Frosinone
15.04.2024 - 19:05
La sede dell’Amministrazione Provinciale di Frosinone
Meno di due mesi fa (a febbraio) il Consiglio d’Europa ha raccomandato all’Italia di rivedere la disciplina delle Province, «prevedendo funzioni certe, risorse adeguate e il ritorno all’elezione diretta degli organi di governo». Lo ha ricordato in questi giorni l’Upi (Unione delle Province Italiane) del Lazio. La sollecitazione è avvenuta attraverso il quarto rapporto di monitoraggio sull’attuazione della Carta europea delle autonomie locali. Proprio in questi ultimi giorni è tornato di attualità il tema del ritorno all’elezione diretta del presidente e dei consiglieri delle Province.
Il forum
Esattamente dieci anni fa entrava in vigore la riforma Delrio, con la legge numero 56 del 7 aprile 2014. Quella che ha trasformato le Province in enti di secondo livello, prevedendo una riduzione di funzioni, risorse e personale. Ad eleggere presidente e consiglieri sono i sindaci e i consiglieri comunali, attraverso il voto ponderato. Il mandato dei presidenti dura quattro anni, quello dei consiglieri due. Non esistono più le giunte e quindi non vengono nominati assessori. Semplicemente vengono assegnate deleghe ai consiglieri (12 alla Provincia di Frosinone).
L’Upi Lazio ricorda che «in questo frangente, dove le Province rivestono un ruolo centrale come enti intermedi, è importante rivedere una disciplina transitoria, concepita nella prospettiva di una riforma costituzionale che è stata bocciata dal popolo nel referendum 2016». Il prossimo 17 aprile a Cassino, presso l’Università, è in programma un convegno dal titolo “L’esigenza di una riforma delle Province”.
Ad introdurre i lavori il Magnifico Rettore, professor Marco Dell’Isola. Interverranno: Antonella Di Pucchio (consigliere provinciale di Frosinone), Gaetano Palombelli (direttore Upi Lazio), Francesco Scalia (professore di diritto amministrativo dell’Università di Cassino), Marzia De Donno (professoressa di diritto amministrativo dell’Università di Ferrara), Enrico Carloni (professore di diritto amministrativo dell’Università di Perugia), Alessandro Romoli (presidente Upi Lazio).
Dice Alessandro Romoli: «Il mio auspicio è che Governo e Parlamento, insieme e al di fuori delle questioni politiche, tornino a puntare sulle Province assicurando a questi enti una stabilità istituzionale ed economica indispensabile per continuare a programmare lo sviluppo. Ringrazio il Magnifico Rettore, professor Marco Dell’Isola, per la grande sensibilità al tema e per aver patrocinato l’evento promosso da Upi Lazio».
Il tema centrale rimane quello del ritorno all’elezione diretta. L’Upi Lazio nota: «Le Province in questi dieci anni, nonostante le difficoltà, hanno dimostrato di essere utili per il Paese attraverso l’esercizio delle loro funzioni fondamentali e nel supporto ai Comuni del territorio, attraverso le loro stazioni appaltanti. Sono protagoniste nel Pnrr, dove è stata affidata loro una sfida molto importante: costruzione di nuove scuole superiori, comprese le palestre. Ciò che interessa davvero cittadini e imprese è assicurare ai territori istituzioni in grado di rispondere alle loro esigenze e alle esigenze del Paese. L’Upi lo afferma da tanti anni, lo hanno affermato oltre 4.000 sindaci con l’appello firmato nel 2020, lo ha affermato il presidente della Repubblica nell’assemblea dell’Upi a L’Aquila nell’ottobre 2023».
Il dibattito
Dopo le elezioni europee si capirà quanto sarà forte la volontà di imprimere un’accelerazione politica. Con l’obiettivo di andare al voto per l’elezione diretta di presidente e consiglieri nel 2025. Il testo in discussione in commissione affari costituzionali del Senato prevede che il presidente della Provincia sarebbe eletto direttamente dai cittadini, a suffragio universale. Con il potere di nominare la giunta. Il numero degli assessori, in una Provincia fino a 500.000 abitanti (come Frosinone) sarebbe di 4. Ad uno degli assessori verrebbe assegnata la delega di vicepresidente.
Nella composizione dell’esecutivo nessuno dei due sessi potrebbe essere rappresentato in misura inferiore al 40%. Per quanto riguarda invece i consiglieri, sempre in una Provincia fino a 500.000 abitanti, ne sarebbero eletti 20. La durata del mandato, sia per il presidente che per i consiglieri, sarebbe di 5 anni. Con la legge Delrio i presidenti eletti in provincia di Frosinone sono stati Antonio Pompeo (due volte) e Luca Di Stefano (una).
Entrambi potrebbero essere candidati anche con il sistema dell’elezione diretta. Si tratta però di capire all’interno di quale coalizione. Pompeo è un esponente importante del Pd, ma da oltre un anno i malumori non mancano. Inoltre su di lui in pressing ci sarebbe Forza Italia. Di Stefano ha centrato l’obiettivo grazie ad un accordo di ferro con Pensare Democratico di Francesco De Angelis. Poi ha impresso un profilo bipartisan e trasversale e infatti ha assegnato le deleghe a tutti i 12 consiglieri. Come scritto nell’edizione di ieri, il ritorno all’elezione diretta comporterebbe l’impegno diretto dei leader: Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia), Francesco De Angelis (Pd), Nicola Ottaviani (Lega). E in Forza Italia Gianluca Quadrini direbbe la sua. Le europee sono alle porte. Poi l’ora della verità.
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