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L'analisi

Provinciali, chi sale e chi scende nella classifica dei voti ponderati

Cosa emerge dal confronto tra i risultati del 2021 e del 2023. Lo scatto di FdI, la frenata della Lega e gli assetti variabili dei Democrat

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Un'immagine della sede dell'amministrazione provinciale

Rispetto al 2021 come sono cambiati i risultati delle elezioni provinciali? Chi ha vinto e chi ha perso nel confronto tra voti ponderati e percentuali?

Il Partito Democratico
Nel 2021 il Pd ottenne 29.321 voti ponderati. Stavolta si è optato per una lista di centrosinistra, La Provincia dei Cittadini: 32.827 voti, il 35,26%. Ma insieme ai Democrat c'erano Italia Viva, Azione, Demos e Possibile. I consiglieri eletti sono aumentati da 4 a 5. Alessandro Mosticone due anni fa ottenne 5.101 voti, adesso 6.837. Mentre Enrico Pittiglio è passato da 7.895 a 6.114. Nel 2021 Gaetano Ranaldi mise in fila 7.093 voti ponderati, nel 2023 invece 5.025. Antonella Di Pucchio la volta scorsa era risultata la prima degli eletti, con 7.947 voti ponderati. Ha ottenuto la conferma con 4.589 voti ponderati. Vanno fatte alcune considerazioni, non di secondo piano. Per quanto riguarda Mosticone ha pesato sicuramente l'impegno del presidente della Provincia (e sindaco di Sora) Luca Di Stefano. Antonella Di Pucchio fa parte dei fedelissimi di Antonio Pompeo, che non ha più i ruoli di prima. Ma nonostante questo è riuscito comunque a dire la sua. Dicevamo della lista La Provincia dei Cittadini. Nella quale ci sono anche i voti di esponenti di altri partiti del centrosinistra. A cominciare dai 3.703 voti di Adamo Pantano, sindaco di Posta Fibreno e presidente provinciale di Italia Viva. Il quale però ha subito ufficializzato lo strappo con il Pd. Con un post sui social network. Questo: «Voglio ringraziare i 50 amministratori che mi hanno votato coraggiosamente e lealmente e gli amici di Azione che si sono spesi per la mia candidatura. Abbiamo contribuito a far scattare il quinto eletto nella nostra lista e siamo pertanto i primi dei non eletti, nonostante per numero di voti siamo dodicesimi in assoluto». Aggiungendo: «Peccato per quei 10-15 amministratori che hanno deciso negli ultimi giorni di non votarmi, sollecitati da autorevoli esponenti della nostra lista». Infine la conclusione: «Quindi, ai trionfalistici annunci di esponenti del Pd, voglio dire chiaramente che Italia Viva per questa ipotetica costruzione del Campo Largo si ferma qui, dati i modi e i mezzi con cui siamo stati osteggiati. State sereni, ci divertiremo nel 2024».

Il centrodestra
Nel 2021 Fratelli d'Italia aveva ottenuto 15.368 voti ponderati. Stavolta 22.466, il 24,13%. Passando da 2 a 3 consiglieri eletti. Nel 2021 i voti ponderati della Lega erano stati 19.883. Nel 2023 sono stati 17.721, il 19,04%. I consiglieri sono diminuiti da 3 a 2. Va però detto che la volta scorsa con il Carroccio c'era Gianluca Quadrini. Forza Italia due anni fa non era riuscita a centrare il quorum e quindi ad ottenere un seggio. Aveva ottenuto 6.130 voti ponderati. Pochi giorni fa è arrivata a 13.070, il 14,04%. Ma con i voti (8.727) di Gianluca Quadrini. Un elemento da tenere presente.

Le curiosità
Gianluca Quadrini è l'unico ad essere stato sempre eletto consigliere provinciale dal 2014 ad oggi. In cinque occasioni consecutive. Nel 2021 con la Lega aveva preso 5.150 voti ponderati. Stavolta, con Forza Italia, 8.727. La civica Provincia in Comune nel 2021 aveva toccato quota 10.717 voti ponderati. Pochi giorni fa è arrivata a 7.005 (7,53%). In entrambe le occasioni Luigi Vacana è stato eletto: 7.443 voti due anni fa, 4.183 il 22 dicembre scorso. Nella lega Luca Zaccari è passato da 6.656 voti ponderati del 2021 a 4.361 del 2023. Mentre Andrea Amata da 4.170 a 5.067. La volta scorsa Alessandro Cardinali si era candidato nel Polo Civico: 5.293 voti ponderati. Stavolta, in Fratelli d'Italia, 7.816. Gianluca Quadrini e Alessandro Cardinali hanno dimostrato di essere rappresentare un valore aggiunto per la lista nella quale concorrono. Luigi Vacana è assai abile a costruire la "squadra". Quest'anno, per esempio, i voti ponderati di Armando Papetti (1.224) sono stati decisivi per raggiungere il quorum e far scattare il seggio. Sono undici i Comuni rappresentati in consiglio provinciale. Ferentino ha due rappresentanti: Luca Zaccari e Luigi Vittori. Fanno entrambi parte della maggioranza che sostiene il sindaco Piergianni Fiorletta: Zaccari è della Lega e Vittori del Pd. A dimostrazione di quanto siano ormai trasversali le logiche negli assetti e negli equilibri degli enti locali. Peraltro Ferentino ha una tradizione politica molto forte alla Provincia: Francesco Scalia e Antonio Pompeo sono stati presidenti, entrambi per due mandati consecutivi. Con sistemi elettorali diversi: elezione diretta per Scalia, con il voto ponderato per Pompeo. Tra gli altri Comuni rappresentati ci sono Ceccano (Roberto Caligiore), Anagni (Alessandro Cardinali), Castrocielo (Andrea Velardo), Gallinaro (Luigi Vacana), Vicalvi (Andrea Amata), San Donato Valcomino (Enrico Pittiglio), Isola del Liri (Antonella Di Pucchio), Cassino (Gaetano Ranaldi), Arpino (Gianluca Quadrini), Sora (Alessandro Mosticone). Due i sindaci eletti: Roberto Caligiore (Ceccano) e Enrico Pittiglio (San Donato Valcomino). Confermati 8 dei 10 consiglieri uscenti. Intanto i 4 del Pd: Mosticone, Pittiglio, Ranaldi, Di Pucchio. Quindi Cardinali (FdI), Quadrini (Forza Italia), Amata (Lega) e Vacana (Provincia in Comune). Si sono fermati invece Pizzuti (Lega) e Carnevale (Forza Italia). Eletta una sola donna tra i 12 consiglieri: è Antonella Di Pucchio (Pd). Concorrevano in 20 su 47 candidati.

Tra deleghe ed europee
Il presidente Luca Di Stefano dovrà assegnare le deleghe. Coinvolgerà tutti i consiglieri. All'orizzonte però ci sono le elezioni europee, che hanno inevitabilmente un forte profilo politico. Rappresenteranno un test per tutti, anche per Luca Di Stefano qualora decidesse di sostenere un candidato di un partito politico. Non è scontato visto che finora ha mantenuto un profilo bipartisan. Però è anche vero che le europee possono rivelarsi un bivio. Per il futuro.

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