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L'analisi

Provincia, l'alba del giorno dopo. I risultati sotto il microscopio

Il segnale del Partito Democratico e la competizione tra FdI e Lega. Ma è la situazione del Comune di Frosinone che accende il dibattito all'interno della maggioranza di centrodestra

Provincia, l'alba del giorno dopo. I risultati sotto il microscopio

Manovre, strategie e incrocio di destini politici che promettono di avere effetti pure sulle Amministrazioni Comunali. Il giorno dopo le elezioni provinciali le analisi si susseguono, cercando di capire quali potranno essere i "punti di caduta". O di rottura.

I risultati
Pareggio tra centrodestra e centrosinistra: 6-6. Da una parte Fratelli d'Italia (3), Lega (2) e Forza Italia (1). Dall'altra La Provincia dei Cittadini (5) e Provincia in Comune (1). In realtà però non c'è una logica di schieramenti in consiglio provinciale. Però i numeri raccontano degli equilibri, dei rapporti di forza e di molto altro. E allora vediamo come è andata. Al primo posto La Provincia dei Cittadini, la lista di centrosinistra formata da Pd, Azione, Italia Viva, Possibile e Demos: 32.827 voti ponderati, il 35,26%. Gli eletti sono cinque, tutti del Pd: Alessandro Mosticone (6.837), Luigi Vittori (6.253), Enrico Pittiglio (6.114), Gino Ranaldi (5.025), Antonella Di Pucchio (4.589). Quindi Fratelli d'Italia: 22.466 voti ponderati, il 24,13%. Gli eletti sono tre: Alessandro Cardinali (7.816), Roberto Caligiore (4.814), Andrea Velardo (2.771). Poi la Lega: 17.721 voti ponderati, il 19,04%. Due gli eletti: Andrea Amata (5.067) e Luca Zaccari (4.361). Forza Italia ha messo in fila 13.070 voti ponderati, il 14,04%. In aula entra Gianluca Quadrini (8.727), che fissa un vero e proprio record: eletto per la quinta volta consecutiva, dal 2014 ad oggi. Infine Provincia in Comune: 7.005 voti ponderati, il 7,53%. Luigi Vacana (4.183) è alla sua quarta esperienza da consigliere. Rispetto alla scorsa consiliatura Pd e Fratelli d'Italia guadagnano un seggio, la Lega ne perde uno. Forza Italia centra il quorum e ottiene un consigliere, sfiorando il secondo per una ventina di voti ponderati. Provincia in Comune conferma la sua posizione.

Le curiosità
Il più votato è ancora una volta Gianluca Quadrini: 8.727 voti ponderati. In tutto gli "azzurri" ne hanno presi 13.070. Al secondo posto Alessandro Cardinali (Fratelli d'Italia): 7.816. Quindi Alessandro Mosticone (La Provincia dei Cittadini): 6.837. Sono undici i Comuni rappresentati in Consiglio. Ferentino ha due esponenti: Luca Zaccari e Luigi Vittori. A conferma di una tradizione forte e riconoscibile alle provinciali. La città ha espresso i presidenti Francesco Scalia e Antonio Pompeo. Poi ci sono Ceccano (Roberto Caligiore), Anagni (Alessandro Cardinali), Castrocielo (Andrea Velardo), Gallinaro (Luigi Vacana), Vicalvi (Andrea Amata), San Donato Valcomino (Enrico Pittiglio), Isola del Liri (Antonella Di Pucchio), Cassino (Gaetano Ranaldi), Arpino (Gianluca Quadrini), Sora (Alessandro Mosticone). Due i sindaci eletti: Roberto Caligiore (Ceccano) e Enrico Pittiglio (San Donato Valcomino). Confermati 8 dei 10 consiglieri uscenti. Intanto i 4 del Pd: Mosticone, Pittiglio, Ranaldi, Di Pucchio. Quindi Cardinali (FdI), Quadrini (Forza Italia), Amata (Lega) e Vacana (Provincia in Comune). Si fermano invece Pizzuti (Lega) e Carnevale (Forza Italia). Eletta una sola donna tra i 12 consiglieri: è Antonella Di Pucchio (Pd). Concorrevano in 20 su un totale di 47 candidati.

Polveriera Frosinone
Per la seconda volta consecutiva il Comune capoluogo non ha eletto consiglieri provinciali. Un'anomalia, considerando che ogni preferenza conta 306 punti. Due candidati del centrodestra cittadino hanno sfiorato l'elezione per un solo voto ponderato. Parliamo di Sergio Crescenzi (Fratelli d'Italia) e Maurizio Scaccia (Forza Italia). Inevitabile la delusione e anche il malumore. Mentre il capoluogo si è rivelata la roccaforte per la conferma di Andrea Amata (Lega). D'altronde Nicola Ottaviani, deputato e coordinatore provinciale del Carroccio, non si è mai nascosto su questo versante. Andrea Amata è un suo fedelissimo. Da sottolineare che a Frosinone fanno riferimento a Ottaviani i 5 consiglieri della sua civica, un esponente della Lega, 3 della Lista per Frosinone di Antonio Scaccia. E poi il sindaco Riccardo Mastrangeli si è sempre definito «un sindaco civico in quota Lega». Infine, non va dimenticato Francesco Pallone (Lista Mastrangeli). Quando si è arrivati allo spoglio dei voti ponderati dei Comuni della fascia verde (Frosinone e Cassino), Amata ha preso il volo. L'operazione di Ottaviani ha un significato politico. Vale a dire dimostrare che Mastrangeli può contare su una galassia maggioritaria di consiglieri che fanno riferimento a lui. Ma c'è di più: per il deputato del Carroccio, Andrea Amata è comunque un consigliere provinciale al quale il Comune di Frosinone può fare riferimento. Il discirso politico è però un altro. In mancanza di un candidato di coalizione sul quale puntare, ognuno votava per i suoi. Sembra però che non sia andata così, che possano esserci state delle "invasioni" di campo. Maurizio Scaccia, consigliere di Forza Italia, dice: «Una riflessione appare doverosa per quanto accaduto nella maggioranza del Comune di Frosinone che ha inteso bocciare entrambi i candidati che la rappresentavano. Da questo preciso momento Forza Italia valuterà l'appoggio esterno alla giunta Mastrangeli». Parole che non hanno bisogno di interpretazioni. Adriano Piacentini è assessore comunale al bilancio ma anche fra i tre subcommissari provinciali degli "azzurri". Argomenta: «Intanto va rimarcato l'ottimo risultato del nostro partito. Al Comune di Frosinone ogni partito avrebbe dovuto votare i propri candidati? Beh, se la regola era questa, allora non ha funzionato. Perché delle "invasioni" nel campo di altri partiti ci sono state. Detto questo, aggiungo che in ogni caso chi milita in un partito dovrebbe votare per i candidati di riferimento». Le parole di Adriano Piacentini sono destinate a pesare. Detto questo, sull'ipotesi di appoggio esterno a Mastrangeli, è evidente che all'interno di Forza Italia la posizione di Piacentini conterà. In ogni caso il malumore di Maurizio Scaccia rappresenta un elemento di valutazione sia per il sindaco che per la maggioranza. Così come bisognerà capire quali saranno le decisioni politiche di Sergio Crescenzi (Fratelli d'Italia). Certo è che all'interno della maggioranza di centrodestra a questo punto il barometro politico segna "tempesta". Quello che appare chiaro è che nel centrodestra frusinate non ci sono le condizioni per una candidatura di coalizione. Adesso potrebbero aprirsi altri fronti. Ad ottobre c'è stata la frattura con i consiglieri che non hanno firmato la mozione di fiducia a Mastrangeli: Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli) e Giovanni Bortone (Lega). Neppure il presidente dell'aula Massimiliano Tagliaferri (Lista Ottaviani) ha firmato quella mozione, ma con lui la situazione politica è stata chiarita. In ogni caso tra gli scenari possibili c'è anche quello di un centrodestra chiamato a fare i conti con la mancanza di 5 o 6 voti certi. Il che potrebbe determinare un'accelerazione sul versante delle aperture nei confronti di esponenti o gruppi delle opposizioni. In ogni caso è una situazione politica da monitorare. Non c'è soltanto la situazione del Comune di Frosinone.

Scenari e prospettive
Nella lista La Provincia dei Cittadini da segnalare il primo posto di Alessandro Mosticone. È chiaro che un ruolo lo ha giocato pure il presidente della Provincia e sindaco di Sora Luca Di Stefano. Questo conferma l'impostazione strategica di Francesco De Angelis. Anche l'elezione di Luigi Vittori è un segnale che va nella direzione di un ulteriore rafforzamento dei rapporti politici con Luigi Fiorletta, sindaco di Ferentino. De Angelis ha allargato gli orizzonti della lista. La corrente di Pensare Democratico ha sostenuto Enrico Pittiglio. Però nel partito vanno segnalati altresì i risultati di Gaetano Ranaldi e Antonella Di Pucchio. Che fanno riferimento, rispettivamente, al sindaco di Cassino Enzo Salera e all'ex presidente della Provincia Antonio Pompeo. Allo stesso tempo sono stati importanti i 3.703 voti ponderati di Adamo Pantano, sindaco di Posta Fibreno e presidente provinciale di Italia Viva. Fratelli d'Italia è il primo partito del centrodestra pure a livello di amministratori. Alessandro Cardinali si è rivelato un valore aggiunto fondamentale per far scattare il terzo seggio. La strategia di Massimo Ruspandini ha funzionato: in aula altresì Roberto Caligiore e Andrea Velardo. Nella Lega Nicola Ottaviani ha voluto dare una prova di forza. Con Andrea Amata al primo posto. Poi Luca Zaccari, che fa riferimento all'assessore regionale Pasquale Ciacciarelli. Dicevamo di Forza Italia, che due anni fa non riuscì a far scattare il seggio. Stavolta è andata diversamente grazie al contributo determinante di Gianluca Quadrini, che nel 2021 era stato eletto nella Lega. Luigi Vacana (Provincia in Comune) non rappresenta più una sorpresa. L'intuizione di candidare Armando Papetti (Lista Marzi) ha fatto la differenza. Perché i 1.224 voti ponderati (tutti provenienti dal Comune di Frosinone) hanno consentito alla civica di restare sopra la soglia del quorum per l'attribuzione del seggio. C'è un altro aspetto da considerare sul piano strettamente politico. E cioè i voti attribuiti alle liste, indipendentemente dalla pesatura ponderata. Sono stati 315 gli amministratori che hanno votato La Provincia dei Cittadini. In 211 si sono espressi per Fratelli d'Italia, in 206 per la Lega, in 204 per Forza Italia, in 85 per Provincia in Comune. I fattori che incidono sulle elezioni provinciali sono tanti: la logica di partito, le relazioni politiche e personali, le dinamiche territoriali e dei singoli Comuni. I partiti si sono contati e hanno capito quanto contano. Per quanto riguarda gli effetti del voto, riflettori già accesi sui Comuni. A cominciare da Frosinone e Cassino.

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