Spazio satira
La situazione
16.10.2023 - 11:00
Guido D'Amico, presidente di Confimpreseitalia
Confimpreseitalia porta al tavolo del Governo il problema dell'allargamento della Zes (zona economica speciale) alle province di Frosinone e Latina. L'organizzazione, presieduta da Guido D'Amico, è stata infatti tra quelle convocate a Palazzo Chigi per partecipare al tavolo di confronto con il Governo sul disegno di legge di bilancio che prossimamente approderà in Parlamento.
L'esecutivo era rappresentato dai ministri dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, dal viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, dal sottosegretario alle Imprese e Made in Italy, Fausta Bergamotto, e dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, che ha coordinato i lavori e dettato i tempi alla riunione.
Il segretario generale di Confimpreseitalia, Antonella Gobbo, nel suo intervento ha rilanciato tutti i principali temi che stanno a cuore alle micro, piccole e medie imprese confederali. Tra i diversi argomenti affrontati, è stata dunque presentata la questione della rivisitazione del perimetro della Zes, con la proposta di inserimento di Frosinone, Latina, Viterbo e Rieti, con l'obiettivo di aumentare gli investimenti e promuovere la creazione di nuove realtà imprenditoriali, attraverso uno snellimento della la burocrazia e l'opportunità di usufruire di crediti su investimenti e aliquote agevolate.
Si è discusso, inoltre, di condivisione per l'accorpamento delle due aliquote Irpef, cuneo fiscale a scaglioni, cedolare secca per le locazioni commerciali senza cumulo con il lavoro dipendente per la parte delle detrazioni, imposta sostitutiva per conferimenti di beni in società per favorire le patrimonializzazioni e di riapertura della rottamazione quater con un piano di rateizzazione più ampio e con interessi dal terzo anno.
La questione Zes
La nuova Zes sarà istituita dal primo gennaio e comprenderà Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Per Zona economica speciale si intende un'area in cui per le attività imprenditoriali sono previste speciali agevolazioni per gli investimenti e per le altre azioni di sviluppo d'impresa. Se da una parte la Zona economica speciale unica, dunque, punta a fare da volano per l'economia del Mezzogiorno, dall'altra per le aree escluse che, comunque presentano indicatori economici in linea con quelle incluse, essendo tra l'altro loro confinanti, come nel caso delle province di Frosinone e Latina, il rischio è la produzione di una concorrenza che rappresenterebbe una condizione di svantaggio per il Basso Lazio con la probabile conseguenza di un processo di delocalizzazione delle aziende.
Il dibattito
Nelle ultime settimane, il tema della Zes è entrato, a più livelli, nel dibattito politico e istituzionale. Tra gli ultimi interventi in proposito quello del deputato della Lega Nicola Ottaviani, nell'ambito della discussione sul Ddl Sud alla commissione Bilancio della Camera. «Rischiamo di rimanere schiacciati a nord dagli aiuti di Stato per l'area metropolitana di Roma per il Giubileo e per l'Expo – ha sottolineato Ottaviani nel corso dell'audizione al ministro Raffaele Fitto – e, contemporaneamente, ad est, per l'inclusione nella nuova Zes del Mezzogiorno delle zone del Molise e dell'Abruzzo». La questione era già approdata alla Camera con la proposta di includere le province ciociara e pontina nella Zes del deputato di Fratelli d'Italia Massimo Ruspandini. «Visto l'ampliamento delle aree interessate, l'omogeneizzazione e l'istituzione di una sola Zes a livello nazionale – aveva detto Ruspandini nel corso del suo intervento – si chiede l'estensione di questa a tutte le aree interessate dall'azione della Cassa del Mezzogiorno e in particolare alle province di Frosinone e Latina, vista anche la continuità territoriale con il Sud. Ciò rappresenterebbe un volano importante per mantenere in questi territori gli investimenti già presenti e attrarne di nuovi – aveva aggiunto – Restando fuori dalla Zes, invece, si otterrebbe l'effetto contrario». Proprio a sostegno dell'iniziativa di Ruspandini, anche Confimpreseitalia era già intervenuta sulla questione, sottolineato come le province di Frosinone e Latina abbiano gli stessi parametri delle regioni del Sud in relazione ai principali indicatori economici, occupazionali e sociali e come, dunque, la loro inclusione nella Zes rappresenterebbe una svolta contro il fenomeno della desertificazione industriale. «Sarebbe un'opportunità unica per ripristinare la competitività e l'attrattività di questi territori – aveva sottilineato – che altrimenti rischiano di rimanere in una situazione di stallo economico».
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