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La situazione

Laboratorio Scalo: lo strappo è totale. Il futuro di Pizzutelli

Il Comitato attacca: «Non abbiamo la memoria corta». Avanza l'ipotesi che il consigliere stia pensando alla candidatura a sindaco

Laboratorio Scalo: lo strappo è totale. Il futuro di Pizzutelli

Il sindaco Riccardo Mastrangeli, il “vice” Antonio Scaccia e l'assessore Angelo Retrosi

Il termometro dell'insanabilità della frattura è rappresentato dalla presa di posizione del Comitato Laboratorio Scalo. È il presidente Luca Teatini a lanciare il segnale (forte e chiaro) su Facebook. Scrivendo: «Apprendiamo con stupore e rammarico della revoca da parte del sindaco Mastrangeli della delega al quartiere Scalo al consigliere Anselmo Pizzutelli. La revoca è dovuta alla mancata fiducia verso il sindaco e la sua giunta».

Quindi aggiunge: «L'attività di controllo e critica costruttiva propria di ogni singolo consigliere, che sia di opposizione o di maggioranza, viene vista come un atto di insubordinazione e non come uno strumento di democrazia. Il denunciare puntualmente le criticità per poterle correggere, viene interpretato come "remare contro". Bene, dobbiamo prendere atto che tutto ciò che è stato fatto in questi mesi è stato fatto bene? Che le piste ciclabili sono state realizzate bene? Che gli alberi tolti o spostati era giusto che lo fossero? Che il Brt è una buona cosa e non intralcerà il traffico? Che la viabilità è perfetta? Che le convenzioni sono sempre state rispettate? che... che..., che...?! Ora, come abbiamo sempre fatto, continueremo puntualmente a fare la nostra parte di cittadini, segnalando le eventuali criticità, sempre nell'ottica del dialogo e per migliorare la qualità della nostra città. Ricordando a tutti che non abbiamo la memoria corta e se l'Amministrazione non lavorerà bene, ne trarremo le giuste conclusioni alle prossime elezioni».

Non c'è bisogno di alcuna interpretazione. Anselmo Pizzutelli è stato il fondatore e l'anima del Comitato Laboratorio Scalo per anni. Il "richiamo della foresta" è evidente. Il legame tra Anselmo Pizzutelli e il Comitato Laboratorio Scalo è ancora fortissimo ed evidente. Le critiche su piste ciclabili, Brt e viabilità testimoniano qualora ce ne fosse ancora bisogno (ma non non ce n'è) che la frattura politica che si è consumata è totale e probabilmente definitiva. Anselmo Pizzutelli è stato eletto nella Lista Mastrangeli. Come del resto Maria Antonietta Mirabella. Nessuno dei due ha votato il rinnovo della fiducia al primo cittadino.

Stessa scelta da parte del consigliere della Lega Giovanni Bortone (anche a lui è stata revocata la delega: rapporti con le Università e rapporti con l'Europa). I tre appaiono molto uniti. Ci sono però anche scenari da valutare in prospettiva. La prossima volta Anselmo Pizzutelli potrebbe essere candidato a sindaco, alla guida di una coalizione dal profilo civico. Con il sostegno del centrosinistra? Non da escludere, considerando gli ottimi rapporti con l'ex primo cittadino Michele Marini. Si tratta naturalmente di un'ipotesi, che però circola moltissimo e che nessun addetto ai lavori smentisce.

Anselmo Pizzutelli ha spiegato di non aver firmato la mozione di fiducia a Mastrangeli perché a suo giudizio non ce n'era bisogno, avendo sempre votato le delibere in aula. Il Sindaco ha ripetuto più volte che il sostegno scritto sul documento rappresenta la "conditio sine qua non" per poter procedere tutti insieme. Perciò ha revocato le deleghe ai consiglieri Anselmo Pizzutelli e Giovanni Bortone.

Lunedì sera si è svolta una riunione dei consiglieri comunali di Frosinone tesserati con il Pd. Quindi non solo gli esponenti del gruppo Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi. Ma pure Domenico Marzi e Armando Papetti (Lista Marzi). Presenti anche Luca Fantini, Stefania Martini e Andrea Palladino. Era stato invitato pure Andrea Turriziani, eletto nella Lista Marini. Il quale però ha deciso di non partecipare. Un ulteriore segnale di spaccatura nelle opposizioni? Probabilmente sì. In ogni caso per il centrosinistra la crisi all'interno della maggioranza sta producendo un'inerzia politica e amministrativa che penalizza il capoluogo.

Anche il Psi di Vincenzo Iacovissi ha analizzato la situazione politica al Comune capoluogo. Accendendo i riflettori sue due aspetti: 1) una crisi del genere dopo poco più di un anno non era preventivabile; 2) la maggioranza uscita dalle urne non esiste più. La conclusione è che l'azione amministrativa inevitabilmente ne risente e questo può penalizzare la città.

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