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L'analisi

Consiglio comunale, quelle otto assenze anomale nella maggioranza

Il centrodestra riflette dopo l'ultima seduta. Solo un caso oppure ci sono grandi manovre sullo sfondo? Torna l'ipotesi della costituzione di un nuovo gruppo

Consiglio comunale, quelle otto assenze anomale nella maggioranza

Un momento di confronto durante una seduta del consiglio comunale di Frosinone

Nella seduta consiliare di venerdì il primo punto all'ordine del giorno è stato approvato con 14 voti favorevoli e 8 contrari. Il terzo con 14 sì e 7 no. Il punto è che la maggioranza di centrodestra conta 22 esponenti. Vuol dire che ne sono mancati 8. La seduta è stata estremamente tranquilla, anche per quanto riguarda l'ordine del giorno. Però i numeri hanno una loro importanza. E diverse sfumature. Mercoledì prossimo la prova del nove, considerando che ci sarà sia il question time che la sessione ordinaria, con all'odg il bilancio consolidato.

La maggioranza
Capiremo subito quindi se le 8 assenze della maggioranza saranno state casuali oppure no. Certamente i "boatos" non mancano. Per esempio c'è chi ritiene che potrebbe essere tornato di attualità il tema della costituzione di un nuovo gruppo. Partendo dai quattro che qualche mese fa uscirono dall'aula prima della votazione di una delibera. Vale a dire Pasquale Cirillo (Frosinone Capoluogo), Anselmo Pizzutelli (Lista Mastrangeli), Maurizio Scaccia (Forza Italia) e Giovanni Bortone (Lega). Ma c'è chi ritiene che potrebbe essere in fase di riflessione pure Maria Antonietta Mirabella, anche lei della Lista Mastrangeli.

Pasquale Cirillo non ha nascosto dei malumori e lo ha fatto presente in più di un'occasione. C'è però un altro elemento che va considerato con estrema attenzione e con assoluto realismo. Il 9 giugno prossimo si vota per le europee e tutti (ma proprio tutti) vogliono fare bella figura. Indipendentemente dal fatto di avere o meno candidati locali in lista oppure in posizione eleggibile. Parlamentari, consiglieri regionali, segretari politici non possono permettersi passi falsi. Inevitabilmente inizierà il pressing sui consiglieri comunali. Non soltanto a Frosinone, ma è evidente che il capoluogo ha un peso politico maggiore. Ragione per la quale la domanda è: ci si limiterà a fare campagna elettorale per candidati di un determinato partito oppure questo tipo di operazione si concretizzerà in un'adesione formale? In questa seconda ipotesi cambierebbero gli equilibri in aula.

Sicuramente non si può escludere, per esempio, un'offensiva diplomatica di Fratelli d'Italia e della Lega nei confronti di esponenti civici. C'è poi il precedente delle politiche di un anno fa, quando il sindaco Riccardo Mastrangeli diede indicazione di voto per il Carroccio. Provocando il "gelo" del partito di Giorgia Meloni. Situazioni del genere potrebbero riproporsi in vista delle europee. Un mutamento degli equilibri dei gruppi consiliari potrebbe determinare perfino delle richieste di un rimpasto dell'esecutivo. Ecco perché sarà importante vedere cosa succederà nella prossima seduta consiliare. A cominciare dagli assenti. I segnali possono essere lanciati in modo diverso. Mastrangeli sta già osservando la situazione.

Le opposizioni
La Lista Marini del consigliere Andrea Turriziani e del coordinatore Francesco Trina dà la sensazione di mantenere aperto un canale di confronto con il sindaco Mastrangeli. Limitato però (almeno finora) al solo aspetto amministrativo e su singole pratiche. Una prospettiva differente in questo momento appare difficile. Intanto perché dovrebbe concretizzarsi una crisi in maggioranza. Poi bisognerà capire come evolveranno le dinamiche all'interno del circolo cittadino e del gruppo del Partito Democratico. I consiglieri Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi hanno avanzato richieste precise alla federazione provinciale e ai vertici del circolo.

Tra le quali c'è quella di poter esprimere il prossimo segretario. Il nome individuato è quello dell'ex sindaco Michele Marini. Sembra che nei giorni scorsi ci siano stati dei contatti sia con il segretario Luca Fantini che con la consigliera regionale Sara Battisti. La stagione congressuale dei circoli è ormai dietro l'angolo: ovvio che un'elezione di Michele Marini a segretario del circolo di Frosinone muterebbe pure la prospettiva della civica che porta il suo nome. Mentre una risposta negativa ribalterebbe la situazione.

Sempre con riferimento alle europee, è complicato pensare che i Democrat possano rinunciare all'apporto di esponenti del calibro di Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi. C'è quindi un altro fronte che i tre hanno aperto: la possibilità di candidature eleggibili nelle competizioni che contano (politiche, regionali, europee) ad esponenti di Frosinone. Non si tratta di un argomento semplice.

Alle europee guarda pure il Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli, che qualche mese fa ha partecipato ad un evento organizzato dall'assessore regionale Pasquale Ciacciarelli e da Mario Abbruzzese, che concorrerà per un seggio da parlamentare a Strasburgo e Bruxelles. In quello stesso evento fu scattata la foto che ritraeva vicini Gianfranco Pizzutelli e Riccardo Mastrangeli. Determinando un vespaio di polemiche. Il Polo Civico (che esprime due consiglieri) nel 2022 ha sostenuto il candidato Domenico Marzi (centrosinistra), ma nei dieci anni precedenti aveva fatto parte (da protagonista) della maggioranza di Nicola Ottaviani. Il punto è che nella coalizione di Mastrangeli diversi gruppi sono saliti sulle barricate per dire no ad eventuali aperture su questo versante.

Le provinciali
A dicembre sono in programma le elezioni provinciali per il rinnovo dei dodici consiglieri. Con la legge Delrio: quindi voto ponderato e alle urne sindaci e amministratori dei 91 Comuni. Due anni fa il capoluogo non ha eletto consiglieri provinciali. Anche perché leader e big hanno preferito puntare su esponenti di altri centri. Frosinone ha l'indice di ponderazione più alto di tutti (insieme a Cassino) ed è paradossale che venga considerato come un bacino al quale attingere invece di recitare da protagonista.

Nel centrodestra non mancano fibrillazioni e quindi una candidatura alle provinciali potrebbe rappresentare una sorta di stanza di compensazione. Discorso identico per il centrosinistra. La coperta potrebbe essere comunque corta perché ogni scelta implicherà almeno il doppio dei no. Non sarà semplice mantenere gli equilibri: nelle coalizioni, nei partiti, nei gruppi, nelle liste civiche. I prossimi otto mesi (fino alle europee) saranno senza un attimo di tregua.

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