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La situazione

Grandi manovre Comincia il ballo della Provincia

Gianluca Quadrini ha convocato la seduta dell'aula per venerdì: bilancio consolidato tra i punti all'odg. Tra meno di tre mesi si torna alle urne

Grandi manovre Comincia il ballo della Provincia

Un momento della riunione della conferenza dei capigruppo

La seduta del consiglio provinciale è stata fissata per venerdì 29 settembre alle ore 17.30. Ieri si è svolta la conferenza dei capigruppo, convocata da Gianluca Quadrini (consigliere delegato al coordinamento dei lavori dell'aula). Questi i punti all'ordine del giorno: stazione unica appaltante, approvazione schema nuova convenzione; regolamento per l'applicazione del principio di rotazione nelle procedure di cui all'articolo 50 del decreto legislativo numero 36 del 31 marzo 2023; approvazione del bilancio consolidato anno 2022.

L'incontro si è svolto in presenza presso la sala Giunta della Provincia di Frosinone, anche se diversi consiglieri erano collegati da remoto. Spiega Gianluca Quadrini: «Ho convocato per oggi (ndr: ieri per chi legge) la conferenza dei capigruppo al fine di discutere e mettere in atto i punti all'ordine del giorno del prossimo consiglio provinciale». Quadrini aggiunge «che tutti i capigruppo hanno deciso di fare una mozione per il mantenimento a Frosinone dell'aeroporto militare Moscardini». È da tempo che non si riuniva il consiglio provinciale. Fra l'altro mancano meno di tre mesi ad un appuntamento politico fondamentale: le consultazioni per il rinnovo dei dodici consiglieri.

Fino a poche settimane fa sembrava che il 2024 potesse essere l'anno del ritorno all'elezione diretta, sia del presidente che dei consiglieri. Ma ormai pare proprio che questo scenario sia destinato a slittare nel 2025. Il che significa che ancora una volta, come negli ultimi dieci anni, si andrà alle urne con la legge Delrio. A votare saranno sindaci e consiglieri dei 91 Comuni. Con i livelli di rappresentanza che si sono ridotti, le provinciali rappresentano un appuntamento al quale i partiti guardano con grande attenzione. Ma c'è pure un altro aspetto che va considerato: già la fase delle candidature sarà molto indicativa per capire gli equilibri e i rapporti di forza all'interno dei partiti. Perché si capirà chi punta su chi. Poi c'è la fase della conta vera e propria, parametrata sul sistema del voto ponderato. In quel momento si capirà quale elemento sarà stato prevalente tra la disciplina di partito e i malumori. È già successo.

Il presidente Luca Di Stefano, invece, ha altri tre anni di mandato davanti: attende dunque il nuovo assetto del consiglio e sa che dovrà attribuire nuovamente le deleghe. Non solo: prima o poi si tornerà al sistema dell'elezione diretta e in quel momento cambieranno tutte le prospettive. Con gli schieramenti che dovranno decidere come procedere. L'unità non è affatto scontata, considerando le difficoltà che si sono registrate tra Fratelli d'Italia e la Lega da una parte e nel centrosinistra dall'altra. Nessuno potrà farsi trovare impreparato.

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