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La situazione

Brt e piste ciclabili. Vincenzo Iacovissi (Psi): decida il Consiglio

Il consigliere di opposizione: «Guardare al futuro ma pure al presente. Una pedonalizzazione totale e rigida di piazzale Kambo non avrebbe senso»

vincenzo iacovissi

Vincenzo Iacovissi, consigliere comunale del Partito Socialista

«Il problema dei rapporti tra Pd e Psi è politico e investe i partiti. Per una serie di problematiche non affrontate e non risolte». Così Vincenzo Iacovissi, consigliere comunale dei Socialisti. Alla domanda sul perché in aula ci sono due opposizioni risponde così: «In un anno abbiamo mantenuto la nostra autonomia sulla base del mandato che ci hanno dato gli elettori. Ma con le altre forze di opposizione il rispetto non è mai mancato e ci sono stati temi sui quali si è registrata collaborazione». È un momento di forti fibrillazioni all'interno della maggioranza di centrodestra.

Argomenta Iacovissi: «Non credo che alla fine si andrà ad elezioni anticipate, però è sintomatico che dopo dodici mesi ci siano problemi così forti nella maggioranza di centrodestra. Noi facciamo opposizione nel merito dei problemi e mai in modo pregiudiziale. Non abbiamo votato gli atti e i provvedimenti di tipo politico (per esempio il bilancio), ma su altri temi abbiamo verificato la possibilità di apportare miglioramenti. Siamo una forza di opposizione, però rivendichiamo anche la nostra libertà di agire».

Il tema del giorno è il Piano urbano di mobilità sostenibile. Vincenzo Iacovissi afferma: «Su un argomento così importante occorre una soluzione condivisa. E quindi una cornice più ampia: il consiglio comunale. Vero che la mobilità è un tema di competenza della giunta, ma ritengo che sia giusto e opportuno coinvolgere l'intera aula. Durante un question time dei mesi scorsi ebbi occasione di proporre il restringimento ad una sola corsia delle piste ciclabili di via Puccini e via Mola Vecchia. Questo perché è inevitabile contemperare due diverse esigenze: da un lato lo sviluppo sostenibile del futuro, dall'altro la situazione presente e attuale. Nel 2023 un cambio così repentino delle abitudini delle persone, delle famiglie, dei commercianti e dell'intero tessuto cittadino ha bisogno di essere metabolizzato. Soltanto in consiglio comunale si può fare una cosa del genere. Una nostra proposta per esempio potrebbe essere quella di una pista monodirezionale per le ciclabili. Inoltre occorre uniformare le piste: mi riferisco ai cordoli e a tutto il resto. In generale il ragionamento è il seguente: certi strumenti vanno incentivati e appunto per questo non si può correre il rischio che alla fine rendano più difficile lo scorrimento del traffico».

Aggiunge Vincenzo Iacovissi: «Relativamente al Bus Rapid Transit, noi avremmo preferito una metropolitana di superficie, un tram o un filobus. L'Amministrazione Comunale ha scelto invece lo schema della navetta elettrica per un totale di trenta posti. Una cosa è evidente: se l'obiettivo è quello di velocizzare e migliorare i collegamenti, allora devono esserci delle vere corsie dedicate. Non avrebbe senso alcuno far passare il Brt in mezzo al traffico normale. Allo stesso tempo sarebbe importante una maggiore attenzione sul percorso. Perché per esempio zone assai popolate come i Cavoni e Madonna della Neve non vengono toccate dal percorso del Brt. Sono escluse dal tracciato: a nostro giudizio è un controsenso. Però, senza nasconderci dietro un dito, il nodo gordiano è l'interazione tra il Brt e la riqualificazione del quartiere Scalo. Invito tutti, a cominciare dal sindaco Mastrangeli, a riflettere per cercare soluzioni di compromesso. Il Brt non può non passare davanti alla Stazione, che anzi dovrebbe rappresentare una fermata dedicata. In tutte le città la Stazione è la "porta". Reputo positivo il fatto che si sia superato il dogma di non far passare il Brt davanti alla chiesa della Sacra Famiglia: l'interruzione della circolazione in via don Minzoni in quel modo rappresenta un problema. Alla Stazione verrà realizzata una piazza in stile rinascimentale: una pedonalizzazione forzata e totale non avrebbe senso. Come si può pensare di interdire l'intera zona al traffico in senso assoluto? A Roma la stazione Termini è raggiungibile con ogni mezzo. Sono d'accordo sul fatto che possono essere previste soste brevi per le auto, ma credo che vadano considerate le esigenze anche dei viaggiatori. Infine, il tema dei finanziamenti: il tema dirimente è capire se servono oppure no, se migliorano o se peggiorano le situazioni. Non si può sempre dire: altrimenti lo perdiamo. In questo modo le tematiche si affrontano partendo dalla coda e non dalla testa. Ripeto: la mobilità urbana va declinata al futuro ma anche al presente. È questo il punto vero».

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