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L'intervista

A volte ritornano. Mario Abbruzzese chiama il centrodestra

L'esponente politico rompe un lungo silenzio. Tra un anno potrebbe essere candidato alle europee. Nella Lega

mario abbruzzese

Mario Abbruzzese

Non evita le domande, semplicemente preferisce rispondere argomentando e disegnando una prospettiva. Mario Abbruzzese rompe un lungo silenzio e interviene su tutti i principali temi dell'attualità politica. Già presidente del consiglio regionale, ha avuto ruoli importanti in Forza Italia, partito che in passato ha guidato in Ciociaria. Adesso gravita nell'orbita della Lega e il prossimo anno una sua candidatura alle europee è data come altamente probabile. Quanto alla governance della Saf lancia un messaggio in codice a Fratelli d'Italia. Così traducibile: ci sono gli spazi per una soluzione che parta dal centrodestra unito. Una presa di posizione che arriva in un momento delicato e complesso, perché davvero la partita per eleggere i nuovi vertici della Società Ambiente Frosinone disegnerà gli equilibri territoriali.

Allora Abbruzzese, una volta per tutte: lei adesso fa parte della Lega. È il mentore di Pasquale Ciacciarelli e ha un rapporto strettissimo con Nicola Ottaviani.
«Il nostro è un rapporto umano e politico, strettamente connesso al territorio di comune provenienza, la provincia di Frosinone, nella quale abbiamo operato e tuttora lavoriamo per promuoverne lo sviluppo complessivo unitariamente alle occasioni di lavoro. Non potrei collocarmi in nessun altro posto senza Ottaviani e Ciacciarelli».

Si parla insistentemente di un suo rientro sulla scena politica attiva. Tra meno di un anno ci sono le Europee: tentato dalla candidatura?
«Per la Lega, nella fase attuale, si apre uno spazio nuovo, orientato ad intessere rapporti nuovi con il territorio ed un linguaggio capace di fare sintesi e mobilitare le coscienze sui temi di maggior interesse del vivere quotidiano e dei bisogni delle persone. Intendo dire che con Giorgia Meloni impegnata nel ruolo di governo a tempo pieno e quindi necessariamente meno conflittuale sulle attività ed iniziative di carattere europeo, la Lega può tornare a svolgere un ruolo di rappresentanza forte delle istanze popolari. Del resto, la crisi energetica ed alimentare, conseguenti alla guerra in Ucraina, hanno messo in luce la debolezza sistemica dell'Unione Europea, rendendo necessaria ed urgente la costituzione di un'Europa capace di esprimere una difesa continentale ed una politica estera univoche».

Sempre tra meno di un anno si vota alle comunali di Cassino. Cosa dovrebbe fare il centrodestra per vincere?
«Fra meno di un anno non si voterà solo a Cassino, ma in circa quaranta comunità locali della provincia di Frosinone ed in circa 200 Comuni della Regione Lazio. Occorre avere una visione completa del quadro politico attuale, ma l'obiettivo primario rimane centrato sulla convinta unità e compattezza del centrodestra, inteso quale valore irrinunciabile da perseguire con coerenza e costanza di comportamenti. Purtroppo verifico che i nostri sostenitori sono di gran lunga più avanti dei quadri politici e pertanto si impone un lavoro diligente di costante qualificazione della classe dirigente di partito».

Come valuta la situazione per il rinnovo della Saf. Negli enti intermedi la logica trasversale domina da anni (anche lei come leader di Forza Italia l'ha presa in considerazione alla provincia). Perché l'asse FdI-Pd non andrebbe bene? La Lega di Ottaviani è sulle barricate: concorda?
«Se si fa riferimento agli ultimi dieci anni, concordo pienamente, ma vorrei ricordare e puntualizzare che in questo decorso temporale il confine politico tra centrodestra e centrosinistra si è reso talmente sottile e labile che nessuno riusciva a percepire chi fosse al Governo del paese e con quali prospettive. Da Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte, fino al precedente governo guidato da Mario Draghi, la politica italiana è stata caratterizzata da un susseguirsi di personalità comunque caratterizzate dalla volontà di andare in continuità sostanziale con le politiche del predecessore. Con le elezioni nazionali del 2022, la politica è tornata protagonista del destino socio-economico del paese, assegnando inequivocabilmente al centrodestra, uscito vittorioso alle urne, il ruolo e la responsabilità della governance del Paese ed al centrosinistra, con chiarezza, quello dell'opposizione, dando così nuovamente vigore ad un sistema politico di chiaro e distinto bipolarismo, scomparso, invece, negli anni precedenti. Personalmente, in continuità ed in coerenza con la scelta del corpo elettorale, auspico una grande unità del centrodestra, per stimolare i dirigenti provinciali del partito a riprendere le strade del dialogo e della concertazione interna per rendere felici gli elettori che auspicano, con forza, la perseveranza su questo indirizzo, ma aggiungo che sarebbe un atto di grande maturità e di esempio per le future competizioni elettorali mettere al centro il valore dell'unità quale elemento distintivo e caratterizzante delle scelte dell' azione del centrodestra. Modello di centrodestra unito che, dopo essere stato sperimentato con successo sia a livello nazionale che a livello regionale, come dimostrato dalle ultime competizioni elettorali, dovrà essere assunto come paradigma per ispirare un'univoca azione politica anche a livello locale, provinciale ed europeo».

Fratelli d'Italia dice: siamo il primo partito ovunque, spetta a noi indicare i vertici degli enti intermedi.
«Fratelli d'Italia ha perfettamente ragione, la leadership va rispettata sempre ed in ogni occasione anche negli enti intermedi. Chiaramente va costruita nel tempo e rafforzata con idee e progetti, lavorandoci quotidianamente, ma per riuscirci è irrinunciabile il dialogo, il confronto e soprattutto il tavolo del centrodestra provinciale, altrimenti si rischia di parlare vacuamente, senza intese costruttive e produttive per la soluzione dei problemi della gente».

Il centrodestra appare in difficoltà in provincia di Frosinone: neppure litiga, semplicemente non si riunisce. Perchè?
«Nella provincia di Frosinone il centrodestra è vivo e vegeto, ne è dimostrazione il risultato elettorale che gli ha assegnato il 60% del consenso. È compito della classe dirigente mantenere una visione politica concreta e diretta allo sviluppo del territorio all'interno di un progetto complessivo ed unitario. Frosinone ha bisogno che siano realizzati grandi infrastrutture, tanto che è stato inserito nella programmazione regionale in materia di opere pubbliche della Regione Lazio, opere strategiche d'ausilio e supporto all'industria, quali il raddoppio della 630 Cassino mare, del collegamento Cassino, Sora, Avezzano, della stazione Tav a Frosinone e dell'inizio dei lavori del casello autostradale di Roccasecca, di prossimo inizio. Questi sono solo alcuni spunti di riflessione per far capire a tutti che il centrodestra con il suo 60% di gradimento del corpo elettorale ha delle grandi responsabilità nei confronti delle future generazioni».

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