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L'analisi

Sanità, Recup unico da gennaio con strutture pubbliche e privati accreditati

Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca sul Pnrr: «Abbastanza ottimista sulle opere, la preoccupazione riguarda le capacità tecniche dei piccoli Comuni»

francesco rocca

Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca

Ottimista sulle opere del Piano nazionale di ripresa e resilienza riguardanti il Lazio, ma preoccupato per le capacità tecniche dei piccoli Comuni di poter "scaricare a terra" i progetti. Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha spaziato sui principali temi dell'attualità politica ed amministrativa. Annunciando, per quel che riguarda la sanità, il Recup unico a partire da gennaio 2024. Tutto questo nel corso del forum Ansa.

Riflettori sul Piano nazionale
Il Pnrr è l'argomento del giorno. Ieri il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti, intervenendo all'Italy Capital Markets Forum di Bloomberg, ha detto a proposito del Pnrr: «Io non voglio rinunciare proprio a niente, soprattutto se i fondi sono convenienti rispetto al prezzo. Il Governo deve valutare quali siano gli investimenti più produttivi in termini di capacità di crescita del Paese e se qualche progetto non è più attuale, è nostro dovere rivedere questo tipo di previsioni, dirottando i fondi altrove». Giorgetti ha pure sottolineato «che bisogna uscire da una logica di scontro tra due grandi burocrazie». Quindi ha notato: «Anche la Commissione europea ha interesse che l'Italia si muova bene, investa bene le risorse messe a disposizione del Paese. Il Pnrr è ambizioso, è il più grande Piano che esista in Europa. Abbiamo difficoltà che derivano dalla burocrazia italiana che non eccelle in produttività e velocità e stiamo cercando di migliorare. Il Pnrr, inoltre, parte in pieno Covid, prende poi un'altra onda un po' complicata che è la guerra in Ucraina e quindi ci sono necessità di assestamento, ma il Governo è assolutamente determinato a trasferire l'enorme potenzialità del Pnrr in termini di aumento della competitività e produttività del Paese». Il Governatore del Lazio Francesco Rocca si è detto «abbastanza ottimista sulla spesa dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per realizzare le opere previste». Ha notato: «Ci sono un paio di criticità ma non legate all'esecuzione. Ho trovato una buona classe dirigente in Regione che segue con attenzione i progetti. La preoccupazione è sui Comuni, sui piccoli Comuni ai quali non manca la volontà, ma le capacità tecniche per sostenere i progetti».

Le cifre nel Lazio
Qualche settimana fa la Cisl ha tenuto un convegno sul tema del Pnrr nel Lazio. Citando per esempio un rapporto sull'economia regionale della Banca d'Italia, secondo il quale sui 56 miliardi di risorse assegnate agli enti territoriali, a quelli del Lazio (di enti) ne sono state destinate per 4,7 miliardi di euro, per interventi associati alla missione dedicata alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica, ma anche a quella finalizzata alla salute. Per quanto riguarda gli obiettivi iniziali del Pnrr per il Lazio, parliamo di 41 progetti articolati in 3 linee strategiche: modernizzazione del Paese; transizione ecologica, inclusione sociale e territoriale; parità di genere. Sottolineò la Cisl: «Le stime dicono che gli interventi per l'ampliamento delle infrastrutture materiali e immateriali del Lazio nei prossimi 5-7 anni potranno portare da un minimo di 125.000 a un massimo di 270.000 nuovi posti di lavoro. Con un impatto di milioni di euro sul Pil regionale. Passando alla rete digitale, un investimento annuo costante di 129 milioni di euro per opere civili, 7 milioni per acquisto di attrezzature e 7 milioni per il noleggio di macchinari. Tradotto in posti di lavoro ipotizzati: 1.600 all'anno». E ancora: «Secondo gli analisti più accreditati, gli interventi infrastrutturali già previsti nel Lazio garantirebbero 25.000 posti di lavoro a tempo pieno l'anno per un periodo di cinque anni. Considerando soltanto la fase di cantiere, alla quale poi bisognerebbe aggiungere l'effetto moltiplicativo sulla competitività del sistema regionale per il lungo periodo. Con una stima di innalzare le opportunità occupazionali fino a quota 38.400 unità di lavoro a tempo pieno all'anno per sette anni». Adesso è evidente che numeri e progetti dovranno probabilmente essere adeguati, ma in ogni caso le cifre sono significative.

La sanità
Ha spiegato Francesco Rocca al forum Ansa: «Ci sarà un Recup unico da gennaio 2024. Ci sarà un solo numero, unico ed anche digitale. Ad oggi nel Recup si trovano solo le strutture pubbliche e non i privati accreditati. Abbiamo già chiamato tutti gli accreditati, che avrebbero dovuto svolgere il 70% delle prestazioni nel Recup. Entro il 31 dicembre dobbiamo recuperare questo gap. Tutte le strutture private accreditate che sono sul territorio, inoltre, dovranno fornire le prestazioni al 100%, senza autonomia. Al 31 dicembre saremo in grado di verificare come e dove intervenire. Oggi è un puzzle di difficile composizione». Francesco Rocca non ha mai nascosto che la priorità della sua Amministrazione è proprio la sanità. La situazione di sofferenza dei conti della sanità è stata certificata una settimana fa dalla Corte dei Conti che ha diffuso il "Rapporto 2023 sul coordinamento della finanza pubblica". I bilanci delle Regioni per la sanità sono «in netto peggioramento», con un rosso in crescita che nel 2022 è arrivato a 1,4 miliardi, e, in questo contesto il Lazio, con i suoi -216 milioni, è la Regione che presenta il peggioramento più marcato. Con una prospettiva per il 2023 per nulla confortante, con una perdita programmata di 600 milioni.

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