Sono 24.057 gli elettori sorani chiamati alle urne oggi e domani per scegliere il prossimo sindaco e il nuovo consiglio comunale. Diversamente da due settimane fa, i votanti si troveranno davanti una sola scheda con i due nomi dei candidati sindaco: Luca Di Stefano ed Eugenia Tersigni. Sotto i simboli delle rispettive liste civiche. Di Stefano ha al suo fianco sei le liste, mentre la Tersigni ne ha cinque. Al primo turno il più votato è stato Di Stefano con 5.857 voti, il 37,44% del totale.
Al secondo posto la Tersigni con 4.392 voti, pari al 28,08%. Luca Di Stefano è consigliere uscente di minoranza e si propone come sindaco affermando di essere «l'uomo giusto al posto giusto».

La Tersigni si affaccia per la prima volta nell'agone politico cittadino, anche se il Comune di Sora lo conosce bene essendo stata dirigente dell'ufficio tecnico per molti anni. Entrambi gli sfidanti hanno chiuso la campagna elettorale venerdì sera in due piazze, concedendosi un bagno di folla prima di lasciare la parola agli elettori. Alle 19 l'appuntamento con il comizio conclusivo di Di Stefano in un'affollata piazza Cesare Baronio, dove il candidato ha annunciando pubblicamente che in caso di vittoria la sua vice sarà Maria Paola Gemmiti, che per un mese è stata la candidata sindaco in pectore del Pd prima di rinunciare e confluire nella squadra di Di Stefano. Altrettanto piena piazza Esedra, dove alle 21 Eugenia Tersigni ha chiuso la campagna elettorale insieme ai componenti delle sue liste.

L'ingegnere è tornata a parlare di una città «polverizzata» e ha ribadito il suo impegno a lavorare per ripartire dalle «macerie lasciate» dall'amministrazione uscente. Programmi e vedute diverse della Sora che verrà, ma su una cosa i due contendenti si sono detti sostanzialmente d'accordo: le opere avviate dall'amministrazione De Donatis vanno completate. Anche se in qualche caso le strade indicate si dividono. Era stato nei giorni il sindaco uscente a lanciare il suo invito ai due candidati sindaci: prendere posizione sui progetti avviati in questi ultimi anni, i cui tempi di realizzazione hanno dovuto fare i conti con l'emergenza dettata dalla pandemia. De Donatis ha indicato in particolare la scuola innovativa progettata dall'architetto Renzo Piano, la cittadella della scuola nell'area dell'ex Tomassi, la nuova rete della pubblica illuminazione dotata di quaranta telecamere, la difesa della farmacia comunale interamente di proprietà pubblica.

Sia Di Stefano che Tersigni hanno risposto con il pollice alzato: le opere avviate vanno proseguite e ultimate.
Anche se i distinguo sulla destinazione dell'ex Tomassi non mancano. Ora tocca agli elettori sorani decidere con il loro voto a chi dei due affidare le sorti amministrative della città per il prossimo quinquennio.
Il verdetto arriverà dai venticinque seggi dislocati su tutto il territorio comunale. Già per il primo turno alcuni di questi sono stati trasferiti rispetto alla collocazione abituale. Anche oggi e domani le variazioni rimangono le stesse. Trasferimenti di seggi resi necessari dai lavori in corso nelle scuole dove abitualmente vengono ospitati.

Anche per il ballottaggio saranno operativi i sei seggi elettorali allestiti all'interno di un padiglione delle Fiere di Sora, che ha messo a disposizione gratuitamente gli spazi: sono le sezioni numero 8, 9, 10, 11, 22 e 23. Al primo turno la scelta di allestire i seggi nell'area fieristica è piaciuta a molti cittadini. E anzi, dopo il problema sorto nella scuola del rione Napoli all'indomani del voto, quando non vennero eseguite subito la pulizia e la sanificazione, in molti hanno chiesto al Comune via social di valutare, per le future elezioni, la possibilità di trasferire tutti i seggi nell'ampia area fieristica di San Domenico, evitando così di occupare le scuole.