Spazio satira
Il focus
07.04.2024 - 21:00
Dalla casa all’universo e ritorno, si tratta dell’appartamento di via Oslavia 39B a Roma dove Giacomo Balla visse insieme alla moglie Elisa Marcucci e alle figlie Elica e Luce dal 1929 fino alla morte nel 1958. Casa Balla è un laboratorio di sperimentazione fatto di pareti e porte dipinte, mobili e arredi decorati, utensili autocostruiti, quadri e sculture, abiti disegnati e cuciti in casa e tanti altri oggetti che, insieme, hanno creato un unico e caleidoscopico progetto totale. Secondo i principi espressi dal Manifesto sulla “Ricostruzione futurista dell’universo“, firmato da Balla e Depero nel 1915, l’Arte deve esprimersi in ogni aspetto, trasformando materiali anche poveri in opere futuriste: i principi del movimento – annunciano i due “astrattisti futuristi” – devono modellare tutti gli ambiti del vivere, valicando i confini delle arti “maggiori” fino ad allora praticate (la pittura, la scultura e l’architettura) per manifestarsi in contesti fino ad allora impensati: dagli arredi alla grafica, dalla nascente pubblicità al teatro.
Balla propugna inoltre nel Manifesto l’astrazione geometrica quale trasfigurazione dell’idea di movimento, svincolata da qualunque riferimento oggettivo. L’Arte investe tutto e gli oggetti ideati e costruiti per l’uso quotidiano, tavolini, sedie, scaffali, cavalletti, posacenere, piatti, piastrelle, seppur poveri nei materiali, sono ricchissimi nella vena creativa e rendono l’appartamento un luogo magico di metamorfosi. Visitando la casa di via Oslavia si ammirano, i cavalletti che Balla ideava e costruiva per assecondare le proprie esigenze artistiche, disposti in una significativa rassegna nel salotto dell’abitazione; le tappezzerie, i copridivani e i copriletti cuciti personalmente dalla famiglia nelle stanze da letto; le porte, le pareti, i soffitti decorati con volumi geometrici astratti o forme flessuose, secondo le ricerche condotte nei dipinti futuristi. Negli oggetti di uso quotidiano come le stoviglie della cucina, i lampadari, i ganci degli attaccapanni, riecheggiano i “complessi plastici”, gli oggetti scultura polimaterici teorizzati dal manifesto del 1915, e si anticipano soluzioni di arredamento domestico che nei decenni successivi divennero di dominio comune.
La casa fu luogo di frequentazione e incontro per molte personalità della cultura e dell’arte, ogni dettaglio e ogni angolo di Casa Balla rappresenta la sintesi fra estetica e funzionalità, con i quadri disposti in alto lungo il corridoio, gli armadi a muro, il bagno dalle piastrelle dipinte. Gli stessi abiti, le scarpe, le borse, che si scorgono appesi nel corridoio e negli armadi delle camere da letto, fanno parte di quest’opera d’arte totale, espressione di una sperimentazione continua e al tempo stesso testimoni di vita vissuta. La visita alla Casa è solo con visite guidate pre-acquistando il biglietto online o presso la biglietteria del museo MAXXI in via Guido Reni 4/a-8. Apertura dal giovedì alla domenica, max 12 visitatori per turno. Durata visita: 45 minuti. Orario visite: 10 – 11 – 12 / 15 – 16 – 17 – 18. Per la visita, è necessario effettuare la prenotazione sul sito. Biglietti intero 18 euro – ridotto 15 euro.
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