Cerca

La classifica di Italia Oggi

Qualità della vita, la Ciociaria perde undici posizioni

Il Frusinate è 83°. Al top in Italia solo province del Nord. In un anno meno 70 posti in sicurezza sociale, meno 50 in turismo e cultura e meno 48 in salute

Qualità della vita, la Ciociaria perde undici posizioni

I risultati per la provincia di Frosinone nella classifica generale e in quelle di specialità secondo Italia Oggi

Il giudizio finale che esprime Italia Oggi è ancora “discreto”, ma per qualità della vita la provincia di Frosinone arranca ancora. Tanto che la Ciociaria perde undici posizioni rispetto alla classifica del 2024. Ed è 83ª in Italia.

Il territorio risulta penalizzato da alcune voci in modo particolare: salute con il 97° posto in Italia, reddito con l’87°, sicurezza sociale con l’85°, lavoro e popolazione, con l’81°. Poi seguono il turismo al 72° posto, l’ambiente al 67° e l’istruzione, al 59° posto. Infine, come lo scorso anno, il risultato migliore arriva nella classifica su reati e sicurezza che vede il Frusinate, undicesimo, anche se in calo dal secondo posto dell’edizione pubblicata nel 2024.

Nel confronto con l’anno precedente, il Frusinate perde 70 posizioni in sicurezza sociale, 50 in turismo e cultura, 48 in salute, sedici in ambiente, undici nel dato generale, nove per la sicurezza e sei per il reddito. Al contrario si registrano miglioramenti di tre posizioni per il lavoro, di cinque per la popolazione e di quindici per l’istruzione.
La classifica di Italia Oggi-Ital Communications, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, è stilata sulla base di 92 indicatori, suddivisi in nove macro-categorie: “Affari e Lavoro”, “Ambiente”, “Istruzione”, “Popolazione”, “Reati e Sicurezza”, “Reddito e Ricchezza”, “Salute”, “Sicurezza Sociale” e “Turismo e Cultura”. Alla provincia con il posizionamento migliore vengono assegnati mille punti, mentre zero a quella peggiore. Le 107 province, a seconda del loro punteggio, vengono poi divise in quattro gruppi dove la qualità della vita passa da buona ad accettabile, a discreta e a insufficiente.

L’anno scorso, invece, le cose erano andate diversamente con un lieve miglioramento, di tre posizioni, nella classifica generale, con il picco della sicurezza al secondo posto, e poi il ventiduesimo posto in turismo e cultura, il quarantanovesimo posto per la salute e il cinquantunesimo in ambiente. Un dato quest’ultimo che aveva sorpreso non poco considerando il deficit della provincia in materia ambientale, soprattutto con riferimento alle classifiche sulla qualità dell’aria, sempre molto negative. Non a caso, quest’anno si registra un arretramento piuttosto evidente sui dati ambientali.

Nel 2023 per quasi tutte le classifiche la Ciociaria si era collocata intorno alla settantesima posizione: 74 per i redditi, 75 per lavoro e popolazione, 78 per ambiente, poco meglio nell’istruzione con il 69 e con la salute con il 68.
Italia Oggi evidenzia che le province italiane dove si vive meglio sono tutte al Nord: Milano è prima, Bolzano, seconda, e Bologna, terza. Poi Firenze, Monza, Trento, Padova, Verona, Parma e Reggio Emilia per restare tra le prime dieci. Sono, invece, 22 tutte province, collocate al Sud e nelle isole, dove, secondo l’analisi, la qualità della vita è insufficiente: Caltanissetta (l’ultima), Crotone, Reggio Calabria, Foggia e Agrigento le peggiori.

Quanto al resto del Lazio, Roma è ventinovesima e perde cinque posizioni, Viterbo è sessantottesima e guadagna otto posizioni, Rieti è settantaquattresima in risalita di sette, mentre Latina è ottantacinquesima, dietro anche a Frosinone, con un meno sette.
Italia Oggi nota che «rispetto al 2024, la media della classifica generale è scesa di 30 punti. Il Nord e il Centro restano ai vertici, il Mezzogiorno riduce le cadute più profonde, ma non accorcia davvero la distanza. Alcune province del Sud, come Cagliari e Lecce, mostrano segni di resilienza che un tempo sembravano impossibili. Non si tratta di un ribaltamento, ma di un riequilibrio: il quadro che emerge dalla classifica generale è quello di un'Italia con una qualità della vita compressa verso il centro della classifica. Nelle grandi città il ritmo di crescita si è rallentato; sono invece le realtà intermedie - Lucca, Prato, Rimini, Treviso - a muovere la classifica, segnando la vitalità diffusa di un tessuto urbano medio che si fa più competitivo».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione