Frosinone
09.11.2025 - 13:49
Il commissario straordinario dell’Ater Antonello Iannarilli
Antonello Iannarilli sarà commissario straordinario dell’Ater di Frosinone per un altro anno.
Ho trovato al mio arrivo una situazione inaccettabile: un ente che si occupa di emergenza abitativa, totalmente abbandonato a se stesso, privo di un’organizzazione interna adeguata, inefficiente, incapace di fornire risposte concrete alle esigenze degli utenti e con le casse vuote. Le criticità erano molteplici: da una situazione finanziaria caratterizzata da debiti per milioni di euro, professionisti e aziende cha vantano crediti, anche molto risalenti, per prestazioni mai saldate, inquilini abituati a non pagare il canone di affitto - sono oltre 44 milioni di euro i crediti dell’Ater nei confronti dei morosi - e un tasso di abusivismo alle stelle. A ciò, si aggiungano la disorganizzazione amministrativa interna, la mancata registrazione dei contratti di locazione che costa all’azienda sanzioni salatissime dall’Agenzia delle Entrate e una questione che è una spada di Damocle per l’ente: l’Imu».
Iannarilli ricorda che «le azioni avviate hanno mostrato immediatamente risultati: la riscossione mediante ruolo dei crediti attraverso un’agenzia apposita, previa autorizzazione del Mef, elemento che ci ha resi un unicum nel panorama nazionale; tavoli tecnici con le autorità per contrastare l’abusivismo; una riorganizzazione degli uffici e delle procedure, accolta con favore dal personale che ha dimostrato grande coinvolgimento e impegno nell’accettare le nuove direttive».
Sull’Imu, Iannarilli precisa: «Ho dato impulso agli uffici di effettuare una ricognizione documentale che possa dimostrare nelle sedi opportune sia il numero degli alloggi occupati abusivamente, sia la natura sociale, se non di tutti gli alloggi, almeno di una cospicua parte. Tali attività sono indispensabili affinché questi immobili si possano escludere dal novero degli alloggi oggetto di imposizione tributaria. È innegabile che siamo di fronte ad un cortocircuito non di poco conto: l’Ater nasce per rispondere alle esigenze abitative, ma riscuote canoni irrisori - 7,65 euro - con i quali dovrebbe provvedere al pagamento della registrazione del contratto, dell’Imu e delle manutenzioni. Immaginiamo per un attimo un possibile scenario: l’Ater applica pedissequamente la legge e inizia un invio massivo di decadenze per i morosi da oltre tre mesi. Risultato? Nel giro di poche settimane la situazione diverrebbe ingestibile, migliaia famiglie senza un tetto che cercherebbero risposte dai Comuni, i quali, a loro volta, non avrebbero a disposizione alloggi. Una poco auspicabile implosione del sistema. Un controsenso che va risolto. In ultima istanza, non posso non sottolineare l’attenzione che il governo regionale ha dimostrato nei confronti dell’Ater di Frosinone. Non è mai venuto meno il dialogo ed il supporto, attestazione evidente è incarnata dagli atti che consentono, attraverso l’adozione di un piano di risanamento, redatto dalla mia amministrazione, l’erogazione di un sostegno finanziario teso a sanare la posizione debitoria maturata al 30 giugno 2025».
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