Lo studio del Touring club
09.11.2025 - 16:30
C’è un turismo che viaggia a due velocità. Quello delle dieci province più visitate d’Italia dove si concentra un visitatore su due e quello delle realtà più ai margini. Ma anche un turismo straniero e uno interno. E poi c’è chi preferisce (o ha una maggiore offerta per) le strutture alberghiere e chi le tante case in affitto breve che ormai spopolano un po’ ovunque.
Nel report si evidenzia che «complessivamente in Italia nel 2024 si sono registrate poco più di 182 milioni di presenze nelle strutture ricettive extralberghiere, che rappresentano il 39% di quelle totali». Pertanto, il comparto prevalente resta quello alberghiero dove si concentra il 61% delle presenze con punte del 96% a Frosinone, primato nazionale, del 91% a Rimini e dell’89% ad Avellino. L’incidenza delle presenze extralberghiere è dell’83% a Rovigo, dell’81% a Fermo e del 77% a Ferrara.
In Italia le presenze straniere tra il 2019 e il 2024 crescono del 15% ma ci sono province dove si registra un autentico boom, come Pescara (93%), L’Aquila (86%) o Bari (80%). Al contrario Frosinone è una delle province dove il turismo estero cala di più: -15% e 98° posto in Italia. Le peggiori, in questa classifica, sono Catanzaro (-44%), Cosenza (-37%) e Macerata e Lodi (entrambe a -30%).
Andamenti differenti anche nella crescita dei posti letti, sempre nel periodo 20019-2024. La media nazionale è del 6%, superata di gran lunga da Rieti, la prima, con il 55%, ma anche da Viterbo, 48%, Milano, 35%, e Frosinone, 27%, quarta assoluta. Ma i posti letti scendono pure: del 19% a Messina, del 15% a Macerata e ad Ancona.
Tra il 2019 e il 2024 in Ciociaria si assiste a una variazione del 20% dei posti letto alberghieri, terzo posto in Italia, dietro a Roma, 21%, e a Rieti, 46%. Se la media nazionale è dell’1% le peggiori fanno anche -24% (Ragusa) e -22% (Enna e Siracusa).
La provincia di Frosinone risulta in crescita anche per la variazione dei posti letto extralberghieri con un più 50% che, nella classifica nazionale, vale il settimo posto subito dopo le prime che sono: Milano (113%), Bologna (62%) e Bari (61%). Il dato medio dell’Italia è di un più 10%, ma in coda ci sono realtà come Ancona, Pesaro e Urbino (-18%) e Macerata (-16%) che chiudono in negativo.
Per gli alloggi in affitto (ovvero le strutture gestite in forma imprenditoriale) Frosinone si mantiene nella top ten italiana. La variazione tra il 2019 e il 2024 in Ciociaria è stata del 190% contro una media nazionale del 34%. E infatti il Frusinate è ottavo in una classifica dominata da Fermo (423%), Ascoli Piceno (268%) e Catanzaro (252%). In coda un’altra provincia marchigiana, Pesaro Urbino con -34%, superata anche da Ferrara (-18%) e Venezia (-10%).
A livello generale, osserva il Touring club «nel 2024 l’Italia ha raggiunto i 466 milioni di presenze turistiche (+7% sul 2019) superando così i livelli pre-pandemia. Il Paese può contare su 5,5 milioni di posti letto (+6% sul 2019) di cui il 42% alberghieri».
Tuttavia, nel dossier si evidenzia come «la sola crescita quantitativa di flussi e posti letto non possa essere considerata in assoluto un fattore positivo: conta come avviene e quali effetti produce sui territori. Attualmente rileviamo: una crescita sostenuta delle presenze straniere, mentre calano le domestiche; un aumento dell’incidenza delle prime 10 province per presenze sul totale (dal 49% del 2019 al 50% del 2024); una minore dipendenza dalla stagione estiva (nel periodo giugno-agosto 2024 si sono concentrate il 46% delle presenze totali, percentuale che tra gli anni 90 e i primi 2000 raggiungeva il 52%); una crescita evidente dei posti letto extralberghieri (+10%, e in particolare negli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale, +34%) rispetto a quelli alberghieri (+1%)».
E ancora: «A livello territoriale, poi, alcune aree consolidano la propria attrattività, anche internazionale, mentre altre faticano a intercettare i nuovi flussi o a valorizzare il proprio patrimonio». Roma, con oltre 47 milioni di presenze nel 2024, è la realtà italiana più visitata, avendo scavalcato Venezia che, al contrario, perde una posizione. Al terzo posto Bolzano, poi Trento e Verona. Le province meno attrattive da un punto di vista turistico sono, invece, Lodi, Rieti, Enna, Benevento e Isernia. «Le ultime 10 province attraggono insieme poco più di 2,2 milioni di presenze, cioè lo 0,5% del totale».
Da una rilevazione Istat, aggiornata al 2023, nei primi cinquanta comuni italiani per presenze turistiche negli esercizi ricettivi, al top ci sono Roma, Venezia, Milano, Firenze, Cavallino-Treporti, Rimini, Jesolo, San Michele al Tagliamento, Caorle e Lazise. Oltre a Roma il Lazio è rappresentato da Fiumicino, trentaduesima.
Secondo lo studio, «da molti anni ormai il turismo è uno dei motori più dinamici dell’economia italiana: varie fonti stimano che il settore incide sul Pil nazionale tra il 6% e il 13%, a seconda che si considerino le sole attività core business oppure la filiera allargata».
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