La tragedia
15.09.2025 - 13:00
I compagni di classe di Paolo erano tutti in chiesa ieri mattina, stravolti, con accanto i docenti della succursale del “Pacinotti”, la scuola dove insieme mercoledì mattina avrebbero dovuto iniziare il secondo anno di Informatica. Invece lui non è mai arrivato e nel giro di poco, quella mattina, a scuola tutti hanno saputo che Paolo si era suicidato, impiccandosi con una corda al letto della sua cameretta. Chiesa e piazzetta piene, una cerimonia composta, con i familiari increduli, originari del cassinate, sostenuti dall’intera comunità, un addio ammutolito dal dolore nel santuario dei Santi Cosma e Damiano con molti amici, conoscenti, vicini di casa della famiglia del ragazzino.
Attorno lo stupore e l’impotenza, la consapevolezza che nessuno è riuscito a fare nulla o non ha saputo come agire. Mentre il carro funebre esce dalla chiesa arriva in rete la dichiarazione del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, che esprime «grande dolore e vicinanza alla famiglia» e annuncia l’invio di ispettori al Pacinotti e anche nelle due scuole medie frequentate dall’adolescente suicida, ossia quella di Santi Cosma, lasciata a metà del percorso proprio in conseguenza di atti di bullismo da parte di alcuni compagni, e l’altra, quella di Castelforte, dove si è trasferito trovando, pare, un po’ di serenità. Ancora Giuseppe Valditara ha detto che nelle prossime ore vorrà salutare la famiglia di Paolo «per esprimere la propria personale vicinanza e di tutto il mondo della scuola». Va avanti intanto il lavoro di indagine della Procura di Cassino, che ha delegato i carabinieri di Formia nella raccolta e rilettura delle denunce presentate tre anni fa dai genitori di Paolo e contenenti proprio i riferimenti al bullismo di cui era vittima.
Persecuzioni, frasi per prenderlo in giro, scherzi, di cui ha parlato il fratello maggiore Ivan in una lettera aperta al Ministro dell’Istruzione. Non risulta al momento che la situazione fosse la stessa nella scuola superiore, dove Paolo, pur restando riservato e sensibile, aveva legato con i compagni di classe e il suo rendimento era migliorato. Tuttavia a maggio scorso risulta una sua istanza di accesso allo sportello di sostegno psicologico interno all’istituto che non sarebbe partito perché la scuola nel frattempo è finita. Avrebbe potuto rivolgersi al Servizio di assistenza sociale del Comune di Santi Cosma e Damiano ma lì non risultano richieste né del quindicenne né della sua famiglia. Il Comune conta circa settemila abitanti e quindi ha in organico un solo assistente sociale e per il servizio psicologico, ove richiesto o attivato d’ufficio, bisogna rivolgersi alla sede Asl più vicina, quella di Minturno. La rete dei servizi sociali territoriali è oggettivamente lacunosa e la drammatica storia di Paolo, al di là di ciò che potrà emergere dalle indagini, sta facendo emergere tutte le smagliature. Dopo il dolore è il momento delle azioni possibili, forse. Da questa mattina nella scuola superiore di Santi Cosma inizierà un percorso di supporto psicologico della classe di Paolo per gli studenti ma anche per i docenti.
Un progetto analogo si prospetta per il Comune, tanto più che a Santi Cosma si sono contati sei suicidi in poco più di un anno, di cui due da parte di minorenni. La comunità degli adolescenti del paese ha accusato il colpo con il suicidio di Paolo e ciò preoccupa molto le istituzioni locali ma non solo, perché che qualcosa non abbia funzionato è evidente. Per l’anno scolastico 2024-2025 la dirigente del Pacinotti, Gina Antonetti, aveva avviato nella succursale di Santi Cosma, che conta circa cento studenti, un progetto contro il bullismo e il cyberbulismo in collaborazione con la Polizia di Stato e agli incontri avevano partecipato tutte le classi, ma non era emersa alcuna denuncia. Tra gli elementi acquisiti al fascicolo della Procura, oltre all’esito dell’autopsia sul corpo di Paolo, ci sono anche il suo telefono e il pc che utilizzava a casa; verranno analizzati per stabilire se negli ultimi giorni prima della morte ci siano stati contatti o messaggi che possano averlo turbato.
La parrocchia ha dedicato alla comunità dei fedeli un messaggio di dolore e al tempo stesso di speranza: «Carissimi Fratelli e Sorelle, ancora una volta siamo avvolti da un dramma difficile da comprendere ma soprattutto da accettare. Ora, più di mille parole e perchè è il tempo del silenzio e della preghiera. Insieme, dunque, eleviamo una preghiera comune per essere vicini alla sua famiglia e accompagnare il nostro giovane amico e fratello nel suo nuovo viaggio nell’eterna Misericordia del Padre».
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