Spazio satira
La vicenda
14.05.2025 - 19:29
La piscina interna dello stadio del nuoto di Frosinone
L’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) ha concluso l’istruttoria sulla gestione temporanea dell’impianto natatorio “Stadio del Nuoto Città di Frosinone”, affidato dal Comune di Frosinone alla S.S.D. Bellator Frusino a.r.l. per il periodo dal 1° settembre 2024 al 30 settembre 2025, in attesa della gara per l’assegnazione definitiva. L’indagine, avviata a seguito di segnalazioni, ha esaminato presunte irregolarità nella gestione della piscina, nei rapporti tra Comune e concessionario e nella ripartizione dei costi di manutenzione. Se da un lato l’Anac ha ritenuto «infondate» le accuse di ostruzionismo e aumento ingiustificato delle tariffe, dall’altro ha censurato il Comune per aver addebitato a sé stesso i costi di manutenzione straordinaria, che invece sarebbero spettati al gestore, secondo l’Autorità.
L’istruttoria, partita da una segnalazione del 30 gennaio 2025, ha analizzato la documentazione trasmessa dal Comune di Frosinone e dalla Bellator Frusino, oltre alle memorie dei soggetti coinvolti. Le segnalazioni “denunciavano” presunti comportamenti ostruzionistici del gestore verso altre società sportive, un aumento sproporzionato delle tariffe per l’uso delle vasche e un’irregolarità nell’affidamento del bar interno all’impianto. Su questi aspetti, l’Anac ha accolto le controdeduzioni presentate, definendo le criticità «superate» e la segnalazione totalmente «infondata». In particolare, riguardo alle accuse di ostruzionismo, l’Autorità ha evidenziato che «il gestore ha documentato di aver manifestato ampia disponibilità verso le società che usufruivano dell’impianto». Questo è dimostrato dalla richiesta di utilizzo degli spazi inviata il 1° novembre 2024, subito dopo la consegna della struttura (verbale del 31 ottobre 2024), e dagli accordi raggiunti con le società sportive. Con l’eccezione di una sola società, che non ha risposto a una proposta alternativa di utilizzo della Piscina Comunale del Polivalente, avanzata dalla Bellator Frusino il 22 novembre 2024 per conciliare le esigenze di tutte le parti.
Sull’aumento delle tariffe, contestato come un incremento dell’88% nella fascia 14:00-16:30 e del 150% nella fascia 16:30-22:30, l’Anac ha dato ragione al gestore. La Bellator Frusino ha negato tali percentuali, spiegando che le nuove tariffe riflettono l’introduzione di un canone concessorio, assente nella gestione precedente, e sono «conformi a quelle in essere a livello provinciale». L’Anac ha ritenuto questa giustificazione adeguata, sottolineando che l’adeguamento tariffario è coerente con le normative vigenti e con le condizioni di mercato locali.
Sul punto della gestione del bar l’Autorità ha chiarito che l’attività commerciale è regolare. Il precedente gestore dell’impianto natatorio, la Fin - Federazione Italiana Nuoto, ha riconsegnato l’impianto il 31 agosto 2024, e il contratto con il soggetto, che gestiva il punto ristoro, è di conseguenza scaduto contestualmente. Il Comune ha confermato che la Bellator Frusino esercita l’attività di ristoro conformemente al capitolato, che consente la gestione del bar (articolo 11) e la vendita di materiale tecnico-sportivo previa autorizzazione (articolo 12).
Il cuore della controversia, tuttavia, ha riguardato i lavori di manutenzione straordinaria per il ripristino del manto di copertura dell’impianto, costati 40.000 euro e sostenuti dal Comune, proprietario dell’impianto. Su questo punto, l’Anac ha sostenuto che «i costi dell’intervento di ripristino del manto di copertura avrebbero dovuto essere sostenuti dal concessionario». L’Autorità ha rilevato un errore nell’interpretazione del Capitolato di gestione, che prevede che gli interventi di manutenzione straordinaria spettino al gestore. L’Anac ha specificato che «non essendoci nel capitolato un’elencazione tassativa della tipologia di lavori da eseguire come manutenzione straordinaria, non è dato ricavare una particolare esclusione in relazione ai lavori di ripristino del manto di copertura». Questi interventi, necessari per garantire la completa fruibilità dell’impianto, rientrano tra le responsabilità del concessionario, indipendentemente dal fatto che l’ammaloramento sia pregresso. Inoltre, l’Anac ha evidenziato che il Comune ha riconosciuto, superando una discrasia tra i documenti di gara, che la manutenzione straordinaria spetta al gestore.
L’Autorità ha, poi, sottolineato una carenza nell’istruttoria del Comune, che non ha prodotto una perizia tecnica per qualificare l’intervento come manutenzione straordinaria o ordinaria. Citando la giurisprudenza amministrativa, l’Anac ha ricordato che «la sostituzione del manto di copertura del tetto rientra tra gli interventi di manutenzione ordinaria a condizione che non vi sia alcuna alterazione dell’aspetto o delle caratteristiche originarie, diversamente si configura una ipotesi di manutenzione straordinaria». In assenza di un’adeguata verifica, l’Anac non esclude che l’intervento possa essere classificato anche come manutenzione ordinaria, comunque a carico del concessionario. L’Autorità ha richiamato anche una recente sentenza del TAR Lazio (3917/2024), che richiede un’istruttoria puntuale per qualificare correttamente gli interventi edilizi.
In conclusione, l’Anac ha invitato il Comune di Frosinone a «rivedere il rapporto in essere tenendo conto di quanto rappresentato» e ora l’amministrazione comunale dovrà valutare come riallineare il rapporto con la Bellator Frusino. Sullo sfondo resta, tuttavia, il dato oggettivo di un pasticcio amministrativo senza precedente con il Comune, che ha trasmesso degli atti, e con la stazione appaltante che ne ha pubblicati altri, senza che una filiera di controllo, completamente assente, rilevasse la discrasia.
Nel question time in Consiglio il dirigente Viscogliosi, in risposta a una specifica domanda del consigliere Angelo Pizzutelli del Pd, ha detto che «le spese di manutenzione straordinaria sono a carico del concessionario. Adesso stiamo conducendo le verifiche sulla società e se avranno esito positivo andremo alla firma del contratto e sulla scorta di quanto scritto dall'Anac procederemo all'addebito dei costi al privato».
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