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Isola del Liri

Un arresto per estorsione e usura. Commercialisti nei guai

Indagati Massimo Zaccardelli e il figlio. Ai domiciliari il primo e obbligo di dimora per il secondo. Denunciati da un imprenditore edile dal quale pretendevano la restituzione di una somma sette volte più alta di quella anticipata

Squadra mobile

Importante operazione della Polizia di Stato nella mattinata di ieri. Gli agenti della Squadra mobile hanno dato esecuzione a provvedimenti restrittivi della libertà personale, emessi dalla Procura della Repubblica di Cassino per i reati di estorsione e usura in concorso, nei confronti di due noti commercialisti della Città delle cascate. Disposti gli arresti domiciliari per Massimo Zaccardelli e l’obbligo di dimora per il figlio.

I fatti
L’indagine, condotta dagli operatori della Squadra mobile insieme al personale del commissariato di Sora, ha preso il via in seguito alle denunce sporte presso gli uffici della Polizia da alcuni imprenditori ciociari, vittime dei reati di estorsione e usura, che sarebbero stati commessi dai due professionisti indagati. In particolare il primo imprenditore, attivo nel settore edile, era stato incaricato dai destinatari delle misure restrittive di eseguire alcuni lavori presso la loro residenza. Per l’esecuzione delle opere, poichè l’imprenditore edile si trovava in difficoltà economiche, aveva chiesto ai suoi due committenti un’anticipo sulla somma totale pattuita per le opere da eseguire. Ma dopo breve tempo, i due commercialisti avevano cominciato a pretendere dall’imprenditore la restituzione di una cifra pari a sette volte circa quella anticipata. Alla mancata consegna dell’importo richiesto, i due professionisti hanno ingaggiato un noto pregiudicato della zona che, con una serie di azioni intimidatorie, è riuscito a ottenere dall’imprenditore edile la somma totale di 1.500 euro, in tre distinte consegne. Esasperato dalle circostanze, l’uomo si è rivolto alla Squadra mobile di Frosinone che, insieme al Commissariato di Pubblica sicurezza di Sora, ha concordato con la vittima una consegna controllata di denaro. Una strategia grazie alla quale, il 28 novembre dello scorso anno, la Polizia ha potuto arrestare il pregiudicato nella flagranza del reato di estorsione. Quindi, l’estortore è stato rinchiuso nella Casa circondariale di Cassino.
Le attività tecniche successive disposte dalla Procura della Repubblica cassinate, hanno consentito di cristallizzare il quadro indiziario nei confronti dei due destinatari delle misure cautelari, permettendo di individuare anche ulteriori vittime del reato di usura, Si tratta dell’amministratore e del socio di una ditta attiva nella manutenzione industriale i quali, spinti anche loro da difficoltà economiche, avevano chiesto a uno dei due commercialisti, peraltro revisore contabile della loro ditta, la somma di 5.000 euro. A distanza di due mesi, però. il commercialista aveva preteso dai due l’immediata restituzione di una somma pari al doppio di quella originaria. Amministratore e socio, non riuscendo al momento a coprire il debito illecito, sono stati successivamente obbligati dal commercialista a pagare, per suo conto, una quantità di merce che il professionista aveva acquistato da una rivendita di materiali edili della zona.
Tornando all’operazione condotta dalla Polizia, al termine delle formalità di rito, ai due commercialisti sono stati notificati i provvedimenti restrittivi della libertà personale, rispettivamente arresti domiciliari per Massimo Zaccardelli, assistito dall’avvocato Carlo Coratti, e obbligo di dimora per il figlio, difeso dagli avvocati Giancarlo Corsetti e Fabio Quadrini, emessi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cassino.

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