Cerca

Frosinone

Pm2,5, già superato il limite annuo

I numeri di Legambiente mostrano una situazione disastrosa per la centralina di viale Mazzini

Dati Legambiente

Frosinone ha già superato il limite annuo di sforamenti consentiti del limite giornaliero di Pm 2,5 che entrerà in vigore nel 2030, come sottolinea Legambiente. Se in un anno saranno possibili, infatti, diciotto superamenti del limite, il capoluogo ne ha fatti già contare diciannove in due mesi e poco più. Sono stati infatti dodici gli sforamenti nel mese di gennaio, sei in quello di febbraio e uno nel periodo che va dal 1° all’8 marzo. Questo, secondo quanto registrato dalla centralina Arpa situata in viale Mazzini.
La direttiva UE 2024/2881 prevede, dal 2030, l’abbassamento a 10 µg/m³ del limite per la media annuale del Pm 2,5, oltre a fissare come valore limite giornaliero 25 µg/m³ da non superare più di diciotto volte nell’arco dell’anno.

Nella centralina di viale Mazzini, dunque, è stato già superato il numero di sforamenti annuali del limite giornaliero per i Pm 2,5, quando sono passati solamente due mesi e otto giorni dall’inizio dell’anno. Se la situazione nei prossimi cinque anni, ovvero al 2030, non dovesse migliorare, Frosinone risulterebbe fuorilegge anche per quanto riguarda i valori di Pm 2,5 e non solamente quelli di Pm 10. Inoltre, questo farebbe cadere la tesi per cui il problema smog sarebbe riconducibile solamente alla parte bassa della città, con la centralina in via Puccini (che registra solamente i valori di Pm10) che è stata ritenuta dall’amministrazione in una “posizione scomoda” e sovraesposta all’inquinamento.

Il particolato fine, misurato appunto con i Pm 2,5, è fonte di rischi sanitari ancor maggiori rispetto al Pm 10, a causa delle dimensioni inferiori delle particelle, che permettono dunque di penetrare più in profondità nel sistema respiratorio. Secondo le stime dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, le morti attribuibili all’esposizione al Pm 2,5 sono state 48.606 nel 2022 in Italia. Un numero di molto più alto rispetto a qualsiasi altro Paese d’Europa.

Non solo Frosinone

Il problema inquinamento da Pm 2,5 non è circoscritto al solo capoluogo. Anche le altre centraline Arpa che misurano questo parametro mostrano sforamenti che superano di gran lunga i diciotto consentiti al 2030. Sono infatti 38 gli sforamenti di Cassino e ben 41 quelli di Ferentino. Solamente uno, invece, quello di Fontechiari: un dato che può essere letto nell’ottica di un’area poco antropizzata, che dunque difficilmente raggiunge valori anche solo paragonabili a quelli del capoluogo. La vicinanza della colonnina Arpa di Ferentino a quella di Frosinone in viale Mazzini testimonia che la Valle del Sacco è pregnante di particolato sottile.

Dati, dunque, che indicano che è necessario affrontare il problema senza strumentalizzazioni di alcun genere, in primis politiche. In particolar modo, come evidenzia Legambiente Frosinone, decontestualizzare il problema smog, con il tentativo di ridurne la portata, è quanto più deleterio possibile per la città e per i cittadini, che continuano a respirare aria inquinata senza che vengano prese misure adeguate per il loro benessere.

La polemica

Dopo la notizia di Frosinone come capitale dell’inquinamento da polveri sottili per il secondo anno consecutivo, il sindaco Mastrangeli aveva puntato il dito contro la centralina Arpa di via Puccini. «Purtroppo è collocata in una posizione assolutamente irrazionale» aveva dichiarato il primo cittadino ai microfoni di Rai Radio 1. Prontamente era arrivata la risposta di Legambiente Frosinone che aveva spiegato che ogni centralina è collocata in una posizione ben precisa, tanto che l’Arpa monitora il Pm10 anche a Fontechiari, che praticamente non sfora mai. Polemiche, dunque, che lasciano il tempo che trovano e che rischiano solamente di spostare l’attenzione dal vero focus, ovvero l’inquinamento eccessivo nella Valle del Sacco.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione