Spazio satira
Anagni
08.03.2025 - 14:00
Rottami metallici arrugginiti e rifiuti abbandonati: i carabinieri forestali di Anagni sanzionano e denunciano. I dintorni di Castellaccio, che dopo lo sgombero degli appartamenti occupati abusivamente ha peggiorato l’aspetto già desolante, ospitano una serie di discariche maleodoranti e pericolose. Ad aggravare la situazione, il mancato rispetto delle norme ambientali da parte di imprenditori sui quali cala, inesorabile, la mannaia dei ranger comandati dal maresciallo Ugo Milone. Nei giorni scorsi i “ranger” del comando di via Carlo Alberto dalla Chiesa hanno verificato, accertato e verbalizzato la presenza di cumuli di rifiuti speciali e pericolosi, raccogliendo elementi utili all’identificazione dei responsabili per i quali si prevedono pesanti sanzioni pecuniarie oltre a una denuncia penale.
Nel caso di operatori economici, quasi sempre piccoli artigiani o titolari di imprese edili, le sanzioni vengono aumentate secondo i severi parametri di legge. Un imprenditore titolare di un’attività nei pressi del dismesso stabilimento ex Bpd, è stato denunciato perché nel piazzale dell’azienda aveva depositato un ingente quantitativo di profilati e manufatti metallici i quali, ossidati dall’azione di acqua, sole e vento, rilasciano nell’ambiente sostanze inquinanti. Le norme nazionali e regionali prevedono che i piazzali esterni agli opifici di qualsiasi dimensione, con annessi magazzini adibiti a deposito, lavorazione e stoccaggio di manufatti e materie prime, nonché produzione di rifiuti, debbano avere un impianto che depuri le acque meteoriche, evitando la dispersione nell’ambiente di sostanze pericolose.
Nella zona presa in esame, che purtroppo non è l’unica e l’incessante lavoro degli agenti dell’ex Corpo forestale dello Stato testimonia l’esistenza di innumerevoli inquinatori sul territorio anagnino e nelle zone limitrofe, sembra una prassi il dileggio del costante impegno delle forze di polizia, in questo caso dei professionisti della tutela ambientale, che faticano a convincere i caparbi che lavorare in sicurezza rispettando ambiente e territorio non solo è doveroso, ma anche conveniente.
Risparmiare poche centinaia di euro evitando di suddividere, selezionare e raccogliere per poi trattare e smaltire, si rivela una pessima abitudine, che grava sul territorio, sulla salute delle persone e, non ultimo, sulle tasche degli improvvidi autori del misfatto.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione