Spazio satira
Frosinone
10.02.2025 - 12:00
Nuova aggressione all’interno del carcere di Frosinone. Le vittime sono tre infermieri. A denunciare il fatto è la Cisl.
Due uomini e una donna sono stati prima minacciate e poi aggrediti da un detenuto che si è scagliato contro di loro, armato di lametta. L’uomo è stato prontamente bloccato, mentre gli infermieri sono stati refertati all’ospedale Fabrizio Spaziani.
«Quanto accaduto nelle ultime ore all’interno del carcere di Frosinone ci deve portare a una forte riflessione», afferma il segretario generale della Cisl Fp Frosinone Antonio Cuozzo.
Il segretario generale della Cisl Fp e il responsabile della sanità pubblica del sindacato Vincenzo Gaetani ricostruisce così la vicenda: «In questo caso due infermieri e un’infermiera sono stati aggrediti da un detenuto armato anche di una lametta. Sono stati prima aggrediti verbalmente con forti insulti e, poi, anche fisicamente. Sono stati spintonati fino ad essere minacciati tutti e tre di seguito sono stati refertati al pronto soccorso con diversi giorni di prognosi. Una situazione insostenibile ed inaccettabile ripetuta nel tempo che comporta stress lavorativo correlato, a seguito dell’alto rischio psico-fisico al quale le lavoratrici e i lavoratori sono esposti quotidianamente, nell’ambito dell’espletamento del proprio profilo professionale. Chiediamo che si intervenga immediatamente e con urgenza al fine di garantire la sicurezza dei dipendenti nei luoghi di lavoro, proponendo diversamente una totale o parziale esternalizzazione del servizio, come avvenuto in passato».
Secondo Cuozzo «prima di tutto occorre condannare con forza questo ennesimo atto di aggressione ai danni del personale della sanità pubblica. Episodi sempre più ricorrenti che mettono seriamente a rischio il personale di questo comparto. Ormai quasi quotidianamente riceviamo denunce per aggressioni verbali o fisiche nei confronti del personale sanitario». Poi Cuozzo attacca sul contratto: «In tutto questo pesa molto la mancata firmata del contratto collettivo nazionale della sanità pubblica che prevedeva specifiche tutele per i lavoratori e le lavoratrici».
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