L'indagine
14.01.2025 - 10:22
La Guardia di Finanza che ha condotto l'operazione
Un'operazione delle Fiamme Gialle di Cassino, sotto la direzione del sostituto procuratore Andrea Corvino, ha portato alla luce una vasta rete di corruzione legata al concorso per l’ammissione al corso di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità (TFA), bandito dall'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale per l'anno accademico 2022/2023. A seguito di complesse indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Cassino, sono stati identificati i membri di un’associazione per delinquere che avrebbero favorito l'accesso al concorso, in cambio di ingenti somme di denaro. I soggetti coinvolti avrebbero ottenuto da ciascun candidato circa 15.000 euro (in tre tranche da 5.000) per garantire loro il superamento delle tre fasi concorsuali. Le Fiamme Gialle hanno così eseguito un’ordinanza di custodia cautelare domiciliare nei confronti di soggetti indiziati di appartenere all’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, emessa dal giudice per le indagini preliminari, la dottoressa Alessandra Casinelli.
I protagonisti dell'inchiesta
Le indagini hanno individuato due professori universitari dell'Università di Cassino, membri della commissione giudicatrice, un direttore dell'ateneo e il titolare di un istituto privato di formazione con sede a Sora (FR). L'istituto, secondo quanto emerso, sarebbe stato il centro propulsore della corruzione, mettendo in contatto i candidati con i professori universitari e garantendo loro risposte anticipate e favoritismi nelle prove. Attraverso intercettazioni telefoniche, videoriprese e indagini bancarie, gli investigatori hanno ricostruito il modus operandi: i candidati, dietro il pagamento di una somma, ricevevano in anticipo i quesiti della prova preselettiva, gli argomenti della prova scritta e, infine, informazioni per superare l'orale con il massimo dei voti, a prescindere dalla preparazione. In alcuni casi, i candidati venivano rassicurati sul fatto che bastasse rispondere in modo impreciso e “riempire 15 righe” per ottenere il punteggio massimo. Le indagini hanno riguardato anche ulteriori 23 soggetti, tra i quali i candidati.
La rete di intermediari
A complicare ulteriormente il quadro, emerge una fitta rete di intermediari, che operavano per connettere l’istituto di formazione con i potenziali candidati disposti a pagare per l'accesso privilegiato al concorso. La vicinanza tra i membri della commissione e il titolare dell'istituto ha garantito il successo delle operazioni, con i candidati che ottenevano il massimo dei voti nelle prove scritte e orali. Tra i favori concessi, si segnala che i due professori coinvolti avrebbero ricevuto vantaggi personali, come la partecipazione gratuita a corsi di certificazione linguistica e informatica e l'esonero dal pagamento della quota per il diploma del figlio di uno di loro, frequentante l’istituto di Sora.
Un tema delicato
L'operazione assume particolare rilevanza, non solo per la somma di denaro illecitamente ottenuta, ma anche per il contesto in cui si è verificata. Il concorso, infatti, consentiva l'accesso a un corso abilitante per l'insegnamento del sostegno agli studenti con disabilità, un ambito di attività particolarmente sensibile, che coinvolge la formazione di docenti destinati a lavorare con studenti fragili.
Sequestro dei proventi illeciti
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cassino, la dottoressa Alessandra Casinelli, ha disposto il sequestro di 100.000 euro come profitto del reato, a carico degli indagati. Le indagini sono ancora in corso e potrebbero emergere ulteriori dettagli riguardanti il coinvolgimento di altre persone.
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