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Frosinone

Omicidio Shake, si decide sul rito abbreviato per Zaka

Dopo la richiesta della difesa dell’albanese, revocata la convocazione della Corte d’assise. Il 31 gennaio 2025 la nuova udienza sull’ammissibilità. All’imputato contestato anche il triplice tentato omicidio

Omicidio Shake, si decide sul rito abbreviato per Zaka

La polizia e le ambulanze in via Aldo Moro, sabato scorso, dopo la sparatoria costata la vita a Kasem Kasmi

Niente più Corte d’assise. Per l’omicidio dello Shake bar si ritorna davanti al giudice delle udienze preliminari, revocata la convocazione davanti alla Corte d’assise, in un primo tempo fissata per il 9 dicembre.
Dopo che il difensore dell’albanese Mikea Zaka, 23 anni lunedì, l’avvocato Giovanni Tedesco ha formalizzato la richiesta di rito abbreviato, il gip ha fissato una nuova udienza al 31 gennaio 2025. L’albanese è accusato dell’omicidio del connazionale Kasem Kasmi, nonché di triplice tentato omicidio delle tre persone che erano con la vittima nel momento in cui, lo scorso 9 marzo, sono entrate nel locale di via Moro dove poi si è consumata la sparatoria.

L’udienza del 31 gennaio che, dunque, sostituisce quella del 9 dicembre, è finalizzata a valutare l’ammissibilità della richiesta. A decidere se il giudizio abbreviato si farà (dopo che la procura aveva optato per l’immediato, bypassando la fase dell’udienza preliminare) sarà il giudice Antonello Bracaglia Morante. Al momento, non essendo stata contestata l’aggravante dei futili motivi, potrebbe cadere l’ostacolo che, nei recenti casi di omicidio trattati dalla Corte d’assise (tra questi quelli per l’assassinio di Willy Monteiro o di Romina De Cesare o per quelli avvenuti nel carcere di Frosinone) ha impedito lo svolgimento del rito abbreviato. Rito che, in caso di condanna, consente uno sconto di un terzo sulla pena e, dunque, di evitare l’ergastolo.

Le indagini sulla sparatoria avvenuta una sera di sabato durante la movida, in un locale pieno di gente, a Frosinone avevano destato particolare scalpore. Contro la violenza si era svolta anche una marcia silenziosa dal campo sportivo fino in piazza Cervini con breve sosta proprio davanti allo Shake bar dove si è consumato il delitto. Mentre a Frosinone era giunto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che, in prefettura, aveva presieduto un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Le indagini, piuttosto rapide, considerato che la sera stessa dell’omicidio Zaka si era costituito ed è stato arrestato dalla polizia, sono state coordinate dal sostituto procuratore Samuele Amari e affidate alla squadra mobile, diretta dal vice questore Flavio Genovesi. Sono stati effettuati diversi esami dall’autopsia alla consulenza sui residui di sparo, dalla balistica agli accertamenti sulle tracce ematiche e di Dna, oltre all’elaborazione dei filmati della videosorveglianza interna del locale e di quella pubblica del Comune.

Zaka è accusato di aver esploso «almeno sei colpi dalla pistola calibro 7,65 che illegalmente portava con sè verso Kasmi, che decedeva in conseguenza di un colpo in pieno petto», mentre gli altri tre, il fratello della vittima Ervin Kasmi, e i fratelli Klevin e Alvider Hidraliu, rimanevano «gravemente feriti» e venivano sottoposti a vari interventi chirurgici negli ospedali Spaziani di Frosinone e San Camillo di Roma.

L’imputato «mentre si trovava ai tavoli esterni del bar Shake unitamente ad altri quattro amici e conoscenti veniva avvicinato dai fratelli Kasmi, Kasem e Ervin, e Hidraliu, Klevin e Alvider: lo Zaka si alzava per primo e, all’avvio di una colluttazione tra i due gruppi, immediatamente estraeva l’arma ed esplodeva in sequenza almeno sei colpi ad altezza d’uomo, mirando al petto di Ervin Kasmi e poi di Kasem, quindi alle spalle di Klevin e Alvider Hidraliu». Inoltre, a Kasmi è contestata la ricettazione dell’arma, acquistata da una persona rimasta ignota per la cifra di 350 euro, e ritenuta «per natura e modalità di acquisto di sicura provenienza illecita». Infine, Zaka dovrà difendersi anche della violazione della legge sulle armi per aver portato in luogo pubblico la pistola. Parti civili saranno gli avvocati Martina Stirpe, Martina Iachetta, Tony Ceccarelli, Christian Alviani e Laura Rapuano.

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