Spazio satira
Frosinone
10.10.2024 - 18:59
La polizia scientifica la lavoro sul luogo dell’omicidio di via Moro la sera del 9 marzo 2024
La mossa era scontata, ma da ieri c’è l’ufficialità. La difesa di Mikea Zaka, l’albanese che il 9 dicembre dovrà comparire in tribunale per l’omicidio di via Moro, ha presentato formalmente richiesta di rito abbreviato.
La scelta della procura di Frosinone, con il pm Samuel Amari, una volta chiuse le indagini, è stata di procedere con il giudizio immediato, saltando la fase dell’udienza preliminare. Il gip ha accolto la richiesta e fissato l’udienza per il 9 dicembre davanti alla Corte d’assise. E, a questo punto, il caso potrebbe chiudersi subito.
Allo stato a Zaka, difeso dagli avvocati Giovanni Tedesco e Marco Maietta, non è contestata l’aggravante dei futili motivi. Il che non gli impedisce, come sarebbe stato al contrario, di beneficiare del rito abbreviato e della conseguente riduzione di un terzo in caso di condanna. In pratica di evitare l’ergastolo. Tuttavia, la decisione finale se accogliere o meno l’abbreviato starà al giudice.
Zaka, 23 anni lunedì prossimo, è accusato di omicidio volontario nei confronti del connazionale Kasem Kasmi, 26 anni, e del tentato omicidio del fratello di questi e di un’altra coppia di fratelli. Secondo le accuse, raccolte dalla squadra mobile di Frosinone, diretta dal vice questore Flavio Genovesi, Zaka è accusato di aver esploso, lo scorso marzo, «almeno sei colpi dalla pistola calibro 7,65 che illegalmente portava con sè verso Kasmi, che decedeva in conseguenza di un colpo in pieno petto», mentre gli altri tre rimanevano «gravemente feriti» tanto da essere «sottoposti a interventi chirurgici presso gli ospedali di Frosinone e San Camillo».
Più nel dettaglio Zaka, arrestato dalla polizia la notte stessa dell’omicidio, «mentre si trovava ai tavoli esterni del bar Shake unitamente ad altri quattro amici e conoscenti veniva avvicinato dai fratelli Kasmi, Kasem e Ervin, e Hidraliu, Klevin e Alvider: lo Zaka si alzava per primo e, all’avvio di una colluttazione tra i due gruppi, immediatamente estraeva l’arma ed esplodeva in sequenza almeno sei colpi ad altezza d’uomo, mirando al petto di Ervin Kasmi e poi di Kasem, quindi alle spalle di Klevin e Alvider Hidraliu». Le parti offese saranno rappresentate dagli avvocati Martina Stirpe, Tony Ceccarelli, Christian Alviani, Martina Iachetta e Laura Rapuano.
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