Spazio satira
Frosinone
06.05.2024 - 14:00
Si torna in aula il prossimo 8 ottobre
Prima gli insulti, poi le minacce di morte, fino ad arrivare a bloccare l’auto nel traffico e a puntargli contro un coltello. Proprio a marzo dello scorso anno, l’episodio più grave, quando ha fatto temere il peggio al suo ex avvocato, Luigi Tozzi.
A giudizio è finito un trentaseienne di Frosinone. L’udienza è stata fissata per l’8 ottobre. Nell’udienza preliminare dei giorni scorsi sono state ammesse le costituzioni di parte civile. Il penalista si è costituito tramite la collega Marilena Colagiacomo, ma anche l’Ordine degli avvocati ha votato all’unanimità la necessità di dover rappresentare gli interessi del legale, tramite l’avvocato Giulia Giacinti. (Non era mai accaduto prima d’ora).
Nell’udienza di giorni fa, l’imputato ha rilasciato dichiarazioni spontanee dinanzi al dottor Bracaglia Morante, chiedendo scusa di aver “abbuffato l’avvocato Tozzi” di tutte quelle minacce, ma al contempo nega che ci sia stato il tentativo di accoltellamento, sconfessato però dal video e da un testimone oculare. L’imputato, inoltre, non ha ancora fornito la sua versione riguardo il profondo astio maturato nei confronti del suo ex legale.
I fatti
Telefonate, messaggi audio e video, post sui social. Tutti minacciosi. In un’occasione si è visto puntare contro anche un coltello. Un incubo vissuto per circa un anno da un noto avvocato frusinate. Tozzi è stato perseguitato da un suo ex assistito, un trentaseienne del capoluogo. Dopo l’accaduto il magistrato di sorveglianza ha revocato all’imputato il beneficio degli arresti domiciliari ordinandone l’accompagnamento in carcere. Ma neppure il carcere lo ha fermato. Ha continuato a minacciare di morte il suo ex legale attraverso post e lettere. È spuntato pure un post su Fb di minacce e allegata una lettera scritta a mano, che è stata sottoposta a perizia calligrafica, confrontata con testi che aveva a disposizione l’avvocato e scritti dall’ex assistito. La consulenza grafologica è stata effettuata dall’avvocato Mario Cellitti.
Minacce estese anche ai suoi familiari, tanto da provocargli un grave stato di ansia. Il primo episodio, stando alle accuse, a ottobre 2022 quando il trentaseienne, in un messaggio video inviato al difensore, ha mostrato il citofono dello studio legale. Sono seguiti una serie di messaggi minacciosi tanto che l’avvocato si è visto costretto a bloccare l’utenza telefonica del frusinate. Quest’ultimo ha continuato a minacciarlo utilizzando utenze di suoi familiari. In un altro episodio ha tentato di estorcere denaro, sostenendo che qualora l’avvocato, insieme a un suo collega, gli avesse restituito del denaro si sarebbe “scordato” di loro, altrimenti a rimetterci sarebbero stati i figli. Il trentaseienne ha minacciato il suo ex difensore di percuoterlo in tribunale anche davanti ai giudici.
Il tentativo di accoltellamento
Poco più di un anno fa Tozzi ha rischiato di essere accoltellato, mentre era in auto, fermo nella parte alta del capoluogo. Ha incrociato il suo ex assistito, diventato ormai il suo stalker. È sceso e impugnando in coltello da cucina ha minacciato di ucciderlo. Il legale, fortunatamente è riuscito a mettersi in salvo.
Dopo l’accaduto il magistrato di sorveglianza ha revocato al trentaseienne il beneficio degli arresti domiciliari stabilendo l’accompagnamento in carcere. Ma neppure la detenzione in carcere lo ha fermato. Ha inviato una mail all’indirizzo di posta elettronica personale di Tozzi e un’altra all’ufficio udienze della Procura, in riferimento all’udienza in cui era stato citato come teste e nella lettera accusava l’avvocato del fatto che fosse detenuto.
Come detto, per la prima volta l’Ordine degli avvocati si è costituito parte civile. Proprio a tal proposito l’avvocato Tozzi ha dichiarato: «Da una parte sono onorato di questo forte segnale di vicinanza dell’Ordine degli avvocati, dall’atro basito perché un collega del foro di Frosinone ha deciso di assistere l’imputato, unitamente a un avvocato di Napoli».
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