Spazio satira
Sant'Andrea del Garigliano
24.04.2024 - 11:00
Il carcere di Cassino dove ieri il trentanovenne è stato ascoltato
Investe il rivale in amore e fugge. Questa la ricostruzione effettuata dagli inquirenti e alla base dell’arresto in carcere scattato poco dopo l’episodio registrato a Sant’Andrea del Garigliano, per una ipotesi di tentato omicidio. Ieri mattina l’interrogatorio di garanzia in carcere per Vincenzo Grossi, il trentanovenne che domenica avrebbe premuto - secondo l’accusa - volontariamente sull’acceleratore. Nella struttura detentiva, assistito dall’avvocato Mariano Giuliano, il trentanovenne avrebbe spiegato. Avrebbe negato ogni accusa, raccontando la sua versione dei fatti.
Per gli inquirenti, l’indagato avrebbe premuto sull’acceleratore al culmine dell’ennesima lite con un imprenditore del posto, ex compagno della donna “contesa”. Una situazione al limite, caratterizzata da una forte conflittualità. Poi l’investimento, la fuga e l’arresto. Per il magistrato, che non ha convalidato la misura rimettendo l’indagato in libertà, c’era sì una forte conflittualità tra i due per questioni sentimentali. Ma non sarebbero apparsi sufficienti, per il giudice, gravi indizi di colpevolezza. Nella ricostruzione dei fatti sarebbero state riscontrare, pare, delle imprecisioni nel racconto fornito da un familiare della vittima.
Nel pomeriggio di ieri il trentanovenne è tornato in libertà. Intanto la vicenda è finita anche su Rai Uno, nella trasmissione “La Vita in diretta”, che ha ricostruito i fatti, ascoltando anche la presunta vittima (ovvero l’ex compagno della donna “contesa”) e suo padre. Sarebbe stato un video che l’indagato avrebbe avuto in animo di fare alla vittima - una sorta di provocazione, dicono i coinvolti - a far scattare ancora una volta la lite prima dell’investimento. «Ha messo la retromarcia per investirmi, ma io mi sono spostato. Poi ha messo la prima e mi ha preso» ha raccontato l’imprenditore all’inviato di Rai Uno. Una vicenda in cui appaiono in chiaroscuro minacce e questioni private che saranno ora approfondite nelle giuste sedi, come la presunta aggressione in danno dell’indagato con una pala. Accuse pubblicamente respinte.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione