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Frosinone

Test della verità in Consiglio

All’ordine del giorno della conferenza dei capigruppo tornano le mozioni sul Medio Oriente. Sulla proposta di Domenico Marzi si capiranno scelte, strategie e voti della coalizione trasversale

Test della verità in Consiglio

Mai come stavolta la conferenza dei capigruppo sarà fondamentale. Perché tra gli argomenti da affrontare (venerdì prossimo) figurano due punti che hanno infiammato il dibattito politico dell’ultima seduta ordinaria. Il primo, a firma del consigliere Domenico Marzi, è un ordine del giorno «diretto a sostenere la necessità della tregua dello Stato di guerra nella Striscia di Gaza in Medio Oriente e l’auspicato futuro riconoscimento da parte del Governo italiano dello Stato di Palestina». Il secondo, a firma del consigliere Anselmo Pizzutelli (e altri) è una mozione avente ad oggetto la «condanna del genocidio di Gaza, ripudio del terrorismo e della guerra, impegno per la pace». Si tratta di proposte avanzate mesi fa: la situazione nel frattempo è cambiata e dunque entrambi gli atti saranno sicuramente riformulati. Ma il nodo politico della questione rimane lo stesso: la coalizione trasversale che sostiene Mastrangeli l’altra volta è uscita dall’aula perché le posizioni nazionali degli schieramenti di centrodestra e di centrosinistra sono profondamente diverse.

La posta in palio

Il punto politico, all’interno del consiglio comunale di Frosinone è semplice. Il Sindaco può contare su 16 voti (su 33). Per mesi la Lista Marzi è stata fondamentale per garantire il numero legale nelle sedute ordinarie di prima convocazione (minimo 17 presenti). Grazie all’impegno di 3 consiglieri su 4: Domenico Marzi, Alessandra Mandarelli, Carlo Gagliardi. In seconda convocazione bastano 12 presenti, ma in ogni caso il “diciassettesimo” (decisivo per avere una maggioranza numerica) non c’è. E dunque senza la Lista Marzi il rischio di “andare sotto” nell’emiciclo di Palazzo Munari sale in maniera esponenziale. Anche perché nel corso dell’ultimo question time proprio Domenico Marzi ha fatto riferimento al film Fuga per la Vittoria. Per sottolineare come non aveva gradito (è un eufemismo) il fatto che sindaco, assessori e consiglieri della coalizione che governa il capoluogo avessero abbandonato l’aula e quindi non votato il suo ordine del giorno. In quel film i calciatori-prigionieri Alleati rinunciano al piano di fuga dal campo di concentramento tedesco, tra il primo e secondo tempo, perché convinti di poter ribaltare l'incontro. Stavano perdendo 4-1, finirà 4-4. Il messaggio di Marzi è stato forte e chiaro. La domanda è: cosa succederebbe se il centrodestra sceglierà ancora di non partecipare al dibattito e al voto? La Lista Marzi cambierebbe atteggiamento? Di certo un problema di numeri esiste e Riccardo Mastrangeli non intende correre rischi. Il sentiero è stretto, ma probabilmente un tentativo di mediazione, perfino sulla rielaborazione dell’ordine del giorno verrà effettuato».

L’onda delle polemiche

Dopo l’ultima seduta le polemiche politiche erano state fortissime. Riccardo Mastrangeli aveva detto: «Le mozioni discusse ieri sera in consiglio comunale sul conflitto israelo-palestinese hanno dimostrato tutta la loro inutilità e distanza dai veri bisogni della città. La mozione presentata dal consigliere Anselmo Pizzutelli non solo era fuori tempo massimo, ma totalmente ideologica. Un documento divisivo, retorico e scollegato dall’attualità politica e diplomatica, privo di qualsiasi utilità per la comunità di Frosinone. A rendere il quadro ancora più inaccettabile è stata la scelta di Forza Italia, che ha deciso di restare in aula e di garantire il numero legale, consentendo di fatto alla sinistra di portare avanti la mozione Pizzutelli. Una decisione che ha permesso di dare spazio e legittimità a un dibattito ideologico, lontano anni luce dalle priorità dei cittadini». Forza Italia aveva risposto: «La linea politica di Forza Italia non ce la facciamo certo dettare da Mastrangeli, dalla Lega, e men che meno da Fratelli d’Italia. La verità è che l’assenza di Lega, Fratelli d’Italia e Lista per Frosinone in aula è un evidente atto di debolezza politica. Non siamo abituati a scappare con la coda tra le gambe. Né a sottrarci al confronto.

Da che parte stanno Lega, FdI e Lista per Frosinone, visto che da oltre un anno governano appassionatamente con una parte del centrosinistra? Meno lezioni, più coerenza. Forza Italia sa benissimo dove sta: dalla parte del buon senso e della serietà politica». Anche Pd e “dissidenti” avevano criticato in modo forte la scelta della coalizione trasversale di non partecipare al dibattito. Nel frattempo è trascorso un mese. Fratelli d’Italia (5 esponenti), il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri (indipendente) e Andrea Turriziani (Lista Marini) avevano chiesto a Mastrangeli di trovare il “diciassettesimo”. Che però non c’è. E nelle settimane scorse l’idea di attribuire una delega (all’urbanistica) al consigliere Carlo Gagliardi era stata bocciata dalla “galassia della Lega”, composta dai gruppi del Carroccio, della Lista per Frosinone, della Lista Ottaviani. Il clima resta assai nervoso. A questo punto bisognerà attendere le decisioni della conferenza dei capigruppo, convocata in seduta urgente dal presidente del consiglio comunale Massimilano Tagliaferri. Perché l’ordine del giorno del consiglio comunale farà la differenza. Eccome se la farà.

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