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Frosinone

Caso depuratori, assolti i sedici imputati

Il tribunale ha stabilito che non ci sono responsabilità per l’inquinamento e il traffico illecito di rifiuti. Al centro dell’inchiesta gli odori nauseabondi e gli scarichi nel fiume Sacco. Impianto dissequestrato

Caso depuratori, assolti i sedici imputati

Il depuratore di Ceccano, al centro dell'inchiesta giudiziaria che si è chiusa ieri

Traffico illecito di rifiuti, inquinamento ambientale e trasporto di rifiuti pericolosi classificati come non pericolosi. Erano queste le accuse che la Direzione distrettuale antimafia di Roma aveva mosso nell’inchiesta sui depuratori consortili di Ceccano e Villa Santa Lucia. Ieri, il giudice monocratico del tribunale di Frosinone Antonio Ruscito ha assolto tutti e sedici gli imputati (tecnici, dirigenti e funzionari di Asi, AeA, Navarra e Provincia) nonché le società: l’allora consorzio Asi di Frosinone, la Aea e la Navarra spa. 

Lo scorso maggio il pm Carlo Villani aveva richiesto al tribunale  per gli odori nauseabondi avvertiti nella zona tra Ceccano, Patrica e Frosinone nel 2017 (e che portarono a un esposto di 227 cittadini e all’evacuazione del plesso scolastico Passo del Cardinale il 5 ottobre), cinque condanne a un anno e 10.000 euro di multa per tecnici e dirigenti di Asi e AeA nonché due condanne a otto mesi e 6.000 euro di multa per dirigente e responsabile del servizio Aia della Provincia in relazione al procedimento amministrativo di rilascio, nel 2019, dell’autorizzazione integrata ambientale al depuratore consortile di Ceccano. Nell’assolvere tutti gli imputati, il giudice ha anche disposto il dissequestro del depuratore di Ceccano.

Assoluzione perché il fatto non sussiste per Claudio Ferracci, Massimiliano Ricci e Mauro Sisti, nelle qualità di dirigente, direttore e esperto ambientale del consorzio Asi, per  Rosettano Navarra e Enrico Casini, legali rappresentanti della Navarra, nonché per Riccardo Bianchi e Antonio Cavallaro, presidente del cda e amministratore delegato di AeA e direttore tecnico di AeA  per il reato di traffico illecito di rifiuti, nonché per Ferracci, Ricci, Sisti, Bianchi, Cavallaro e il responsabile d’impianto del depuratore di Ceccano Amedeo Rota per l’accusa di aver gestito l’impianto di Ceccano  in assenza di Aia, per aver omesso di dotare l’impianto di sistemi di aspirazione (per quanto riguarda gli odori nauseabondi) e per i superamenti dei limiti per le acque di scarico delle lavorazione dei reflui industriali e urbani immesse nel fiume Sacco e per Tommaso Michele Secondini, dirigente del settore Ambiente della Provincia, e Leonardo Campoli, responsabile del servizio Aia della Provincia per l’accusa di aver omesso, nell’ambito delle procedure di rilascio dell’Aia al depuratore consortile, la valutazione critica dell’Arpa Lazio e di imporre al gestore l’adozione di tutte le cautele necessarie. In ordine all’emissione degli odori molesti e per il superamento dei limiti delle acque  il giudice, oltre all’assoluzione per i fatti da novembre 2017 in avanti,  ha applicato la prescrizione per le condotte contestate (a Ferracci, Ricci, Sisti, Bianchi, Cavallaro e Rota) precedenti al novembre 2017.

Assoluzione perché il fatto non costituisce reato per  Ferracci, Ricci, Sisti, Bianchi, Cavallaro, Navarra, Casini, nonché per i tecnici dei laboratori privati Manuela Pintore, Simona Romeo, Giuliano Costantini, Livia Cavallito e Francesco Farinelli  per la classificazione dei rifiuti da smaltire come non pericolosi anziché pericolosi.

Il giudice, così come richiesto anche dal pubblico ministero, ha, infine, dichiarato l’insussistenza degli illeciti amministrativi contestati al consorzio Asi, ad AeA spa e a Navarra spa. Le motivazioni saranno rese note tra tre mesi.

Nel collegio difensivo gli avvocati Sandro Salera, Paolo Marandola, Domenico Marzi, Pierpaolo Dell’Anno, Giorgio Igliozzi, Mario Di Sora, Nicola Pisani, Ettore Paolo Di Zio, Gilberto Pagani, Otello Bigolin, Alessandro Tomassetti,  Marco Cianfrocca, Vincenzo Galassi, Angela Valente, Ester Molinaro, Roberto Borgogno, Rosa Galasso e Cristiana Brunetti.

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