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Frosinone

Bilancio, ok agli equilibri

Palazzo Munari ha approvato con 16 voti favorevoli l’assestamento generale e la variazione. Sul dibattito per il riconoscimento dello Stato della Palestina la maggioranza fa saltare il numero legale

Bilancio, ok agli equilibri

Le sedute del consiglio comunale di Frosinone riservano sempre colpi di scena. E anche ieri sera è stato così. Nessun problema per i punti all’ordine del giorno che sono stati approvati con 16 voti favorevoli. Numeri risicati, ma ormai a questo siamo abituati perché la maggioranza uscita dalla urne non c’è più. Approvati quindi l’assestamento generale di bilancio e salvaguardia degli equilibri e la variazione al bilancio di previsione finanziario 2025-2027.

Ma proprio sull’attuale perimetro della maggioranza di centrodestra le tensioni non si sono affatto spente. Il consigliere Corrado Renzi (Lista per Frosinone) ha rotto il silenzio, subito dopo l’appello, chiedendo di uscire insieme agli altri due esponenti della civica Francesca Chiappini e Sergio Verrelli per discutere sui punti all’ordine del giorno. Una volta rientrati, Renzi ha notato: «Mi rivolgo al sindaco Riccardo Mastrangeli. La nostra posizione all’interno del centrodestra è nota a tutti. La Lista per Frosinone è composta da tre consiglieri comunali che sono stati sempre presenti e fedeli a questa amministrazione ed è rappresentata egregiamente da Antonio Scaccia, nella qualità di vicesindaco. Tre anni fa dalle urne è emerso un quadro politico vincente, ma nel tempo le condizioni sono mutate. Il quadro è cambiato, le condizioni non sono più come quelle di tre anni fa e hanno provocato uno stato confusionale all’interno della maggioranza con continue fibrillazioni non più condivisibili e sostenibili». Con queste parole Renzi ha voluto lanciare una sorta di monito al primo cittadino. Ovviamente si riferisce alla posizione di Forza Italia e all’appoggio (amministrativo) della Lista Marzi che ha tenuto ancora il numero legale. Anche se per quest’ultima continua a non lasciare indifferenti la posizione di Armando Papetti rispetto agli altri componenti della civica che fa riferimento all’ex sindaco. Papetti anche ieri sera non ha risposto all’appello. Ma non sono passate inosservate neppure le sedie lasciate vuote dai consiglieri della Lista Mastrangeli Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella, da Giovanni Bortone della Lega e dal gruppo FutuRa composto da Giovambattista Martino, Teresa Petricca e Francesco Pallone. Tutti eletti in maggioranza ma passati ormai da mesi all’opposizione.

Poi Renzi ha aggiunto: «Ci auguriamo che lei (sempre rivolgendosi al sindaco) possa lavorare con le sue capacità nella ricomposizione del perimetro politico del 2022. Visto che all’appello rivolto anche dal consigliere Francesca Chiappini non c’è stato alcun seguito da parte sua nel delineare i confini politici nel presente e nel futuro, nella coalizione che si presenterà all’appello elettorale. Noi rappresentiamo un’associazione politica culturale che si identifica nel centrodestra con senso di responsabilità nei confronti della cittadinanza e nel prosieguo dell’azione politica portata avanti dal miglior sindaco, Nicola Ottaviani. In ogni caso nel rispetto del programma elettorale voteremo favorevolmente agli assestamenti, ma valuteremo singolarmente gli altri punti all’ordine del giorno di oggi». Insomma un monito nel vero senso della parola. Da parte sua il sindaco ha voluto lanciare una stoccata agli azzurri: «Forza Italia ha deciso autonomamente di uscire dalla maggioranza. Non so cosa rispondere. Il problema qual è? Manca Forza Italia. Io penso di aver sempre dato il massimo dell’apertura. Sono stato due volte a trovare il coordinatore regionale. Cosa debbo fare? Mi dica lei. Se mi da un consiglio lo seguo col massimo dell’umiltà».
Per quanto riguarda gli altri punti Riccardo Mastrangeli ha informato l’aula che sono stati prelevati dal fondo di riserva 5.000 euro da destinare all’ITS Meccatronico, visto il recente ingresso del Comune alla fondazione e 67.000 euro per la realizzazione dei servizi igienici nell’area dei Piloni. E infine il dibattito sul riconoscimento dello Stato della Palestina, accompagnato anche da una manifestazione fuori dall’aula. Su questo punto il capogruppo di FdI Franco Carfagna ha chiesto di sospendere la decisione e i capigruppo si sono riuniti per discutere sul punto. Ma poi la maggioranza non è rientrata in aula facendo saltare il numero legale. Manca l’accordo. Ad illustrare la mozione era stato Domenico Marzi, che regge il numero legale. Un altro problema?

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