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Le previsioni Istat

Residenti in picchiata. Spopolamento inarrestabile per la Ciociaria

Nel 2050 in provincia scenderanno sotto quota 390.000, mentre a Frosinone città saranno 37.203. In tutti i grandi centri la diminuzione destinata ad attestarsi tra il -6% di Cassino e il -17% di Ceccano

Residenti in picchiata. Spopolamento inarrestabile per la Ciociaria

C’è stato un momento in cui Frosinone avrebbe dovuto avere 120.000 residenti. Una previsione - da piano regolatore generale - rivelatasi sovrastimata. tanto che, adesso, il capoluogo ora non arriva a toccare i 44.000 abitanti e la provincia si mantiene sotto quota 465.000. Ma tra 25 anni sarà ancora peggio. Lo spopolamento proseguirà incontrastato secondo le ultime previsioni pubblicate dall’Istat. Secondo l’istituto di statistica nel 2050, la provincia si fermerà a 388.942 residenti, mentre il capoluogo sarà sceso a 37.203, appena 4.000 in più di Cassino, accreditato dallo studio a 33.010 residenti.

Facendo un rapido confronto con i numeri al 1° gennaio 2024, il capoluogo scenderebbe da 43.305 a 37.203 (-14,1%) residenti, mentre la città martire tutto sommato terrebbe, con una perdita da 35.091 a 33.010 (-5,93%). Gli altri centri più popolosi della provincia vedrebbero scendere i propri cittadini da 27.605 a 23.949 Alatri (-13,24%), da 20.627 a 17.338 Anagni (-15,94%), da 22.207 a 18.363 Ceccano (-17,31%), da 20.048 a 17.033 Ferentino (-15,03%), da 10.079 a 9.131 Fiuggi (-9,40%), da 11.983 a 9.083 Monte San Giovanni Campano (-24,20%), da 12.198 a 8.994 Pontecorvo (-26,26%), da 24.811 a 20.904 a Sora (-15,74%), da 19.543 a 16.309 Veroli (-16,54%). Nel nostro territorio pesa molto un fattore: i decessi sono più delle nuove nascite. E dal 2013 il trend non si è mai invertito con un’emorragia di residenti che non ha precedenti. Da gennaio a luglio 2024, le nascite sono state 2.835. A fronte di 5.756 decessi.

Nei comuni con oltre 15.000 abitanti, l’unica eccezione è Cassino dove i residenti sono cresciuti. A Frosinone, il calo è evidente: dai 46.807 residenti del 2013 ai 45.073 del 2019 fino a toccare i 43.454 del 1° gennaio 2024 per un meno 7,16% nel periodo 2013-2024. Le previsioni erano ben altre: per Frosinone, si ipotizzavano 120.000 abitanti nel 1990 secondo il piano regolatore generale e 160.000 residenti, tra stanziali (120.000) e fluttuanti (40.000) in base al piano regolatore generale degli acquedotti. L’altro aspetto, di conseguenza, è la crescita dei residenti più anziani. Nella fascia tra i 75 e i 79 anni erano 1.984 nel 2022, saranno 2.784 nel 2042. Stesso andamento ipotizzato per le fasce tra gli 85 e gli 89 anni (da 1.072 a 1.420), tra i 90 e i 94 (da 462 a 759), oltre i 95 anni (da 134 a 241). Si tratta di numeri che devono imporre una riflessione seria. Le zone si spopolano quando non c’è occupazione e quindi, soprattutto i giovani (ma non solo), sono obbligati ad andare altrove. E quando si parla di “fuga di cervelli” si fa riferimento ai tanti ragazzi della Ciociaria che vanno a studiare altrove. È un fenomeno che conosciamo bene. D’altronde se il territorio non recupera attrattività e competitività, sarà impossibile invertire una tendenza ormai consolidata.

«Le previsioni demografiche hanno lo scopo di tracciare il probabile futuro di una popolazione in termini di dimensione totale e di componenti strutturali, tenendo in debito conto l’incertezza sottostante nei confronti dei comportamenti demografici (fecondità, sopravvivenza, movimenti migratori)», fanno sapere dall’Istat. Che poi precisa: «È opportuno ricordare che i dati messi a disposizione vanno trattati con cautela, soprattutto nel lungo termine. Le previsioni demografiche divengono, infatti, tanto più incerte quanto più ci si allontana dalla base di partenza, in particolar modo in piccole realtà geografiche». Detto questo l’Istat conferma il «processo di invecchiamento, nonostante il positivo apporto delle migrazioni con l’estero. La popolazione residente, oggi circa 59 milioni, è prevista in diminuzione a 54,7 milioni entro il 2050, con un calo graduale ma costante nel tempo. Entro lo stesso anno la quota di anziani di 65 anni e più sale al 34,6% (dal 24,3%), quella di individui di 15-64 anni scende al 54,3% (dal 63,5%). Scende di un punto percentuale la quota di giovani fino a 14 anni (dal 12,2 all’11,2%). Una famiglia su cinque sarà composta da una coppia con figli (oggi tre su 10) mentre il 41,1% delle famiglie sarà formata da persone sole (oggi 36,8%). L’attesa futura diminuzione della popolazione residente segue l’andamento negativo registrato negli ultimi 10 anni».

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