Spazio satira
Cronaca
20.07.2025 - 13:00
Hanno rischiato la vita. Per giorni sono stati ricoverati nelle camere iperbariche del policlinico “Umberto I” di Roma. Sono stati dimessi venerdì scorso e sono tornati a casa. Sono ancora scossi per quello che hanno vissuto. Sono passati dalla gioia di aver assistito al concerto del cantante Ultimo a Roma, al senso di terrore provato qualche ora dopo in una struttura alberghiera, sempre nella Capitale. Il senso di smarrimento, il mal di testa improvviso, la nausea, le vertigini, il senso di spossatezza. E quel pianto ininterrotto della loro bambina di cinque anni che ancora oggi risuona nelle loro orecchie. Quel fuggi fuggi nel corridoio dell’albergo, quel senso di paura intravisto sui volti degli altri clienti dell’hotel, l’arrivo dei soccorsi. Una scena, quella accaduta lunedì notte, che sarà difficile da dimenticare per una famiglia di Frosinone e per un’altra coppia di amici di Veroli che era con loro a Roma e i loro figli minorenni.
Sono rimasti tutti intossicati per la presenza di monossido di carbonio che aveva ormai invaso quasi tutto l’albergo dove pernottavano, in una struttura alberghiera situata sulla via Aurelia, a Roma. Fortunatamente la prontezza della famiglia ciociara svegliata dal pianto della loro piccola che non stava bene (la loro stanza era al piano terra non molto distante dalla centrale dove si trovava la caldaia) e il tempestivo intervento dei soccorritori dell’Ares 118 hanno evitato una tragedia. Identificata la presenza nell’ambiente di monossido di carbonio, grazie ai rilevatori in dotazione ai mezzi di emergenza, non c’era tempo da perdere. Diverse persone, tra adulti e minori, presentavano sintomi riconducibili all’intossicazione da monossido: mal di testa, nausea, vertigini, senso di spossatezza. L’infermiere ha subito allertato i responsabili della struttura e ha ordinato l’evacuazione immediata delle stanze interessate, invitando ad aprire le finestre per arieggiare i locali. Nel frattempo, sono stati attivati i vigili del fuoco per verificare l’origine della fuga di gas.
Alla prima ambulanza sono seguiti rinforzi: in totale sono giunti sul posto sei mezzi di soccorso e un’automedica. I ciociari sono stati trasportati in codice rosso al policlinico “Agostino Gemelli”. Successivamente i medici hanno disposto il trasferimento all’Umberto I ritenendo che le due famiglie avessero bisogno delle camere iperbariche. L’altro ieri sono tornati a casa i sette ciociari e hanno presentato denuncia attraverso il loro legale, l’avvocato Nicola Ottaviani, per chiedere di fare luce sull’accaduto.
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