Spazio satira
Frosinone
11.12.2024 - 08:30
Il profilo della crisi è cambiato: da numerico a politico. Perché le parole del presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri hanno avuto l’effetto di esplicitare che c’è un problema enorme all’interno della maggioranza. Ha affermato Tagliaferri: «Ho sostenuto Mastrangeli con tutte le mie forze e ho continuato a farlo nonostante molte decisioni e tante iniziative che non ho condiviso. Adesso è il momento di dire basta. La misura è colma. Il sottoscritto non rimarrà parte di questo progetto a dispetto dei santi. Sono pronto a dimettermi sia dalla carica alla quale con grande onore sono stato eletto dal Consiglio comunale sia da consigliere di questo Comune. Ormai non mi riconosco più in questo modo di fare le cose». Poco da aggiungere o da interpretare.
Le valutazioni di FdI
Riflessione approfondita da parte di Fratelli d’Italia, che, con 5 consiglieri, è la prima forza politica sia in aula che nella maggioranza. Fabio Tagliaferri sta seguendo con attenzione le dinamiche e gli sviluppi. Dalle indiscrezioni che filtrano il ragionamento che FdI sta sviluppando è il seguente: dall’inizio della consiliatura stiamo effettuando ogni sforzo per blindare Mastrangeli, ma se ogni giorno si apre una falla nuova e diversa, vale la pena continuare in questo modo? Tanto più, fanno notare in Fratelli d’Italia, che molti problemi sono emersi nell’area politica che fa riferimento a Nicola Ottaviani, parlamentare e coordinatore provinciale della Lega? Il riferimento è alle critiche di Massimiliano Tagliaferri (Lista Ottaviani), ma anche all’uscita dalla lista civica dell’ex sindaco di Giovambattista Martino e Teresa Petricca. Poi c’è la situazione del gruppo della Lega, con il consigliere Giovanni Bortone posizionato all’appoggio esterno. Fratelli d’Italia ha ribadito che un’interruzione anticipata della consiliatura sarebbe una sconfitta per l’intero centrodestra, ma il punto è che le lacerazioni degli ultimi mesi hanno indebolito in maniera enorme la coalizione. E la situazione non migliora, anzi. Ha detto un autorevole esponente di Fratelli d’Italia: «È come se noi dovessimo tenere in piedi un “ring” nel quale esponenti di questa maggioranza (di altri partiti) se la suonano di santa ragione un giorno sì e l’altro pure». Viene auspicata una svolta vera. Ma è evidente che a questo punto i tempi sono strettissimi. Fratelli d’Italia si aspetta che il sindaco adotti decisioni rapide e definitive.
La prima convocazione
Da anni la maggioranza di centrodestra non ha problemi in consiglio comunale grazie al meccanismo della seconda convocazione, nella quale si abbassa il quorum per il numero legale. Adesso però la situazione è cambiata e proprio il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri potrebbe “cambiare verso” alla narrazione. Puntando sulla convocazione in “prima”, come peraltro gli hanno richiesto diversi consiglieri. All’orizzonte c’è la seduta ordinaria prenatalizia, con importanti temi all’ordine del giorno. Senza Massimiliano Tagliaferri la coalizione che appoggia Mastrangeli sulla carta può contare su 16 voti su 33. Insomma, non ha la maggioranza. E quali effetti ci sarebbero se dovesse “andare sotto” su argomenti importanti? Nei fatti sarebbe una mozione di sfiducia. Lo stesso Massimiliano Tagliaferri ha detto di aspettarsi dei segnali in tempi brevissimi. A cosa si riferisce? Probabilmente ad un azzeramento della giunta, che porti ad almeno tre cambi. Considerando fra l’altro che adesso c’è una nuova maggioranza a 17, nella quale sono decisivi 3 esponenti eletti nelle opposizioni: Francesca Campagiorni (ora in Fratelli d’Italia), Andrea Turriziani (Lista Marini) e Claudio Caparrelli (Polo Civico). Mentre sono 8 i consiglieri di maggioranza che si sono allontanati dalla stessa: Pasquale Cirillo e Maurizio Scaccia (Forza Italia), Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone (nel 2022 eletto nella Lega). Ma anche Giovambattista Martino, Teresa Petricca e Francesco Pallone (FutuRa). È successo qualcosa di politicamente profondo e rilevante all’interno della maggioranza di centrodestra, inutile nascondersi dietro un dito.
Tensione alle stelle
L’elemento che dimostra come e quanto il clima sia cambiato è rappresentato dal fatto che si parla apertamente dell’ipotesi delle dimissioni di massa, per le quali servono 17 firme. I “dissidenti” del centrodestra sono 8. Stesso numero per i consiglieri rimasti all’opposizione. Ma è chiaro che a preoccupare il sindaco Mastrangeli, la giunta e la maggioranza è la posizione di Massimiliano Tagliaferri. Gli spazi di manovra per uscire dal tunnel sono strettissimi. Peraltro tra i “malpancisti” si fa notare che mentre ad Anselmo Pizzutelli e Giovanni Bortone vennero immediatamente revocate le deleghe dopo che i due non avevano sottoscritto la mozione di fiducia a Mastrangeli, la stessa cosa non venne presa in considerazione per Massimiliano Tagliaferri. Neppure il presidente del consiglio comunale firmò quella mozione quattordici mesi fa. Da allora però la situazione all’interno della maggioranza si è ulteriormente “incartata”. Riccardo Mastrangeli potrebbe procedere con delle consultazioni con i leader della maggioranza. Nel frattempo sulla convocazione di sedute consiliari specifiche potrebbero essere effettuate le prove generali di una mozione di sfiducia o delle dimissioni di massa. C’è un altro elemento da tenere in considerazione. Mastrangeli ha dimostrato di essere molto abile nel trovare “sponde” importanti e perfino decisive nelle file delle opposizioni. Ma in questo momento strategie, grandi manovre ed equilibri sono da un lato fragili e dall’altro trasversali. Può davvero succedere di tutto. Non è più un problema numerico. Massimiliano Tagliaferri ha spostato il confronto sul piano politico. La partita vera si giocherà sull’assetto della giunta. Le elezioni anticipate sono diventate un’opzione. Più di qualcuno parla di “fattore” notaio, con evidente riferimento allo scenario delle dimissioni di massa. Nessun dorma.
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