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Frosinone

La Croce Rossa al fianco dei più vulnerabili

Sabato la visita nel comitato di Frosinone del presidente Valastro. Grande accoglienza da parte dei volontari e delle autorità civili, militari e politiche presenti

I volontari del comitato di Frosinone della Croce Rossa Italiana, con il presidente Antonio Rocca, hanno vissuto, sabato scorso, un momento di grande orgoglio e profonda emozione. Hanno avuto l’onore di accogliere il presidente nazionale, Rosario Maria Gianluca Valastro, accompagnato dal presidente regionale Salvatore Coppola, in visita ai comitati della Regione Lazio.
«Circondato dall’abbraccio delle volontarie e dei volontari di Frosinone, alla presenza dei rappresentanti dei Comitati CRI di Cassino e Piedimonte San Germano, ho salutato le autorità civili, militari e sanitarie presenti - le parole del presidente Valastro - La sfida che ci attende ogni giorno è quella di saper leggere al meglio la realtà che ci circonda. É importante avere la capacità di capire ciò che il territorio richiede e rispondere di conseguenza. La Croce Rossa può vantare 674 grandi diamanti che sono tutti i comitati sul territorio e Frosinone è uno di questi. Sono ben 700 le famiglie che il comitato CRI di Frosinone assiste: un’azione poderosa di umanità ed attenzione, in una provincia in cui il confronto ha generato collaborazione. Perché la Croce Rossa Italiana è anzitutto questo: servire al meglio il territorio e, in particolare, le persone vulnerabili. E lo fa anche grazie ai tantissimi giovani che hanno deciso di dedicare parte del loro tempo vestendo questo emblema, che in tutto il mondo è sinonimo di cura e protezione.

Il presidente Antonio Rocca ha ringraziato il dott. Valastro e il dott. Coppola e ha espresso il suo orgoglio nel guidare una realtà così attiva e fiorente, fatta di persone straordinarie che ogni giorno mettono il cuore al servizio della comunità. «Abbiamo oltre 500 volontari sul territorio - ha detto Rocca - Frosinone serve oltre 55 comuni sul territorio».
Tredicimila invece i volontari regionali. «Sono 66 i comitati, oltre 110 sedi, 13000 volontari - ha sottolineato il presidente regionale Salvatore Coppola - Una Regione che risponde a tutte quelle che sono le attività, in questo momento per esempio legate al Giubileo ma anche a tutte le altre in campo sociale. Abbiamo oltre 130 sportelli sociali sul territorio, attività di protezione civile, attività rivolte ai giovani». Volontari sempre in prima linea per rispondere ai bisogni della comunità.

«La Croce Rossa - ha evidenziato il presidente nazionale Valastro - è grande sul territorio proprio perché può contare sulle braccia e sulle teste, oltre che sugli occhi, di tantissimi uomini e donne, ragazzi e ragazze che sono a disposizione del territorio e delle comunità, a livello non solo locale, ma anche regionale, nazionale e internazionale, per servire le persone più vulnerabili. La sfida, appunto, è saper leggere meglio la realtà che ci circonda». E non a caso nel suo intervento ha sottolineato che «la capacità che abbiamo di leggere, di capire quello che il territorio richiede, è essenziale per poterlo servire al meglio. Le risorse sono sempre poche, ma tutto quello che i comitati della Croce Rossa Italiana hanno fatto e fanno sul territorio è tutto frutto del lavoro fatto in sede locale dai volontari. Non ci sono contributi statali, è tutto fatto con le loro forze. Il comitato nazionale e il comitato regionale cercano di essere a disposizione per supportarli, per dare delle idee, per dare anche delle risorse se ci sono nuove iniziative, ma tutto quello che viene costruito è tutto frutto delle teste, delle braccia, delle persone che sono qui».

Tra i princìpi della Croce Rossa quello di favorire la pace. «Favorire la pace significa anche cercare di creare quelle comunità forti, quelle comunità in cui si pensi a chi sta peggio, in cui si cerchi di fare alzare chi è caduto - ha aggiunto il dott. Valastro - Perché chi è caduto può rialzarsi, può stare meglio, possiamo aiutarlo e un giorno potrà anche diventare una persona che a sua volta aiuta gli altri, innescando un circolo virtuoso che può essere davvero prezioso per le nostre comunità».

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