L'udienza
30.11.2024 - 09:48
Il tribunale di Frosinone
Frusinate a giudizio per diffamazione con finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso. E contro di lui si è costituita in giudizio la Congregazione cristiana dei testimoni di Geova. Ieri, davanti al collegio penale del tribunale di Frosinone, presieduto dal giudice Francesco Mancini, si è aperto il procedimento a carico di M.B. Il pubblico ministero Lorenzo Maria Destro ha ricordato la genesi del procedimento che, in un primo momento, si era concluso con un decreto penale di condanna emesso nei confronti dell’uomo lo scorso 19 gennaio. L’imputato, però, ha impugnato il decreto di condanna e così si è aperto il procedimento davanti al tribunale collegiale.
Il pm ha chiesto al tribunale di integrare il capo d’imputazione con nuove accuse. Lo scopo era quello di aggiungere ulteriori post su internet che, secondo il rappresentante dell’accusa, «costituirebbero ulteriori episodi rilevanti dal contenuto simile all’unico post riportato nel capo d’imputazione». I fatti in questione si riferiscono al 2022 e riguardano post dal contenuto simile ma non identico, ritenuti offensivi dalla Congregazione dei Testimoni di Geova che, unitamente a tre persone residenti in Toscana, ha presentato una querela contro M.B. Il presidente del collegio ha accolto la modifica del capo d’imputazione. Tuttavia, rilevata l’assenza in aula dell’imputato ha disposto la notifica allo stesso del nuovo capo d’imputazione con possibilità di richiedere un rito alternativo o nuovi mezzi di prova. L’udienza è stata così aggiornata a febbraio.
In base alle contestazioni, dunque, il frusinate «comunicando con più persone su Internet, e dunque con un mezzo di pubblicità», avrebbe tenuto «una condotta connotata da finalità di odio religioso, consistita nell’offendere la reputazione della confessione religiosa dei Testimoni di Geova, nonché gli organi apicali della confessione» con delle espressioni riportate in un articolo apparso su una piattaforma di informazione. A questa prima accusa ora vanno aggiunti gli altri post individuati dal pubblico ministero e, inizialmente, non contestati. A febbraio, se M.B. non chiederà riti alternativi, verranno sentiti i primi testimoni dell’accusa. L’imputato è difeso dall’avvocato Luigi Tozzi, mentre per i testimoni di Geova si è costituito parte civile l’avvocato Federico Papini.
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