Spazio satira
Le operazioni
05.10.2024 - 09:07
Ieri gli interrogatori di garanzia dei quattro arrestati l’altro ieri in due distinte attività dalla polizia, nei comuni di Monte San Giovanni Campano e Castelliri. Per i tre uomini sorpresi con la cocaina in un casolare nel territorio monticiano, il giudice del tribunale di Frosinone ha disposto l’obbligo di dimora nei comuni di residenza, Frosinone, Strangolagalli e Bovill,e Ernica. Confermati, invece, i domiciliari per Eleonora Piras, compagna di Mikea Zaka, l’uomo arrestato con l’accusa di aver ucciso, lo scorso 9 marzo, il connazionale Kasem Kasmi nella centralissima via Aldo Moro a Frosinone. La donna era finita nei guai già lo scorso agosto, fermata dagli agenti della sottosezione della polizia stradale di Frosinone. L’altro ieri una nuova accusa, spacciava nell’abitazione a Castelliri dove stava scontando i domiciliari. Il giudice del tribunale di Cassino ha disposto per lei di nuovo i domiciliari anche per questo secondo procedimento.
La ricostruzione
Nei giorni scorsi in un casolare a Monte San Giovanni Campano, gli agenti della squadra mobile hanno sorpreso i tre uomini con involucri di cocaina per un quantitativo complessivo di 37 grammi, oltre a materiale per il confezionamento e 890 euro. Sotto accusa un sessantatreenne di origine romena residente a Boville Ernica, un trentaquattrenne di Strangolagalli e un ventisettenne di Frosinone. Per loro si sono aperte le porte della casa circondariale del capoluogo ciociaro in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Ieri la decisione del giudice dell’obbligo di dimora. Il romeno è difeso dall’avvocato Francesco Venafro mentre gli altri due dall’avvocato Riccardo Masecchia. Il quarto arresto, invece, quello della trentasettenne Piras che, nonostante sottoposta agli arresti domiciliari, continuava a tenere condotte illecite. Lo scorso agosto era stata fermata appena imboccato l’A1. Gli agenti sequestrarono 1,2 chili di cocaina conservati insieme alle vaschette refrigeranti del tipo di quelle che si usano per la conservazione degli alimenti fuori dal frigo. La donna, difesa dall’avvocato Riccardo Masecchia, aveva spiegato di essersi indotta a trasportare quel carico di droga spinta da una necessità economica, considerato anche lo stato di detenzione del compagno. Era stata sottoposta ai domiciliari che stava scontando in un’abitazione a Castelliri. Proprio lì, stando alle accuse aveva creato una base di spaccio: rinvenuti e sequestrati 65 grammi di cocaina e materiale per il confezionamento. Disposti nuovamente i domiciliari.
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