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Frosinone

Sgomberi al Casermone, tra gli abusivi il killer di via Aldo Moro

L’Ater ha recuperato quattro appartamenti occupati. In uno viveva anche la compagna di Mikea Zaka, il ventitreenne albanese che si trova in carcere dopo la sparatoria allo Shake bar

Sgomberi al Casermone, tra gli abusivi il killer di via Aldo Moro

Pugno duro dell’Ater di Frosinone contro gli abusivi. L’operazione, in corso dalle prime luci dell’alba di ieri mattina, ha riguardato quattro immobili occupati al Casermone. E tra gli inquilini non in regola c’è anche la compagna di Mikea Zaka, il ventitreenne albanese (attualmente in carcere per l’omicidio del suo connazionale di ventisette anni Kasem Kasmi) protagonista della sparatoria avvenuta lo scorso 9 marzo allo Shake bar, in pieno centro a via Aldo Moro. Era un sabato pomeriggio come tanti, esattamente alle 19.15, quando Mikea ha sparato sette colpi di pistola, nello spazio esterno del locale pieno di clienti, uccidendo Kasem. Nell’agguato sono rimasti feriti altri tre giovani, tutti cittadini albanesi.

L’operazione è stata condotta di concerto con la prefettura, la questura di Frosinone coordinata dal questore Domenico Condello e dai dipendenti dell’Ater intervenuti direttamente sul posto. Uno degli appartamenti è stato già restituito ai legittimi proprietari. Per quanto riguarda gli altri tre, vista la presenza anche di minori, persone anziane, e condizioni disastrate degli spazi interni, è stato notificato il decreto di rilascio dell’immobile entro 30 giorni. Tra questi anche la compagna di Zaka.
In ogni caso è stato raggiunto un primo grande risultato nella lotta contro gli abusivi. Nel corso di un’operazione messa in atto soprattutto in una zona, come quella del Casermone, considerata tra le più grandi piazze di spaccio dell’intera provincia. Insomma un segnale importante contro la criminalità.

La piaga degli abusivi
Il piano dell’Ater è chiaro e non lascia dubbi: tolleranza zero nei confronti dell’occupazione abusiva. In tutta la provincia si contano circa 300 appartamenti popolari occupati non dai legittimi proprietari. E soltanto a Frosinone sono 135 su 1.353 alloggi popolari. La zona è tutta quella che ruota intorno al Casermone e riguarda soprattutto la “piramide” e la “torretta”. Due caseggiati popolari in cui si contano undici occupanti abusivi. Ma anche viale Parigi (quartiere Cavoni), viale Grecia, via Claudio Monteverdi e via Mola Vecchia.

Comunque dietro questa piaga c’è da evidenziare un altro elemento. Nella maggior parte degli appartamenti Ater occupati ci sono situazioni complicate da gestire, soprattutto quando di fronte si trovano famiglie con minori. Così come diventa complicato per esempio provvedere alle assegnazioni in alcune zone dove protagonista è il fenomeno dello spaccio di droga. Tutti casi dove gli assegnatari degli appartamenti rifiutano di andare ad abitare. E poi le perdite economiche per le casse dell’azienda. Cali notevoli che vanno a ripercuotersi anche per quanto riguarda la manutenzione sia degli stabili sia dei singoli appartamenti.

Ma adesso l’Ater ha rimesso in moto l’iter e l’obiettivo è quello di recuperare tutti gli appartamenti occupati abusivamente. Per il momento sono stati emessi una novantina di avvisi di rilascio. Lo step successivo sarà quello di procedere allo sgombero.

I commenti all’operazione
Si tratta di operazioni «volte a ripristinare la legalità sul territorio e, soprattutto, a tutelare i diritti fondamentali, quali il diritto alla casa e alla proprietà – ha spiegato Antonello Iannarilli, commissario straordinario dell’Ater di Frosinone – Oggi sono state eseguite procedure, già in essere, ma per il futuro sarà necessario continuare ad agire in questo senso, arrivando ad esecuzione in tempi brevi e sempre cooperando con le autorità. Contestualmente al problema degli abusivi, l’azione dell’Ater è concentrata anche sulla drammatica morosità che dilania le risorse dell’ente. A fronte di chi non riesce ancora ad ottenere l’assegnazione, una parte cospicua degli utenti, pur dovendo pagare canoni irrisori (in alcuni casi di soli 7,75 euro), si rende morosa per cifre che diventano nel tempo ingenti.

Questa amministrazione sarà intransigente e severa con i morosi: è partita una campagna di messa in mora a tappeto per il recupero dei crediti che consentirà la rateizzazione e la previsione di piani di rientro per coloro che dimostreranno la volontà di mettersi in regola, e colpirà duramente chi continuerà ad essere inadempiente. È impensabile e inaccettabile che oltre il 60% degli utenti non paghi regolarmente, alcuni dei quali da decenni».

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca che ha ringraziato il prefetto, il questore, l’Ater Frosinone e gli agenti della polizia di Stato che hanno operato gli sgomberi delle case occupate abusivamente. «La Regione Lazio si impegna a essere inflessibile e costantemente al fianco del governo, della prefettura e delle forze di polizia per garantire la legalità e il rispetto del diritto all’abitare attraverso le graduatorie e le procedure stabilite. Non sarà più tollerato il verificarsi di occupazioni illecite o di qualsiasi altra forma di abuso».

Le operazioni di sgombero del Casermone rappresentano «una conferma - ha concluso Pasquale Ciacciarelli, assessore regionale alla politiche abitative e case popolari - della volontà della giunta regionale di contrastare situazioni di illegalità diffuse nell’edilizia residenziale pubblica. Il Casermone da anni risulta occupato da famiglie che detengono illegalmente gli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Per questo ringrazio il prefetto, Ernesto Liguori e il questore di Frosinone, Domenico Condello. I quali, grazie al tavolo di sicurezza da loro presieduto, con professionalità e determinazione, stanno portando avanti le operazioni attese da anni». Infine Ciacciarelli ha annunciato che dopo Roma e Frosinone, l’amministrazione regionale estenderà questo tipo di azioni in tutte le province del Lazio.

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