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Frosinone Calcio

Stirpe: «Vivarini esonerato. Squadra affidata a Greco»

Dopo il pessimo inizio di campionato del club giallazzurro, il presidente si presenta in sala stampa

maurizio stirpe

Il presidente del Frosinone Calcio Maurizio Stirpe

È arrivato il momento della verità. In sala stampa, dal Benito Stirpe, il presidente del Frosinone parla ai giornalisti del futuro di Vincenzo Vivarini e del club. 

Le parole di Stirpe

«È la terza volta in pochi mesi che ci ritroviamo insieme. A mio avviso ne avrei fatto volentieri a meno, sia della prima (post retrocessione, ndr) che di quella di oggi. Il calcio è come la vita, spesso ti pone davanti a ostacoli e difficoltà che bisogna superare e avere senso di responsabilità per affrontare certe situazioni e provare a dare una risposta alle tante domande che la gente si fa, e che ci facciamo anche noi. Dobbiamo risolvere determinate problematiche ma vorrei ripartire da quello che vi dissi il 24 giugno, che spesso dimentichiamo. Noi abbiamo fissato gli obiettivi e nessuno ha mai parlato di ritorno in Serie A: nessuno ha mai parlato di campionati che dovevano fare sfracelli. Ho sempre detto che dovevamo evitare di fare disastri e coerentemente a questo obiettivo siamo andati al di là di quelli che potevano essere gli strumenti connessi a questo obiettivo. Siamo ripartiti da un allenatore che aveva fatto bene negli ultimi tre anni ed era ambito da alcune piazze di Serie A. Abbiamo lavorato molto per portarlo qui da noi e non penso. Io dissi anche che il giorno dopo, successivo alla nostra retrocessione, parlai con i calciatori. Chi voleva stare a Frosinone era libero di restare e allo stesso modo chi non voleva restare, di andare via. Ci sono dei tempi e certe scelte sono la conseguenza di questo: non si può parlare di mercato in ritardo, la società è una mucca da mungere e le scelte si fanno a prescindere dall'equilibrio economico-finanziario. Lavorando con grande senso di irrazionalità. E io a 63 anni non voglio essere irrazionale, continuo il lavoro che ritengo di saper fare. Per cui il mercato è stato una conseguenza delle scelte fatte da altri. Abbiamo cercato di applicare il progetto che vi avevo illustrato. Il bilancio del Frosinone non può essere in perdita e non lo sarà fino a quando io sarò qui».

«Le cose non sono andate certamente nel modo che tutti pensavamo. Questo percorso di rigenerazione del gruppo e di ricostituzione non si è verificato. Non si è creata un'empatia giusta tra il tecnico e la squadra, che in tanti casi è complessa. Ci sono domande a cui non so dare una risposta. I risultati in questo momento sono sotto gli occhi di tutti. C'è un percorso che bisogna ricostruire e che bisogna sicuramente rigenerare dando una scossa, a partire dalla squadra. Spesso io ho visto sul banco degli imputati l'allenatore, più raramente la squadra. Questa squadra è composta da giocatori che hanno calcato i nostri campi già da qualche anno: guardandoli ora sono la brutta copia di quelli che hanno fatto divertire qui a Frosinone. Io penso che questi dovrebbero assumersi le loro responsabilità perché hanno scelto loro di rimanere qui. Chi sta a Frosinone deve starci perché è convinto. Ci sono stati dei calciatori che sono arrivati qui e magari pensano che siccome vengono convocati dalle Nazionali, il loro compito è finito. Ma loro stanno qui perché devono dare un contributo alla causa e affermarsi dal punto di vista professionale. Ci sono stati poi infortuni che ci hanno condizionato pesantemente. Anche Partipilo lo perderemo per un paio di mese perché ha subito una frattura al piede. Non dimentichiamo poi che molti di questi giocatori fondamentali, che facevano parte del gruppo storico, lo scorso anno hanno subito infortuni importanti e alcuni ancora non hanno recuperato per bene. C'è poi anche una considerazione del tecnico, che si è trovato in un ambiente nuovo, con giocatori nuovi, di fronte a un atteggiamento che in un momento normale può essere anche gestito e assimilato mentre in questo momento, ogni accadimento che ci gira intorno ci gira male. Ci sono varie partite che meritavamo di vincere ma non è stato così: non raccogli quello che semina, ti perdi per strada i pezzi e qualcuno comincia a essere disorientato, e ci va di mezzo il tecnico».

«La società ha deciso di assumere due provvedimenti: la squadra è stata inviata a Castel di Sangro in ritiro a tempo indeterminato. È già partita, saranno fuori in ritiro e ci rimarrà fino a quando non mi darà la prova di essere una squadra con entusiasmo ed energia, cattiveria agonistica e connessione con gli obiettivi della società. Fino a quel momento rimarrà fuori e anche con un regolamento ferreo, come quello sui telefonini. Abbiamo deciso di sollevare dall'incarico Vincenzo Vivarini insieme al direttore: non siamo contenti di questo né convinti di questa scelta ma vogliamo togliere alibi a tutti quanti. L'assunzione della guida tecnica viene affidata a Leandro Greco e al suo staff. È una decisione presa a tempo indeterminato e non transitorio, perché è stato protagonista di un percorso di crescita. La società si farà un esame di coscienza ma penso che se lo debbano fare un po' tutti quanti, anche i giornalisti e il pubblico. Se si rema tutti nella stessa direzione, il risultato si ottiene, altrimenti no. Io non verrò più a parlare, qualunque cosa succeda. Non sono contento dell'allenatore, della squadra, della stampa e del pubblico. È facile pretendere ma bisogna fare dei sacrifici e dare e questo non lo vedo».

Il mercato

«Nonostante gli infortuni, ancora oggi ci possiamo permettere le coppie ed è perché il mercato è stato fatto bene. Mi auguro di recuperare tanti di questi calciatori. Kalaj? È un caso che si può recuperare. Bisogna valutare solamente la situazione di Partipilo ma non basta solo rimettersi ma anche capire quando si è pronti. Se oggi il Frosinone è invidiato in tutta Italia, lo deve solamente a Guido Angelozzi».

Vivarini

«Non lo abbiamo esonerato prima perché era giusto riflettere. Lui non è stato aiutato dalla fortuna, è stato tirato troppo in causa come parafulmine. Che uno provi o faccia dei tentativi non deve essere biasimato, è sintomo di intelligenza. Se serve qualcosa sul mercato lo vedrà Guido Angelozzi. Il nostro impegno per far stare questa squadra nella posizione che noi abbiamo pensato all'inizio del campionato sarà massimo, non lesineremo sforzi ma sempre all'interno della cornice dell'equilibrio economico-finanziario. A proposito, voglio specificare che non sono malato, come tanti di voi hanno scritto. Oltre a Greco non abbiamo sondato nessuno, abbiamo anche ricevuto richieste che abbiamo declinato. Per quanto riguarda invece la società, non ci sono richieste».

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