«La storia siamo noi, nessuno si senta offeso, siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo. La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso». Così canta Francesco De Gregori. Domani e martedì ad Anagni e Fiuggi la storia busserà al portone del G7 Esteri. Sotto la spinta di un’attualità che vede una nuova escalation nella guerra tra Russia e Ucraina e la decisione della Corte penale internazionale (Cpi) di emettere un mandato di arresto contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex responsabile della Difesa Yoav Gallant. I sette ministri degli Esteri si confronteranno anche sulla situazione in Medio Oriente, tra cui le conseguenze dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, la grave crisi umanitaria a Gaza, la situazione in Libano e quella nel Mar Rosso. All’area dell’Indo-Pacifico sarà dedicato un focus. Una regione prioritaria per gli equilibri politici e il commercio mondiale. Sul tavolo pure gli attacchi contro i militari italiani Unifil in Libano.
Alcune delle decisioni che saranno prese finiranno nei libri di storia. Ma il profumo di storia si avverte nitidamente anche nelle due location individuate per ospitare una sessione che concluderà altresì le “ministeriali” del G7 della presidenza italiana, in attesa di passare il testimone al Canada. Anagni nel mondo è nota come la Città dei Papi. Non solo per aver dato i natali a Gregorio IX, Alessandro IV e Bonifacio VIII, autore dell’enciclica Unam Sanctam, promulgata il 18 novembre 1302. Da non dimenticare la Cattedrale, con una cripta che ospita affreschi di uno dei più interessanti cicli pittorici del Duecento italiano. Quindi Fiuggi, incantevole cittadina medievale che custodisce gioielli architettonici come il Teatro comunale (realizzato dall’architetto Giovan Battista Giovenale), la Porta dell’Olmo, Corso Maggiore, Piazza Castelli e il palazzo comunale. E poi naturalmente le Terme, con acque che sgorgano dalle sue sorgenti naturali e dalle montagne. Un centro termale noto in tutto il mondo. Nella brochure di presentazione viene ricordata la frase dell’artista Michelangelo Buonarroti, che esaltò le proprietà diuretiche delle fonti così: “L’acqua che rompe la pietra”. Fiuggi è una città con una straordinaria capacità recettiva, grazie ad un sistema alberghiero importante. Il Gruppo dei Sette (G7) riunisce
Uno sguardo al programma. Domani alle 13 ad Anagni l’accoglienza e “foto di famiglia” dei ministri degli esteri. Poi i saluti del “padrone di casa” Antonio Tajani, vicepremier e titolare della Farnesina. Quindi la prima sessione nella Sala della Ragione di Palazzo d’Iseo, sede del Comune. Nel pomeriggio (16.30) i lavori si sposteranno a Fiuggi: accoglienza e “foto di famiglia” dei ministri del G7 con i rappresentanti di alcuni Paesi Arabi. Il 26 novembre, sempre a Fiuggi, protagonista il ministro degli esteri ucraino Andrij Sybiha.
Ha detto Antonio Tajani negli ultimi giorni: «Continueremo a difendere l’Ucraina finché ci sarà la guerra, poi lavoreremo per la ricostruzione». Aggiungendo: «In Italia si svolgerà la conferenza internazionale per la ricostruzione. Continueremo a fare la nostra parte da costruttori di pace e sostenitori del popolo ucraino. L’Europa deve continuare a essere protagonista in questa delicatissima fase, l’Italia al centro, per trovare una soluzione che porti a una pace giusta, che garantisca l’indipendenza e la sicurezza dell’Ucraina. Credo che l’Europa continuerà a lavorare, gli Stati Uniti continueranno a lavorare per trovare una soluzione che porti alla fine della guerra». Mentre con riferimento al mandato di arresto della Corte penale internazionale nei confronti di Benjamin Netanyahu, Tajani ha spiegato: «Noi rispettiamo e sosteniamo la Corte penale internazionale, ma siamo convinti che quello che deve svolgere sia un ruolo giuridico e non politico. Esamineremo le carte per capire quali sono le motivazioni che hanno portato la Corte a fare questa scelta. Lunedì a Fiuggi comincerà il G7 dei ministri degli Esteri e prenderemo le decisioni insieme ai nostri alleati. Questa è la linea scelta dal nostro presidente del consiglio che io ho il dovere di attuare».
Il Partito della Rifondazione Comunista annuncia la presenza del segretario nazionale Maurizio Acerbo in occasione del presidio “Pace, non guerra”, che si terrà a Fiuggi il 26 novembre. Si legge in una nota: «Il nostro partito è schierato da sempre contro le guerre e contro l’invio delle armi». Insomma, una due giorni sicuramente impegnativa. Con la provincia di Frosinone al centro della scena politica internazionale. Una responsabilità straordinaria, ma pure una vetrina di primo livello. Nessun dorma. Sempre De Gregori: «La storia non ha nascondigli, la storia non passa la mano». Già.