Spazio satira
Il commento
01.07.2025 - 08:36
Il segretario della Cisl Lazio Enrico Coppotelli FOTO MASSIMO SCACCIA
Non sappiamo se la stazione Tav che, anche dopo il convegno di ieri, rimane il sogno “infrastrutturale” nel cassetto di questi territori, un giorno vedrà la luce veramente. Quello che l’evento ha detto con certezza è che i suonatori finalmente stanno cambiando. E piaccia o no parlano un linguaggio meno paludato e certamente più comprensibile della ristretta cerchia di quattro o cinque protagonisti che per venti anni si sono presi la scena in queste province. Cogliendo pressappoco “zero tituli” a dispetto di tante poltrone occupate a vuoto per troppo tempo. A dirla tutta, se non ci fosse stato il povero Piero Marrazzo a mantenere le promesse dell’ospedale di Frosinone e del casello di Ferentino oggi potremmo raccontare, rimanendo sulle infrastrutture, poco o niente. In Ciociaria. Enrico Coppotelli ha inaugurato veramente, al di là se riuscirà a far riprendere quota al progetto della Stazione Tav, il tentativo vero di far mettere a tutti coloro i quali sono intervenuti sul podio dell’auditorium delle Terme quella maglia “dei territori” che agli interlocutori di qualche anno fa non era mai piaciuta troppo. Tutti tesi, infatti, prima a tutelare i loro rapporti “nazionali” e poi, solo eventualmente, a gettare uno sguardo sulle vere necessità dei territori.
A Ferentino abbiamo apprezzato quel coraggioso “non negoziabile” di Francesco Rocca. Non era scontata l’apertura di un difficile e complicato fronte negoziale con il Governo e con RFI. Meno (apprezzato) il suo immeritato plauso alla stagione delle prese in giro ordite da quell’opportunista di Gian Franco Battisti per “farsi” piacere a Nicola Zingaretti. Abbiamo apprezzato la sicura presa in carico del problema del neo-sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luigi Sbarra, peraltro già segretario nazionale proprio della Cisl.
Da sottolineare l’ennesimo richiamo, anche in qualche modo politicamente scorretto, di Massimo Ruspandini ad un riassetto istituzionale che renda le province capaci di tutelare meglio le loro esigenze in una Regione sempre troppo “romanocentrica”. «L’alta velocità – ha detto il parlamentare di Fratelli d’Italia – ancor più forte dei treni e delle rotaie». Per ultimo l’ex sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, che investirà della questione il ministro dei Trasporti Matteo Salvini a partire già dai prossimi giorni.
All’incontro c’erano tutti, ma proprio tutti. Ma vedere pronti a combattere anche gli oppositori in Regione (c’era Sara Battisti e con lei l’ex presidente della Provincia Antonio Pompeo) e insieme a loro tanti esponenti di rilievo della provincia di Latina (su tutti il presidente della commissione finanze del Senato Nicola Calandrini e l’europarlamentare Salvatore De Meo) dimostra che una squadra da mettere intorno al grido di Enrico Coppotelli può esserci. A patto che gli Antonio Tajani di Ciociaria, quelli nati qui e affermatisi altrove, dimentichino i discorsetti affabulatori e una volta tanto, preso atto che la squadra stavolta chiede per i territori e non per le proprie ambizioni personali, tirino fuori un po’ d’orgoglio e sappiano mettere questo benedetto progetto al centro dell’agenda politica nazionale. Sarebbe l’occasione per tornare a parlare di uno scatto di dignità per queste terre troppe volte dimenticate. Stanche di elemosinare quello che la politica avrebbe dovuto dare troppi anni fa.
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