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Storia d'arte e d'amicizia: due artisti in... mostra

Giorgio Tolomei, in arte Gitò, e Maurizio Minnucci hanno messo in mostra le loro diverse eperienze

Due artisti. E una bella amicizia
Due artisti che si incontrano per esporre le proprie opere, diverse, molto diverse ma unite dall’amicizia che lega gli autori. Giorgio Tolomei, in arte Gitò, e Maurizio Minnucci hanno inaugurato ieri la loro mostra a Fiuggi Fonte, all’Officina della Memoria, in piazza Caduti di Nassiriya.
Ma come nasce questa mostra e perché a Fiuggi? Ce lo spiega Maurizio Minnucci: «Fiuggi è un rinomato polo turistico nel quale si incrociano genti di mezzo mondo, il posto giusto per disseminare arte. L’artista ha ricevuto in dono il privilegio di saper dare forma alla bellezza e questa grande concessione la deve ricambiare mostrando le sue opere affinché gli animi ne possano godere. Ecco, Fiuggi è il posto giusto e Gitò è il compagno giusto». «In verità – aggiunge Giorgio Tolomei – è Maurizio che mi ha trascinato nel vero senso della parola in questa nuova avventura. Sì, avventura, perché oggi le esposizioni sono un’avventura. Ma Maurizio mi ha contagiato con il suo entusiasmo e gli ho detto sì, dai, proviamo! L’evento consiste in due esposizioni personali ben distinte che si svolgono in contemporanea e nello stesso posto, un ampio open space diviso in due aree, ognuna dedicata alla produzione di un solo artista. In questo modo il visitatore può immergersi e concentrarsi su un singolo artista alla volta, in un percorso omogeneo e coerente. La collaborazione per questa mostra nasce poi da un’amicizia atavica e da una perfetta convergenza nella visione di questo evento».
Maurizio Minnucci ci spiega che le sue opere in esposizione «sono quadri in essenze di legni pregiati o con tessere e tasselli tratti da tavole secolari. Li realizzo con una tecnica unica, l’altomosaico (neologismo creato dall’artista, ndr), cioè la sintesi compiuta tra tarsia lignea, mosaico e bassorilievo. Al contrario però di queste forme, nelle quali le tessere sono perfettamente combacianti, stuccate e planari, le tessere dei miei quadri sono tagliate e affiancate con una ricercata imperfezione, con la superficie irregolare che trasuda il calore del legno e delle mani che l’hanno lavorate. Così instillo “Il fascino del tempo andato nell’Arte Contemporanea”, che poi è il titolo della mia esposizione».
«Mi sono trovato davanti uno spazio enorme – sottolinea Tolomei – Se avessi portato solo sculture sarebbero scomparse, se avessi optato per i soli quadri ce ne sarebbero voluti duecento. Quindi per catturare l’occhio dei visitatori ho portato in mostra un po’ di tutto, sculture, pitture, bassorilievi e fusioni in metallo tenero, ossia le mie ultime creazioni che ho chiamato “Le Ballerine del Bosco”, ricavate da ramoscelli d’alberi. Il titolo della mostra è “L’eclettismo”».
Non poteva mancare un accenno all’aspetto emozionale...
«Descrivere le emozioni è come voler descrivere il profumo di una rosa, è compito arduo assai – dice Minnucci – E alla fine, quando lo rileggi, ti rendi conto che manca tutto quello che dovevi dire. Mettiamola così, per un artista non c’è emozione più grande che vedersi apprezzare le proprie opere. E questo apprezzamento io lo ritrovo copioso, grazie a Dio, in tutte le mie esposizioni».
Gli fa eco Tolomei: «Ormai sono più di 20 anni che espongo nelle mie gallerie ad Alatri e a Fumone, dove ho pure creato “La Strada delle Porte Dipinte” e quindi l’emozione della mostra in sé e per sé è un po’ sfumata...».
A ben vedere, i due artisti non sono solo legati dall’amicizia e dalla compresenza nella mostra fiuggina ma, anche, dalla predilezione per un materiale che negli anni passati è caduto in un po’ in disuso: il legno. Le plastiche e gli altri materiali ottenuti in laboratorio hanno apparentemente soppiantato la nobile sostanza naturale sfoggiando effetti macroscopici più prestanti, più scintillanti, più appariscenti. Questo però non ha scalfitto la solidità, l’importanza e l’ecosostenibilità del legno che, come in questa circostanza, viene romanticamente valorizzato attraverso l’arte.

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