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La commemorazione

Isola Liri ricorda le vittime dell’eccidio di San Lorenzo

L’iniziativa, promossa dall’amministrazione comunale, è stata realizzata in collaborazione con l’associazione “Arcobaleno sul Liri”, la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Isola Liri e la Pro Loco

 Isola Liri ricorda le vittime dell’eccidio di San Lorenzo

In occasione del duecentoventiseiesimo anniversario della strage di Isola Liri del 1799, perpetrata dai francesi a San Lorenzo, lunedì 12 maggio, dalle 11 alle 17, l’intera città si riunirà in piazza XX Settembre per commemorare le vittime dell’eccidio, in cui persero la vita cinquecentotrentatré isolani.

L’iniziativa, promossa dall’amministrazione comunale, è stata realizzata in collaborazione con l’associazione “Arcobaleno sul Liri”, la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Isola Liri e la Pro Loco, con l’obiettivo di far luce su una vicenda storica ancora troppo poco conosciuta, rendendo omaggio alle vittime dimenticate dalla storia.

Su iniziativa di Poste Italiane è stato inoltre realizzato un annullo filatelico commemorativo, che entrerà a far parte della collezione del Museo Storico delle Poste e delle Telecomunicazioni. Saranno inoltre disponibili prodotti filatelici, come cartoline d’autore, in memoria dell’evento.

La storia dell’eccidio
Era il 12 maggio 1799 e gli abitanti di Isola Liri si trovavano in gran parte nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo per la celebrazione della Pentecoste. La Repubblica Partenopea, proclamata il 22 gennaio 1799, aveva dato il via a un periodo di profonda instabilità nel Meridione, caratterizzato da disordini, odi personali e scontri tra fazioni familiari, alimentati dai primi fermenti risorgimentali.

In questo contesto caotico, il vescovo di Sora, monsignor Agostino Colajanni, il 22 febbraio 1799, propose in piazza Santa Restituta la nomina di Gaetano Mammone a capo dell’insorgenza. La proposta fu accolta con entusiasmo dalla folla dei cittadini, e Mammone assunse la guida della resistenza antifrancese. Con le sue truppe “a massa”, attaccava proprietà e imprigionava chiunque fosse sospettato di simpatie filo-francesi.

Il 10 maggio, due giorni prima del massacro, tredicimila soldati francesi provenienti da Napoli risalirono la Penisola per sostenere l’armata impegnata al Nord. Il 12 maggio giunsero a Isola, dove gli ufficiali, a capo delle truppe, inviarono due dragoni per chiedere libertà di passaggio. La richiesta fu respinta: i due soldati vennero uccisi e la reazione francese fu spietata. Scoppiò così un violento massacro. Nella chiesa di San Lorenzo furono trucidati seicento civili, di cui cinquecentotrentatré isolani. Tra le vittime vi furono anche stranieri e numerose donne, nonostante gli ordini del comandante francese di risparmiarle.

Il territorio fu devastato da incendi, saccheggi e violenze. In soli due giorni, Isola Liri divenne una terra di desolazione e morte.

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