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Cronaca

Il diritto alle immagini: videosorveglianza, dashcam e scatole nere come prove nei sinistri stradali

Numerose le pronunce dei Tar che riconoscono il diritto di acquisire i filmati degli impianti di videosorveglianza comunali

Il diritto alle immagini: videosorveglianza, dashcam e scatole nere come prove nei sinistri stradali
In tutta Italia, i Tribunali Amministrativi Regionali (TAR) stanno consolidando un principio fondamentale: ogni cittadino ha il diritto di accedere ai filmati delle telecamere di videosorveglianza comunale. Si tratta di un passo significativo per garantire trasparenza e giustizia, soprattutto in caso di incidenti stradali. Queste registrazioni, considerate prove ufficiali e valide, permettono di ricostruire la dinamica di un sinistro e di accertare eventuali responsabilità. Chiunque si trovi nella necessità di acquisire evidenze visive può dunque presentare una richiesta formale per ottenere i video delle telecamere pubbliche, strumenti sempre più presenti nelle nostre città.
Parallelamente, cresce l’importanza delle tecnologie private nel supportare le indagini sui sinistri. Le dashcam, telecamere installate sui veicoli dai proprietari, stanno diventando un alleato prezioso per molti automobilisti. Le immagini catturate da questi dispositivi possono essere presentate come prova in tribunale, ma con una precisazione: il loro valore non è assoluto. Spetta al giudice valutare la loro attendibilità e decidere quanto peso attribuire alle registrazioni, tenendo conto delle circostanze specifiche e della qualità delle immagini. Questo “libero apprezzamento” introduce un elemento di discrezionalità, rendendo la dashcam un supporto utile ma non sempre decisivo.
Diverso è il caso delle scatole nere, dispositivi montati sui veicoli dalle compagnie assicurative. Queste “black box” hanno un valore legale riconosciuto, grazie alla loro natura certificata e alla capacità di registrare dati oggettivi e dettagliati: velocità, frenate, accelerazioni e altri parametri cruciali che descrivono il comportamento del veicolo durante un incidente. I dati raccolti sono considerati prove ufficiali e svolgono un ruolo determinante nell’attribuzione delle responsabilità, offrendo una base solida e incontestabile rispetto alle immagini di una dashcam o alle testimonianze soggettive.
Questa triplice combinazione – videosorveglianza pubblica, dashcam private e scatole nere – sta rivoluzionando il modo in cui vengono gestiti i contenziosi stradali in Italia. Da un lato, il diritto di accesso ai filmati comunali rafforza la tutela dei cittadini; dall’altro, l’evoluzione tecnologica offre strumenti sempre più sofisticati per documentare la verità. Resta però una sfida aperta: bilanciare l’affidabilità delle prove con la loro corretta interpretazione, in un sistema che lascia spazio sia alla tecnologia che al giudizio umano.

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