Cerca

Economia

Anche nel quarto trimestre 2024 crescita zero

La stima dell’Istat per il periodo ottobre-dicembre indica un Pil stazionario rispetto ai tre mesi precedenti

Anche nel quarto trimestre 2024 crescita zero

L'economia italiana mostra segnali di rallentamento. Nel quarto trimestre del 2024, come già nel trimestre precedente, il Prodotto Interno Lordo (PIL) corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato è rimasto stazionario rispetto ai tre mesi precedenti, registrando una crescita dello 0,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

A rivelarlo è la stima preliminare dell'ISTAT, che sottolinea come la variazione congiunturale sia il risultato di una diminuzione del valore aggiunto nel settore di agricoltura, silvicoltura e pesca, di un aumento in quello dell'industria e di una diminuzione nel settore dei servizi. Sul fronte della domanda, si registra un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto positivo della componente estera netta.

Nell'intero 2024, il PIL è aumentato dello 0,5% rispetto al 2023. Tuttavia, questa crescita è inferiore alle aspettative.

Confcommercio commenta i dati dell'ISTAT, definendo la stima «peggiore delle nostre stime (0,0 contro una previsione di +0,4%)» e sottolineando come l'andamento piatto dell'economia italiana evidenzi un ulteriore ritardo della crescita dei consumi nell'ultimo trimestre, «contrariamente alle attese di qualche spunto migliorativo». L'associazione esprime preoccupazione per il trascinamento nullo per il 2025, affermando che «senza nuovi impulsi favorevoli sarà molto difficile raggiungere un traguardo di incremento del Pil attorno all'1% nell'anno in corso».

Nonostante ciò, Confcommercio intravede segnali positivi, come «la tenuta dell'occupazione anche a dicembre, la crescita della fiducia di famiglie e imprese nel mese in corso e qualche sporadico segnale positivo sul versante dei saldi invernali», elementi che potrebbero favorire «nel primo quarto del 2025 una moderata ma significativa ripresa della spesa delle famiglie». Tuttavia, l'associazione sottolinea l'incertezza di questa valutazione, affermando che «è opportuno sottolineare che questa valutazione è particolarmente incerta».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione