Cerca

Economia

Scontro in maggioranza tra Lega e Forza Italia sul canone Rai a 70 euro

A vuoto anche il tentativo di mediazione del presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni

canone Rai

Accesa discussione in maggioranza sula canone Rai

Il tema del canone Rai continua a rappresentare uno degli ostacoli principali per la maggioranza di governo, guidata dalla premier Giorgia Meloni, che fatica a trovare un accordo su come affrontarlo. Secondo quanto riportato oggi da Il Corriere della Sera, nonostante il vertice tenutosi a casa della Presidente del Consiglio, i leader della coalizione non sono riusciti a raggiungere un'intesa sulla proposta della Lega di ridurre il canone Rai da 90 a 70 euro, una cifra che i cittadini italiani dovranno comunque pagare nel 2024, ma che non è stata ancora confermata nel disegno della Legge di Bilancio per il 2025.

Dario Damiani, capogruppo di Forza Italia in Commissione Bilancio e relatore della legge, ha dichiarato: «Sul canone Rai è emerso chiaramente che si tratta di un tema divisivo, per cui è stato chiesto di accantonare i temi che creano divisioni». E ha aggiunto: «Noi continuiamo a essere contrari». La posizione di Forza Italia è stata ribadita anche da Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del partito, che a Rai Radio 1 ha dichiarato a Un giorno da pecora: «Ridurre il canone Rai non serve a nulla. Non siamo d’accordo, perché se riduci il canone poi dai comunque 400 milioni alla Rai, che sono soldi dei cittadini. È come dire: se non è zuppa, è pan bagnato».

La Lega ha risposto duramente, con Massimo Garavaglia che ha accusato Fratelli d’Italia di «attaccare con ostinazione la Lombardia sulla sanità» e Forza Italia di fare lo stesso. Nonostante le divergenze, i tentativi di mediazione continuano: ieri sera si sono incontrati i relatori di maggioranza con il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, per discutere anche di altri temi, come gli emendamenti proposti dalla Lega. Tra questi, la proposta di rinviare l’acconto Irpef di novembre 2024 per le partite IVA a gennaio 2025 (allargando la platea dei beneficiari) e la possibilità di rateizzare l’acconto fino a maggio.

In questo contesto di conflitto interno, la minoranza di centrosinistra non manca di criticare la maggioranza. Il PD ha infatti attaccato: «Sulla Rai, la maggioranza è completamente spaccata: da un lato c'è chi vuole controllarla (FdI), dall’altro chi cerca di affossarla (Lega), mentre Forza Italia sembra più preoccupata di non perdere spazi pubblicitari».

Se per quanto riguarda il canone Rai il governo non ha ancora trovato una soluzione definitiva, il disegno di legge di Bilancio sembra invece procedere senza particolari intoppi. Attualmente, il provvedimento è all’esame della Commissione Bilancio della Camera, con le votazioni sui circa 600 emendamenti presentati da tutti i gruppi parlamentari previste per lunedì 9 dicembre. L’obiettivo è concludere l’esame in aula la settimana successiva, per poi passare a una rapida approvazione al Senato.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione