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Comune di Frosinone

Nessuna traccia di maggioranza

Manca ancora il numero legale nella prima convocazione della seduta ordinaria: solo 7 presenti. Seconda prova di forza consecutiva di Fratelli d’Italia, Massimiliano Tagliaferri e Andrea Turriziani

Nessuna maggioranza

Senza numero legale. E senza maggioranza. Per la seconda volta consecutiva il consiglio comunale inciampa sulla... seduta ordinaria. E se la volta scorsa lo scioglimento era avvenuto dopo l’approvazione del primo punto all’ordine del giorno, stavolta i lavori non sono neppure iniziati.

Come è andata
All’appello hanno risposto appena in 7. Ne servivano almeno 17, la cifra che sulla carta (ma soltanto sulla carta) ha la coalizione che sostiene il sindaco. Il “sì” è arrivato da Riccardo Mastrangeli, da Norberto Venturi (Pd: è stato lui a presiedere l’assemblea), da Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella (eletti nella Lista Mastrangeli), da Giovanni Bortone (eletto nella Lega), da Christian Alviani (Identità Frusinate) e da Vincenzo Iacovissi (Psi). Subito dopo la fine dell’appello sono arrivati Angelo Pizzutelli (Pd) e Alessandra Mandarelli (Lista Marzi). Mentre prima dell’appello dall’aula sono usciti Sergio Crescenzi (Fratelli d’Italia) e Corrado Renzi (Lista per Frosinone). Norberto Venturi ha preso atto che non c’era il numero legale e ha dichiarato sciolta la seduta. Oggi alle ore 20 la seconda convocazione: per il numero legale servono 12 presenti. Ma sul piano politico sarà comunque interessante verificare chi ci sarà e soprattutto chi (e come) voterà sui punti all’ordine del giorno. Perché è evidente che le fibrillazioni sono tali che davvero può succedere di tutto. Fra l’altro il primo tema da affrontare sarà la mozione di Anselmo Pizzutelli sulla situazione della Striscia di Gaza. Un tema che ha già determinato polemiche al vetriolo e spaccature. Tra gli argomenti c’è altresì l’adesione del Comune alla Fondazione “Istituto Tecnologico Superiore Meccatronico del Lazio” in qualità di socio partecipante.

La situazione
Per la seconda volta di seguito il gruppo di Fratelli d’Italia (che conta 5 esponenti), il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri (indipendente) e Andrea Turriziani (che ha aderito al Polo Civico, lista della quale fa già parte Claudio Caparrelli) hanno voluto far passare un messaggio forte e chiaro. Senza di loro non c’è numero legale (forse perfino in seconda convocazione) ed è complicato pensare di approvare le delibere all’ordine del giorno. Messaggio indirizzato al sindaco Riccardo Mastrangeli e alla “galassia della Lega” che fa riferimento al parlamentare e coordinatore provinciale del Carroccio Nicola Ottaviani e al vicesindaco Antonio Scaccia. La richiesta sul tavolo è quella di una verifica politico-amministrativa e di un rimpasto-riassetto della giunta. Fra l’altro alcune situazioni sono cambiate: il Polo Civico ha adesso 2 consiglieri ed è quindi nelle condizioni di rivendicare un assessorato. Non è un mistero che circoli il nome di Francesco Trina, già vicesindaco anni fa dell’esecutivo guidato da Nicola Ottaviani. Nelle scorse settimane era stata paventata l’opzione di attribuire la delega all’urbanistica al consigliere Carlo Gagliardi (Lista Marzi). Ma c’era stato il no della “galassia della Lega”. La questione può essere riaperta? Può darsi. Nei giorni scorsi Christian Alviani ha aderito alla nuova lista civica Identità Frusinate. In questo modo la maggioranza è tornata a quota 17 (su 33). Sulla carta però, considerando la partita a scacchi in corso. Partita che vede una contrapposizione netta: da una parte Riccardo Mastrangeli e la “galassia della Lega”, dall’altra Fratelli d’Italia, Massimiliano Tagliaferri e Andrea Turriziani. Le due sedute consiliari consecutive saltate per mancanza del numero legale dimostrano che all’interno della coalizione i nervi non sono scoperti. Di più.

La posta in palio
Riccardo Mastrangeli non fa dichiarazioni, ma è chiaro che guarda in prospettiva. Nel senso che un ragionamento su un riassetto in giunta sarebbe disposto a farlo, ma chiede che l’intera coalizione firmi un documento nel quale si impegni a garantire la fine della consiliatura e il sostegno alla sua ricandidatura a sindaco nel 2027. Il punto è anche un altro: Frosinone è un Comune capoluogo e come tale la candidatura a sindaco finisce sul tavolo regionale. Per una questione di equilibri. Il che significa che i livelli locali possono arrivare fino ad un certo punto. Nelle scorse settimane è filtrata l’indiscrezione che nel 2027 il nome del presidente e ad di Ales Fabio Tagliaferri potrebbe essere tenuto in considerazione come candidato sindaco del centrodestra. È anche e soprattutto per questo che Mastrangeli vuole delle risposte immediate. Fratelli d’Italia è il primo partito ad ogni livello: nazionale, regionale, provinciale, comunale. E a Frosinone sta facendo capire di essere baricentrico e fondamentale negli assetti della maggioranza. Ma in ogni caso sulle candidature a sindaco nei Comuni capoluogo l’imprimatur definitivo arriva dal livello regionale. Situazione non semplice neppure questa.

Il bilancio
Mastrangeli vorrebbe che il consiglio comunale approvasse il bilancio di previsione entro la fine dell’anno. Indipendentemente da possibili proroghe. Però non sfugge a nessuno che in questa situazione portare il bilancio di previsione in votazione diventa una sorta di “lascia o raddoppia”. Perché in mancanza di approvazione del documento contabile si può arrivare all’interruzione anticipata della consiliatura. Non è escluso che il ricorso anticipato alle urne possa rappresentare un obiettivo di qualcuno. C’è comunque un’altra domanda sullo sfondo: quanto si può andare avanti in questo modo? Per ipotesi come le dimissioni di massa e la mozione di sfiducia servono almeno 17 firme. Finora non ci sono stati né i numeri né la volontà politica. Neppure dalle opposizioni. Se però non si raggiunge una “sintesi”, allora le strategie potrebbero cambiare.
Quindi, la Lista Marzi. Senza il ripristino della seconda convocazione, per molti mesi è stata determinante per garantire il numero legale. Ora la situazione è cambiata e la sensazione che Domenico Marzi stia riflettendo sul da farsi è forte. Infine, le provinciali. Un appuntamento per addetti ai lavori, che si svolge attraverso il voto ponderato (quello di Frosinone è 306, il più alto di tutti). Tutti, ma proprio tutti, fanno pesare il proprio ruolo. Specialmente all’interno dello schieramento di appartenenza. È una variabile.

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