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03.08.2018 - 17:37
"La nostra famiglia è addolorata per l'assurda e prematura scomparsa dell'amata Anna Maria", è iniziato così il commovente discorso di Luigi Di Giulio, il figlio di Anna Maria Ascenzi, la donna morta lo scorso 19 luglio, ad Anagni, dopo essere stata punta da un calabrone. Un momento di silenzio assordante tra quella folla di oltre cinquemila persone che ieri si è radunata nella città dei Papi per protestare contro la chiusura del Punto di primo intervento. A parlare è lui, Luigi, con la voce rotta dal dolore di chi pensa che, forse, sua mamma si sarebbe potuta salvare. Il giorno della tragedia la donna era stata portata d'urgenza nell'ambulatorio Pat, che da pochi giorni aveva sostituito il Ppi della città ma i tentativi di salvarla erano stati vani. "La mia famiglia apprezza moltissimo l'iniziativa di questa sera e la grande mobilitazione di tutti i cittadini di Anagni e dei comuni limitrofi". La famiglia della povera Anna Maria continuerà a cercare la verità su quell'assurda morte. E i cittadini di Anagni continueranno a combattere per il diritto alla salute che spetta ad ognuno di loro.
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