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Lavoro

Stellantis, ritardi inaccettabili

Il monito del segretario generale Ferdinando Uliano durante il consiglio regionale della Fim Cisl. Nelle stesse ore l’azienda annuncia altri stop: oggi lastratura. Domani anche verniciatura e montaggio

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L'ingresso dello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano

Stellantis, crolla l’occupazione. E il rinvio al 2028 dei nuovi modelli potrebbe rappresentare davvero una pietra tombale. Duro il monito del segretario generale Ferdinando Uliano durante il consiglio regionale della Fim Cisl, alla presenza di oltre 120 delegati sindacali. Uliano è intervenuto per affrontare le gravi difficoltà che il settore automotive sta vivendo e che sta avendo pesanti ripercussioni occupazionali sullo stabilimento di Cassino e su tutto l’indotto. E ha ribadito con forza come non sia «più accettabile attendere ulteriormente l’avvio delle nuove produzioni Alfa Romeo previste sulla piattaforma “Large” e per il modello di alta gamma assegnato nell’ultimo piano industriale del 17 dicembre 2024». «La situazione dello stabilimento di Cassino ci preoccupa profondamente - ha sottolineato il leader Fim - lo abbiamo ribadito anche all’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa, nell’incontro della scorsa settimana a Torino. Bene le parole sull’impegno a non chiudere stabilimenti e a garantire una missione produttiva a ciascuno di essi, ma oggi servono scelte concrete. Le dichiarazioni di ieri dell’amministratore delegato di Alfa Romeo e Maserati, Santo Ficili, che rinviano i nuovi lanci al 2028, non sono accettabili. Non è ciò che ci aspettiamo dal piano che Filosa presenterà: questo territorio non può sopportare altri due anni di attesa e sofferenza». Parole che arrivano in contemporanea con l’annuncio di nuovi stop produttivi: oggi si ferma lastratura. La verniciatura continua lo svuotamento. Montaggio lavora regolarmente. Domani il fermo produttivo riguarderà lastratura, verniciatura e montaggio. Uno stop dopo l’altro, dunque, anche a ottobre.

Uliano ha inoltre precisato che «non basta una strategia di marketing: serve una visione industriale vera, accompagnata da investimenti immediati e da un rilancio produttivo concreto. La Fim Cisl è impegnata in Europa per modificare le attuali restrizioni normative e costruire una transizione ecologica giusta, sostenibile sul piano sociale, occupazionale e industriale. Ma Stellantis deve fare la sua parte, a partire da Cassino e da tutti gli stabilimenti italiani. Servono investimenti, innovazione e una nuova strategia per il Gruppo». Il segretario generale ha poi ricordato che solo otto anni fa lo stabilimento di Cassino contava il doppio degli occupati e produceva otto volte di più rispetto a oggi. «Non possiamo assistere passivamente a un lento ridimensionamento: serve una reazione immediata. Cassino deve tornare ad essere un polo produttivo strategico per Stellantis e per l’industria automobilistica italiana».

No ai licenziamenti

Ma sullo sfondo resta anche un’altra questione, affatto secondaria: quella legata alle ditte di servizi dell’indotto. Soprattutto Trasnova, Logitech e Tecknoservice. A intervenire è stata la Uilm: «La Uilm di Frosinone esprime da sempre, con ogni strumento sindacale, la propria ferma e totale contrarietà all’ipotesi di licenziamento collettivo dei dipendenti Teknoservice, Logitech e Trasnova. Siamo arrivati a novembre e ancora non si trova una soluzione vera agli appalti Stellantis». Gennaro D’Avino, segretario provinciale Uilm, ha rilanciato: «Diciotto giorni di sciopero e manifestazione iniziati lo scorso 18 novembre 2024 non restano solo un episodio isolato ma è uno dei prezzi che i lavoratori hanno pagato in seguito alle scelte e strategie sbagliate di Stellantis. La soluzione esiste e passa dall’impegno di Stellantis e del Ministero. Serve un atto di responsabilità verso i lavoratori e verso il territorio. Parliamo di oltre 60 lavoratori che rischiano il posto di lavoro a Cassino. Non numeri. Chiediamo con forza a Stellantis e al Mimit una soluzione che porti continuità lavorativa. A Teknoservice, Logitech e Trasnova chiediamo di non aprire nessuna procedura di licenziamento collettivo e al Ministero e a Stellantis di aprire una vera discussione sul rinnovo degli appalti. Nessuno si volti dall’altra parte: la crisi non si gestisce licenziando, ma mantenendo il lavoro e garantendo prospettiva. La Uilm Frosinone è convinta che il rinnovo degli appalti è l’unica strada praticabile. Fermiamo questa roulette russa».

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