Cassino
19.10.2025 - 11:00
Una città sempre più a misura di università o un’università sempre più a misura di città? Forse la distinzione non ha più senso, perché a Cassino le due realtà stanno imparando a camminare insieme, intrecciando progetti, idee e prospettive per costruire una vera città universitaria. Il filo conduttore è uno solo: integrazione. Un termine che non resta sulla carta, ma che diventa obiettivo concreto grazie alla collaborazione tra l’amministrazione comunale e l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.
«Abbiamo istituito un tavolo tecnico con l’università - spiega il sindaco Enzo Salera - coinvolgendo alcuni professori di Ingegneria per mettere a sistema tutti i servizi che la città può offrire. Ho chiesto loro di realizzare un’App capace di raccogliere in un unico spazio digitale le informazioni utili per chi arriva a Cassino: dai trasporti locali ai luoghi di studio, come il Palazzo della Cultura, fino all’offerta abitativa».
Proprio il tema dell’housing universitario è uno dei cardini del progetto. Il Comune, in sinergia con i privati, sta mappando la disponibilità di alloggi e incentivando i proprietari con una misura concreta: la riduzione del 40% dell’Imu per chi affitta le seconde case agli studenti. Un passo importante per facilitare l’accoglienza e rendere Cassino più attrattiva per chi sceglie di studiare in città.
Nel frattempo, è in fase di completamento l’Infopoint alla stazione, pensato come primo punto di orientamento per chi arriva da fuori. L’obiettivo è costruire un ecosistema urbano dove mobilità, cultura, servizi e accoglienza dialoghino in modo armonico, creando una rete capace di sostenere la vita studentesca e valorizzare il territorio.
Cassino punta così a un modello di sviluppo fondato sulla conoscenza, dove l’università non è solo un presidio accademico ma un motore sociale e culturale, e la città non è solo un contenitore ma un laboratorio di innovazione condivisa. Una sfida che, passo dopo passo, sta trasformando Cassino in un luogo dove studiare, vivere e crescere diventano esperienze inscindibili.
Il rettore Marco Dell’Isola è sulla medesima lunghezza d’onda e punta ad un rapporto Università-Comune ancora più stretto ed integrato: «Siamo estremamente soddisfatti che Comune e Università partecipino ad un tavolo congiunto su trasporti e servizi agli studenti per trasformare Cassino in una vera e propria città universitaria. Non basta collaborare attivamente come abbiamo sempre fatto. Dobbiamo pensare a due enti che lavorano in modo “simbiotico”, con finalità naturalmente diverse, ma obiettivi e strategie complementari. Pensiamo ad una “Cassino 2.0”, un modo più ambizioso di proporsi al territorio nazionale e internazionale, pianificando insieme servizi per i giovani di Cassino e per gli studenti universitari e per poter rendere sempre più affascinante ed attrattiva la città e l’Università.
Gli studenti non sempre scelgono solo l’Università, ma sempre più spesso si concentrano prima di tutto sulla città. Le grandi metropoli offrono opportunità che noi non possiamo replicare, ma non serve imitarle. Piuttosto dobbiamo invece puntare sui nostri punti di forza delineando ed amplificando la nostra identità. Cassino e il Lazio Meridionale presentano un patrimonio naturalistico eccezionale. Ci sono dei borghi in tutto il Lazio Meridionale che sono veramente dei gioielli di architettura ed una miniera anche dal punto di vista del potenziale di accoglienza. Possiamo godere del paesaggio montano delle aree interne (come la Val Comino e il Parco Nazionale) e allo stesso tempo del vicino mare della riviera di Ulisse, con la sede universitaria del Castello di Gaeta. Anche sul piano logistico la vicinanza di Roma e Napoli può rappresentare una “minaccia”, ma anche una grande opportunità.
Spesso gli studenti preferiscono piccoli atenei in piccole città. Scelgono contesti universitari a misura d’uomo, dove è facile vivere ed integrarsi, dove il costo della vita non costringe a fare grandi sacrifici personali e familiari, dove non si è costretti a vivere in contesti periferici degradati, dove è facile mangiare cose sane e prodotti tipici locali, dove è possibile fare sport e vivere all’aria aperta, dove c’è un medico di famiglia per una semplice influenza ed un ospedale se hai la sfortuna di farti male, dove è possibile fare qualche lavoretto per non pesare sempre sulla borsa dei propri genitori, dove è facile e sicuro raggiungere il campus universitario. In questi casi la priorità è quindi offrire servizi ed accoglienza a tutti gli studenti: alloggi a basso costo, trasporti efficienti, luoghi di incontro e socialità in centro, disponibilità di impianti sportivi, e così via discorrendo.
Già oggi i costi degli alloggi a Cassino sono molto più contenuti rispetto alle grandi città, e ciò consente di offrire sistemazioni centrali a prezzi accessibili. Abbiamo quindi un ampio margine di crescita e dobbiamo saperlo sfruttare continuando a lavorare sull’housing universitario: grazie ai fondi Pnrr l’Università insieme alla Banca Popolare del Cassinate ha già investito sulla nuova residenza universitaria Janula Residence, ma occorre fare ancora di più. Il Comune di Cassino ha investito in piste ciclabili e nel centro studi che è diventato un vero e proprio hub universitario in centro.
Negli ultimi anni l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale ha visto aumentare del 10% i propri iscritti e del 20% i propri immatricolati. Quest’anno accademico c’è stato un vero record di immatricolati italiani e stranieri. Purtroppo però è opportuno sottolineare che a livello nazionale si registra una forte contrazione demografica, che coinvolge tra l’altro anche le province di Frosinone, Isernia, Caserta e Latina. Se non saremo in grado di essere sempre più attrattivi, rischieremo di perdere studenti pur mantenendo la stessa competitività territoriale. Dobbiamo dunque ancora puntare su efficienza, inclusività e accoglienza.
Il piano di intesa con il Comune di Cassino prevede di mettere a fattor comune risorse umane, economiche e tecnologiche. Siamo solo ai primi passi, ma abbiamo già pianificato l’utilizzo di apposite app per mettere a sistema le risorse esistenti. Servono però anche più corse dei mezzi pubblici, migliorare la sicurezza degli studenti e ancora maggiori servizi. Dobbiamo cercare di anticipare i problemi, non limitarci ad aspettarli».
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