Il giallo
03.10.2025 - 12:40
L'anziano scomparso a Cassino del quale non si hanno più tracce
Franco Vettese è ancora scomparso. A un anno e tre giorni esatti dal suo allontanamento, di lui nessuna traccia: il settantasettenne di Cassino resta nel limbo delle persone scomparse. La speranza, ovviamente, è legata a una temporanea perdita di memoria. Che magari potrebbe averlo indotto a salire su un treno o un autobus, portandolo lontano da Cassino. Non è stata neppure esclusa l’ipotesi più dolorosa. Al momento - comunque - restano aperte le indagini a trecentosessanta gradi sulla sua scomparsa e nessun dettaglio viene trascurato. Recenti i sorvoli eseguiti con alcuni droni termici nell’area in cui il pensionato di Cassino ha lasciato le ultime tracce. A marzo scorso era stata una squadra specializzata dei vigili del fuoco di Milano a eseguire rilievi particolari in un’area specifica, un perimetro definito dal suo passaggio in una zona ai piedi dell’abbazia.
Le indagini non hanno mai subito battute d’arresto dal 7 ottobre del 2024. Proprio in quel giorno, un anno fa, le celle telefoniche avrebbero agganciato una zona di Montecassino. Ma dopo un ultimo contatto telefonico, Franco è stato nuovamente inghiottito dal nulla. L’ultima traccia dell’ex dipendente della Telecom risale infatti al giorno successivo all’allontanamento, quando con una brevissima telefonata Franco contattava il cognato chiedendo acqua e medicine, asserendo di essere diretto a casa dei suoceri, dove non arriverà mai.
I sopralluoghi - tantissimi - sono stati condotti laddove le celle telefoniche avevano “tracciato” una rotta, partendo da Montecassino. Poi ricerche dall’alto anche con gli elicotteri per non lasciare nulla al caso. Ai carabinieri della Compagnia di Cassino - coordinati dal pm Alfredo Mattei - si sono affiancate pure le altre forze dell’ordine, oltre a un numero imprecisato di cittadini e volontari di protezione civile: una vera task force in azione. Chiamati in campo le unità dei vigili del fuoco (squadre da terra), gli operatori Tas (Topografia applicata al soccorso), quelli Sapr (Sistema aeromobile a pilotaggio remoto) e diverse unità cinofile oltre al Soccorso alpino. Così come l’attenzione è stata rivolta pure agli uffici postali per verificare eventuali prelievi. Diversi gli appelli a “Chi l’ha visto?”. Ma da allora nessun segno né un contatto. Un mistero che a distanza di dodici mesi è ancora fitto. La procura sta continuando a scavare in ogni direzione: non è mai stata abbandonata l’analisi dei tabulati telefonici così come quella del territorio. Dopo l’ultimo accertamento, proprio con l’ausilio di droni dall’alto, è atteso ora il deposito della relazione dei vigili del fuoco. Un passaggio cruciale per stabilire la prossima mossa nelle ricerche e la direzione da seguire.
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