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Incendi, caccia aperta ai piromani. L’ipotesi di un’azione degli attivisti green

Le fiamme divorano una vasta area vicina alla Casilina. Vigili del fuoco e volontari al lavoro per ore. Il rogo nella zona in cui è previsto un grosso impianto logistico

Incendi, caccia aperta ai piromani. L’ipotesi di un’azione degli attivisti green

Incendi sicuramente dolosi e una vasta area incenerita dalle fiamme: è caccia ai piromani, senza escludere alcuna pista.
I vigili del fuoco ed i volontari della protezione civile super impegnati su più fronti, a causa dei continui incendi che continuano a svilupparsi nella zona bassa della città dei papi. Dopo i roghi che sono divampati a Vallevona, Capannaccio, Collacciano e a Mola del Lago, è stata la volta della zona vicina alla via Casilina, una vasta area che si estende da Osteria della Fontana alla ex Polveriera. Qui le fiamme sabato pomeriggio hanno ruggito, innalzandosi alimentate dal vento teso, nei pressi di San Bartolomeo, interessando via Cangiano ed i terreni prospicienti l’autostrada, sotto la cui superficie si ritiene che siano stati interrati anche rifiuti speciali e pericolosi trasportati circa vent’anni fa dal Napoletano. I piromani potrebbero aver agito all’altezza dei chilometri 58-59, dal punto in cui le fiamme hanno danneggiato i tralicci della linea telefonica. Sul posto i volontari del Radio soccorso Anagni inviati dalla centrale regionale, e naturalmente i vigili del fuoco di Fiuggi. Se ci fossero stati ritardi nell’intervento, l’incendio avrebbe potuto avere gravi ripercussioni anche sul traffico autostradale, particolarmente elevato in questo ultimo fine settimana.

Non solo. A poche decine di metri c’è una grossa autofficina con rimessa di mezzi pesanti. La superficie rimasta annerita ed ormai priva di vegetazione, è abbastanza vasta, e si ritiene che possa comprendere una parte dei terreni interessati dal mega impianto di logistica autorizzato recentemente dal consiglio comunale. Proprio questa circostanza, evita di archiviare l’accaduto tra i casi di “non luogo a procedere” da parte degli inquirenti, che non escludono possa trattarsi di gesti estremi compiuti da sedicenti ambientalisti. L’impossibilità di poter realizzare impianti o altre attività su terreni percorsi dal fuoco, potrebbe essere l’espediente cui ricorrere per bloccare iniziative non gradite da chi preferisce il verde al cemento, ed anche per questo si teme che nei prossimi giorni possano svilupparsi incendi sui terreni della ex Polveriera, già oggetto di attentati incendiari negli anni scorsi, fino al 2024, e per questo inibita a costruzioni ed impianti.

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